Set 13, 2009
Il Tirreno
CAPANNORI. «Sono sconvolto». Queste le prime parole del sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro dopo la visita al carcere San Giorgio dove è andato nella doppia veste di amministratore e di presidente della conferenza dei sindaci. Del Ghingaro è il primo sindaco che varca la soglia del penitenziario per vedere i detenuti nelle celle. Il primo cittadino di Capannori annuncia che porterà all’interno della conferenza dei sindaci le problematiche vissute dai carcerati «perché è necessaria la testimonianza per trovare soluzioni. Sento l’esigenza di farmi promotore di un tavolo di coordinamento con gli enti locali, le associazioni, il mondo del volontariato e le cooperative del terzo settore per trovare le sinergie necessarie a dare vita a percorsi formativi, educativi e professionali per la popolazione carceraria. I detenuti oggi si occupano solo delle pulizie e della cucina. Perché una volta nella società civile non tornino a delinquere bisogna trasformare la detenzione in un processo di reinserimento. Farlo vuol dire fare prevenzione».
Non solo. C’è l’esigenza di un nuovo carcere: «Va aperta – dice Del Ghingaro – la discussione tra gli enti locali per trovare soluzioni».
La capienza del San Giorgio è di 90 persone, ma ora i detenuti sono 176. In ogni cella, di 3 metri per 3 metri, convivono tre o quattro carcerati. In alcune sezioni qualcuno per scendere dal letto deve camminare sopra quello di un altro. La popolazione detenuta è prevalentemente extracomunitaria. Le cause della carcerazione sono soprattutto la droga e i furti. Un detenuto al San Giorgio resta, in media, dentro per un anno.
«Di fronte a questi dati – dice Del Ghingaro – è necessario porre la questione all’attenzione pubblica e trovare soluzioni. Con la chiusura da parte dell’Asl di una sezione perché non agibile, la situazione del sovraffollamento è diventata ancor più tragica. Dal sovraffollamento nascono problemi di igiene e di trasmissione delle malattie. Nonostante la presenza di un presidio medico e le visite degli specialisti, la condizione vissuta dai detenuti è pesante. Ho saputo che per quanto riguarda l’assistenza medica c’è un buco dalle 10,30 alle 15. Mi attiverò con l’Asl perché venga coperto. Inoltre, con l’arrivo dell’influenza A non possiamo abbassare la guardia, anzi».
L’occhio del sindaco di Capannori ha colto anche la falla dal punto di vista strutturale. «Il San Giorgio è una struttura risalente al 702 d.C. – prosegue Del Ghingaro – È fatiscente, e non adeguata alla funzione che svolge. Un problema per i detenuti e per il personale. Tra l’altro l’organico degli agenti è insufficiente. Sono in 90, costretti a turni massacranti. Il ministero di giustizia continua a togliere fondi, ma la situazione chiede esattamente il contrario. La piaga del sovraffollamento è anche il frutto di una politica che ritiene il carcere uno strumento per diffondere sicurezza. In realtà, la mera carcerazione provoca l’aumento della criminalità».
Set 10, 2009
Il Tirreno
LUCCA. Arriva il più volte sollecitato summit al ministero per il progetto e i finanziamenti degli assi viari nord-sud ed est-ovest. Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli, ha convocato per lunedì alle 17 un incontro.
Invitati l’assessore regionale Riccardo Conti, il sindaco di Lucca, Mauro Favilla, il presidente della Provincia Stefano Baccelli e il sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro. Decisiva pare sia stata la decisione dell’Assindustria di far redigere subito il progetto di massima in sede locale. Proposta che trova concorde il sindaco di Porcari, Alberto Baccini, il quale però ritiene «comunque necessario che la progettazione a livello locale trovi una forma di validazione o di presa d’atto preventiva da parte del ministero per non vanificare il lavoro che verrà svolto e l’impegno finanziario messo in atto dalle istituzioni locali». Anche Favilla ha chiesto come condizione essenziale la “validazione” preventiva dell’Anas.
Più netta ancora la posizione del Comune di Capannori: «Se entro il 31 dicembre non arrivano risposte puntuali, messe nere su bianco, dall’Anas e dal Ministero delle Infrastrutture sullo stanziamento dei soldi necessari per la progettazione e per la realizzazione, il comune di Capannori – dice Del Ghingaro – si sentirà svincolato dagli accordi sottoscritti».
Del Ghingaro si dice pronto a prendere «i provvedimenti più opportuni per risolvere i problemi di traffico e di inquinamento che attanagliano viale Europa. I miei cittadini sono stanchi di questo impasse, e mal digeriscono la situazione d’incertezza che continuiamo a vivere sulla progettazione e sui finanziamenti. E’ da oltre un anno e mezzo che tutti i Comuni della Piana e la Provincia hanno trovato un accordo sugli assi viari, e ancora non è successo niente. Anzi, il ministro Matteoli ha detto chiaramente che i soldi, per la mobilità lucchese, non ci sono. Non possiamo costruire un tavolo di coordinamento e di progettazione sulla base di chiacchierate informali, o telefonate pseudo amicali. È necessario, per dare il via alla progettazione preliminare eseguita dagli enti locali, che Anas e ministero diano risposte scritte».
Intanto la Regione ha inserito la grande viabilità di Lucca nella bozza delle priorità da presentare al governo.
Ago 29, 2009
Il Tirreno
CAPANNORI. Oltre cento prodotti della filiera corta venduti rigorosamente senza imballaggio. Da oggi per gli abitanti della Piana è possibile fare una spesa più ecologica, che non andrà a intasare i sacchi dei rifiuti di casa propria, ma che soprattutto consentirà ai cittadini di risparmiare addirittura fino a 64 euro al mese, secondo una stima di Federconsumatori.
Il negozio in questione si chiama Effecorta e sarà inaugurato stasera alle 17 in viale Europa 224 a Marlia. Poi sarà aperto regolarmente dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20.
I PRODOTTI Il negozio è suddiviso in tre aree e vi si può trovare gran parte degli articoli che solitamente si acquistano al supermercato.
Nella prima stanza si trovano pasta e spaghetti con prezzi competitivi, ben al di sotto dei 40 centesimi al chilo. Poi ancora aromi, crocchette e cibo per gli animali, formaggi portati da produttori locali e prodotti ortofrutticoli biologici.
Nella seconda stanza invece ci sono i prodotti a spillatura, tra cui 26 detergenti e detersivi – tutti biodegradabili al 98% nell’arco delle 24 ore – 8 tipi di vino e 3 di olio.
Il terzo settore è invece riservato ai partner e alla promozione e all’attivazione di progetti per la tutela ambientale, il consumo sostenibile e le energie rinnovabili.
Per fare la spesa nel negozio Effecorta si useranno contenitori riutilizzabili e le vecchie sporte lucchesi al posto delle consuete buste di plastica.
IL PROGETTO Si tratta di un progetto molto interessante che si colloca all’avanguardia in Toscana; in Italia se la gioca con un’altra attività aperta da poco a Torino.
L’idea, portata avanti dalla cooperativa Effecorta composta da 6 persone, è quella di creare un modo più consapevole e responsabile di consumare. «Tutto è partito guardando nei nostri cestini – spiega Pietro Angelini che è uno dei responsabili del negozio – a quel punto abbiamo voluto aprire un negozio in cui si vendessero prodotti che rispondessero a quattro requisiti fondamentali: la vendibilità alla spina, la filiera corta, la produzione a basso impatto ambientale e un rapporto diretto con il produttore che permetta di definirli equi e solidali. Attualmente oltre l’80% della merce che vendiamo risponde a tutti questi requisiti, nel giro di un anno contiamo di arrivare al 100%».
Quando si parla di filiera corta il concetto è quanto mai rigoroso: vino, olio, pasta, farine, legumi, detersivi e tutto il resto sono stati prodotti da un massimo di 70 chilometri dal punto vendita. Così nella stanza d’ingresso, sulla destra, c’è una cartina geografica dove è stato disegnato un raggio di 70 chilometri che da sud a nord passa per Cecina, Pomarance, Poggibonsi, Firenze, Firenzuola, Rioveggio, Carpineti, Aulla e Spezia. Tanta Toscana e un pizzico di Emilia e di Liguria come luogo di provenienza dei prodotti.
Ago 25, 2009
Il Tirreno
SEGROMIGNO IN MONTE. Cresce l’attesa per la presentazione a Villa Mazzarosa a Segromigno in Monte dell’ultimo romanzo di Luis Sepùlveda. «L’ombra di quel che eravamo», opera commovente e ironica che strizza l’occhio al noir, sarà presentata domenica 6 settembre alle 21,15.
Il libro dello scrittore sudamericano – edito da Guanda nella collana “Narratori della Fenice” – sarà infatti in libreria dal 3 settembre.
L’incontro, ad ingresso libero, verrà promosso dal comune di Capannori in collaborazione con la Provincia in collaborazione con Ilide Carmignani, capannorese, traduttrice italiana di Sepùlveda. E all’evento parteciperà, oltre al grande scrittore cileno, il nostro Bruno Arpaia.
Un appuntamento culturale di rilievo con la grande letteratura contemporanea, con il ritorno del grande scrittore cileno sul territorio lucchese dopo dieci anni, presentato in una una conferenza stampa nella sede comunale alla presenza dell’assessore alla cultura, Leana Quilici e della traduttrice italiana di Sepùlveda, Ilide Carmignani.
La manifestazione del 6 settembre si arricchirà della partecipazione dei “Modena City Ramblers”, la famosa band emiliana che curerà l’accompagnamento acustico della serata eseguendo anche alcuni brani scritti dallo stesso Sepùlveda con il quale sono legati da rapporti di amicizia. I Modena City Ramblers attualmente sono in tour con “Onda Libera”, il loro undicesimo album, del quale potrebbero eseguire alcuni pezzi.
«E’ per noi un onore poter ospitare sul nostro territorio la presentazione in anteprima dell’ultimo romanzo di Sepùlveda. Si tratta infatti di un appuntamento culturale davvero importante – dichiara l’assessora alla cultura, Leana Quilici -, che ci permetterà di conoscere da vicino uno degli scrittori contemporanei più bravi e più amati dal pubblico e soprattutto di dare voce ad una faccia dell’America Latina sicuramente diversa da quella che sarà celebrata a Lucca il prossimo 13 settembre con la presenza di un esponente del governo di Panama. A Capannori si parlerà di coloro che si opposero ad una dittatura, quella cilena, a sostegno dei diritti e della libertà. La partecipazione alla serata dei “Modena City Rambler” renderà l’evento ancora più speciale per la contaminazione tra musica e letteratura che è un ottimo mezzo di comunicazione soprattutto per avvicinare i giovani ai temi più impegnativi».
Ago 25, 2009
Il Tirreno
CAPANNORI. Capannori avrà finalmente il suo piccolo museo. La mostra archeologica permanente avrà la sua sede nel centro del capoluogo, in via Pacini, in uno spazio messo a disposizione dell’amministrazione comunale che ospiterà moltissimi reperti rinvenuti sul territorio negli ultimi anni, un microcosmo che abbraccia varie epoche, dalla preistoria all’età dei metalli, dagli etruschi ai romani, dal periodo medievale a quello rinascimentale, senza tralasciare le esplorazioni in Africa.
La mostra sarà gestita dal Gruppo Archeologico Capannorese (Gac) e dall’Istituto storico “Auser Serchio”.
«Così renderemo più fruibile un patrimonio di grande valore, composto da reperti archeologici rinvenuti sul territorio capannorese e da materiale del famoso esploratore, che finora era disperso sul territorio». È entusiasta l’assessore alla cultura Leana Quilici.
«Fino a oggi l’esposizione del Gac si trovava a Segromigno in Monte in una sede inadeguata alle esigenze, mentre i cimeli dell’Istituto storico erano custoditi nella scuola media di Capannori – prosegue -. Grazie alla nuova collocazione saremo in grado di creare anche un percorso didattico che includa gli scavi archeologici di via Martiri Lunatesi, la cui nuova campagna prenderà il via nel mese di settembre».
La mostra archeologica permanente avrà tra i suoi punti di forza un laboratorio didattico che sarà messo a disposizione delle scuole. Gli studenti potranno esercitarsi in alcuni tipi di lavori, come il restauro. I cittadini potranno inoltre consultare i testi della biblioteca specialistica.
L’esposizione disporrà di reperti recuperati sia attraverso scavi che con raccolta di superficie sul territorio. Quelli principali riguardano manufatti in pietra che abbracciano il Paleolitico medio e superiore. Saranno presenti anche materiali provenienti da scavi dell’Età del Bronzo medio e quella Villanoviana. Sarà possibile osservare esemplari di reperti di vernice nera, sigillata italica e africana, ceramica da mensa e da fuoco, anforacei. Presenti inoltre elementi metallici, resti di laterizi e vetri. La mostra ospiterà anche la ricostruzione di una tomba altomedioevale venuta alla luce a Vorno e due anfore provenienti dal sepolcreto romano del “Tordo” di Gragnano nonché parte di un dolio rinvenuto nello scavo del “Tosso”. Vario anche il materiale proveniente dallo scavo di via Martiri Lunatesi. Completeranno l’esposizione alcuni video.
Il materiale dell’Istituto storico “Auser Serchio” è invece relativo all’esploratore capannorese Carlo Piaggia. Nella nuova sede della mostra saranno presenti alcune vetrine con cimeli, una ricostruzione di un ambiente tipico, alcuni oggetti e una biografia. Allo studio anche l’acquisizione di altro materiale proveniente sia da privati che dal settore pubblico.