Il Tirreno

CAPANNORI. Capannori avrà finalmente il suo piccolo museo. La mostra archeologica permanente avrà la sua sede nel centro del capoluogo, in via Pacini, in uno spazio messo a disposizione dell’amministrazione comunale che ospiterà moltissimi reperti rinvenuti sul territorio negli ultimi anni, un microcosmo che abbraccia varie epoche, dalla preistoria all’età dei metalli, dagli etruschi ai romani, dal periodo medievale a quello rinascimentale, senza tralasciare le esplorazioni in Africa.
 La mostra sarà gestita dal Gruppo Archeologico Capannorese (Gac) e dall’Istituto storico “Auser Serchio”.
 «Così renderemo più fruibile un patrimonio di grande valore, composto da reperti archeologici rinvenuti sul territorio capannorese e da materiale del famoso esploratore, che finora era disperso sul territorio». È entusiasta l’assessore alla cultura Leana Quilici.
 «Fino a oggi l’esposizione del Gac si trovava a Segromigno in Monte in una sede inadeguata alle esigenze, mentre i cimeli dell’Istituto storico erano custoditi nella scuola media di Capannori – prosegue -. Grazie alla nuova collocazione saremo in grado di creare anche un percorso didattico che includa gli scavi archeologici di via Martiri Lunatesi, la cui nuova campagna prenderà il via nel mese di settembre».
 La mostra archeologica permanente avrà tra i suoi punti di forza un laboratorio didattico che sarà messo a disposizione delle scuole. Gli studenti potranno esercitarsi in alcuni tipi di lavori, come il restauro. I cittadini potranno inoltre consultare i testi della biblioteca specialistica.
 L’esposizione disporrà di reperti recuperati sia attraverso scavi che con raccolta di superficie sul territorio. Quelli principali riguardano manufatti in pietra che abbracciano il Paleolitico medio e superiore. Saranno presenti anche materiali provenienti da scavi dell’Età del Bronzo medio e quella Villanoviana. Sarà possibile osservare esemplari di reperti di vernice nera, sigillata italica e africana, ceramica da mensa e da fuoco, anforacei. Presenti inoltre elementi metallici, resti di laterizi e vetri. La mostra ospiterà anche la ricostruzione di una tomba altomedioevale venuta alla luce a Vorno e due anfore provenienti dal sepolcreto romano del “Tordo” di Gragnano nonché parte di un dolio rinvenuto nello scavo del “Tosso”. Vario anche il materiale proveniente dallo scavo di via Martiri Lunatesi. Completeranno l’esposizione alcuni video.
 Il materiale dell’Istituto storico “Auser Serchio” è invece relativo all’esploratore capannorese Carlo Piaggia. Nella nuova sede della mostra saranno presenti alcune vetrine con cimeli, una ricostruzione di un ambiente tipico, alcuni oggetti e una biografia. Allo studio anche l’acquisizione di altro materiale proveniente sia da privati che dal settore pubblico.
 

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