Feb 27, 2009
Il Tirreno
L’evento scippato a Lucca potrebbe essere ospitato da una villa brianzola
Scelta per «esigenze di tipo politico» e per valorizzare Expò 2015
LUCCA. Va a casa del premier Silvio Berlusconi il G8 della Scienza e della Tecnologia. Secondo quanto riporta il sito ufficiale del G8 2009 – aggiornato l’ultima volta il 19 febbraio – l’evento previsto a Lucca è stato trasferito a Lesmo, in provincia (per ora) di Milano, e nella futura provincia di Monza e Brianza. In questo Comune che non raggiunge – stando al censimento 2001 – i 4.500 residenti, Berlusconi ha acquistato da Unicredit (tramite una società) per 35 milioni villa Il Gernetto (alias villa Somaglia) per trasformarla nell’università liberale che ha il compito di togliere il «monopolio culturale» alla sinistra.
Né sul sito del G8 del 2009 né al ministero dell’Istruzione e Ricerca si precisa dove (in quale palazzo) si terrà a Lesmo il G8 della scienza, ma villa Il Gernetto è data come una delle location probabili, considerate anche le 100 stanze predisposte per studenti, la grande aula magna, le 35 aule informatizzate, i 380mila metri quadrati di parco e l’annuncio del premier (già nel 2008) di inaugurare la struttura universitaria entro le elezioni europee del 2009, in programma proprio all’inizio di giugno. Al di là del fatto che villa Il Gernetto (a metà fra villa S. Martino di Arcore e villa Belvedere a Macherio, le residenze della famiglia Berlusconi) sia o meno la sede del G8 della Scienza, è certo che l’evento emigrerà da palazzo Ducale alla Brianza. La conferma ufficiale arriva dallo stesso ministero dell’ Istruzione che precisa come il G8 della Scienza sia diventato di competenza della Presidenza del consiglio da circa un mese. Da quando, a metà gennaio, un summit ha deciso di spostare l’appuntamento da Lucca e Lesmo in modo da dare maggiore «risalto» all’Expò del 2015 assegnata a Milano. Così, in poche ore, è stato cancellato il lavoro di mesi in corso a Lucca che rivela di avere un peso politico inferiore a quello della Brianza, nonostante sia l’unico capoluogo in Toscana amministrato dal centrodestra.
La vicenda si può riassumere in questo modo. Inizialmente la Presidenza del consiglio chiede ai vari ministeri interessati da eventi specifici del G8 di proporre alcune location alternative alla Maddalena, sede centrale dell’incontro e del confronto fra i capi di governo. Per il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca il sottosegretario Giuseppe Pizza avanza la candidatura di Lucca, già nota alle cronache diplomatiche internazionali per aver ospitato con successo (e sicurezza) il vertice Prodi-Chirac nel novembre 2006. L’organizzazione, insomma, era già collaudata. La candidatura viene fatta propria dal ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini che la invia alla presidenza del consiglio. Il sottosegretario Gianni Letta dà l’ok all’operazione (con benestare scritto) e subito dopo il sottosegretario Pizza riceve una delega specifica a occuparsi della questione.
Così il 31 luglio 2008 alla presentazione del rapporto energia e ambiente 2007 dell’Enea il sottosegretario Pizza annuncia con «grandissimo orgoglio la scelta del ministro Gelmini di portare il prossimo G8 Scienza e tecnologia a Lucca, città che – oltre a offrire una suggestiva cornice storica e straordinarie opportunità logistiche – è situata in una regione, la Toscana, che è riferimento di eccellenza per la sostenibilità in relazione al noto sviluppo del settore geotermico e idroelettrico. Il ministro stesso presiederà l’evento – si legge ancora nell’intervento di Pizza (tuttora disponibile in rete) – e inviterà a partecipare, oltre ai paesi già presenti come osservatori ad Okinawa (Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa) anche un paese particolarmente importante nel contesto geopolitico del Mediterraneo: l’Egitto».
Il 29 novembre, a Lucca, lo stesso Pizza conferma l’evento con una conferenza stampa a palazzo Ducale. Poi a gennaio il panorama cambia, improvvisamente. Arriva al ministero dell’ Istruzione una richiesta da parte della Presidenza del consiglio e del ministero degli Esteri di cambiare location al G8 della Scienza e di avvicinarlo a Milano, sede dell’Expò 2015 nella quale sono già coinvolti diversi ministri della scienza e della tecnologia. La richiesta viene formalizzata a metà gennaio e il ministero dell’Istruzione ritiene opportuno acconsentire a questa richiesta «del presidente del consiglio e del ministro Franco Frattini». La scelta della nuova sede del G8 della Scienza – Lesmo – viene ufficializzata il 17 febbraio e compare sul sito del G8 subito dopo. Ora quindi, la macchina organizzativa si deve rimettere in moto, per spostare da Lucca a Lesmo (non a Milano) il G8 a fine giugno. Nel frattempo, però, Pizza onora il suo impegno con Lucca e invia ai vari enti un piccolo dossier con il carteggio fra ministero della Pubblica istruzione e presidenza del Consiglio a conferma che la scelta originaria era caduta sulla città. Battuta, sul filo di lana, da Lesmo per «esigenze di tipo politico e per la determinazione della Presidenza del consiglio» anche in considerazione dell’organizzazione dell’Expò 2015 a Milano. Tuttavia, in una lettera alla città, il sottosegretario Pizza si augura di poter mantenere i rapporti stretti in considerazione della collaborazione ricevuta, della disponibilità, della bellezza di Lucca che potrebbe essere scelta come sede di altri eventi di portata internazionale. Accordi e bilanciamenti politici permettendo.
Feb 27, 2009
Il Tirreno
Da ieri operai al lavoro in via del Rogio tra il Pip e il casello
In programma due interventi a Lammari, dalla chiesa all’Osteria e in via delle Ville verso il Ponte alla Posta
CAPANNORI. Hanno preso il via dall’inizio della settimana le nuove asfaltature. La serie di interventi interessa le strade più transitate e giunge a seguito delle richieste della popolazione. Il primo lavoro ad essere stato effettuato, nonché uno dei più consistenti, ha riguardato la via Vecchia Romana, che rappresenta l’ingresso da Lucca verso Capannori. In un tratto di circa 500 metri, che va da oltre la sede della Misericordia fin quasi al confine con il territorio di Lucca, gli operai hanno rifatto gran parte del manto stradale e sono stati messi a livello stradale anche i tombini. Questo intervento, dove l’assessore ai lavori pubblici, Claudio Ghilardi, e quello alle finanze, Lara Pizza, hanno effettuato un sopralluogo, si è concluso mercoledì.
«Stiamo mantenendo gli impegni presi coi cittadini – dice il sindaco, Giorgio Del Ghingaro -. Quella in corso è una consistente opera di manutenzione stradale, che garantirà vie migliori e più sicure, e che si aggiunge agli importanti lavori effettuati negli scorsi mesi, che hanno interessato le frazioni situate sia a nord sia a sud».
Da ieri gli operai stanno intervenendo in via del Rogio, la strada che collega il Pip di Carraia con il nuovo casello autostradale in località Frizzone.
In questa via, che ogni giorno viene transitata da molti veicoli, in particolare mezzi pesanti, vengono sistemati quei tratti che si trovano in condizioni peggiori.
Nelle prossime settimane sono in programma anche due interventi di asfaltatura a Lammari.
Il primo riguarderà il tratto di via Lombarda dalla chiesa parrocchiale fino al semaforo in località “Osteria”, mentre il secondo riguarderà alcune centinaia di metri in via delle Ville dallo stesso incrocio con via Lombarda in direzione “Ponte alla Posta”.
In seguito le asfaltature interesseranno via Lombarda a Marlia, nel tratto tra la rotonda “del Ceccarelli” fino a via degli Spadoni e via di Colognora nell’omonima frazione laddove sono stati effettuati i lavori di estensione della rete di distribuzione del metano.
A primavera, inoltre, si asfalterà via di Ponte Strada a Verciano, nel tratto confinante con il comune di Lucca. Nei giorni scorsi è anche stato rifatto il manto stradale in via di Colombaia a Colle di Compito.
«Gli interventi che stiamo effettuando in questi giorni – spiega l’assessore ai lavori pubblici, Claudio Ghilardi – interessano alcune delle strade più transitate del territorio, perché riteniamo importante avere cura della nostra rete viaria e allo stesso tempo garantire una maggiore sicurezza stradale. Una volta completati questi lavori apriremo altri cantieri sulle strade capannoresi, sempre con l’obiettivo di rispondere alle esigenze dei cittadini».
Feb 26, 2009
Lo Schermo
di Sara Berchiolli
CAPANNORI (Lucca)- Nel nuovo regolamento per le attività di somministrazione di alimenti e bevande di Capannori, approvato nella scorsa seduta consiliare, vengono aboliti i numeri chiusi e le distanze minime. Dovranno però essere rispettati alcuni standard per bagni e parcheggi e anche i circoli privati saranno disciplinati, nell’ottica di assicurare maggiori garanzie a consumatori e commercianti. L’approvazione di Confesercenti.
Il nuovo regolamento per l’attività di somministrazione di alimenti e bevande di Capannori è stato approvato all’unanimità nella scorsa assemblea del consiglio comunale. Il documento si caratterizza per la libera concorrenza, le garanzie per i consumatori, la qualità e la salvaguardia dei centri storici e delle frazioni collinari e l’esplicitazione delle norme che devono rispettare i circoli privati. Si intende, con libera concorrenza, l’abolizione di qualsiasi numero chiuso e della distanza minima tra esercizi della stessa tipologia.
Sono stati fissati, inoltre, alcuni requisiti di base che devono avere gli esercizi di nuova apertura. Per i bar, ad esempio, l’area parcheggio dovrà avere una superficie pari al 200 per cento di quella adibita alla somministrazione, mentre per le attività di ristorazione l’area di sosta dovrà essere grande tre volte la superficie del locale stesso.
Alcuni punti fissi sono stati dati anche riguardo i servizi igienici. Negli esercizi di ristorazione fino a 100 metri quadrati di superficie, sono necessari un lavandino e due toilette divise per sesso; due lavandini e due toilette sono invece necessari per gli esericizi con superficie compresa tra 100 e 200 mq. Oltre i 200 mq, sono richiesti servizi igienici proporzionati alla capacità dell’attività stessa.
I bar con superficie di somministrazione fino a 100 mq dovranno avere un lavandino e un gabinetto anche ad uso promiscuo con il personale; oltre a 100 mq e fino a 200 mq necessitano di un lavandino e di due gabinetti suddivisi per sesso, anche condivisi con il personale; oltre 200 mq i servizi igienici devono essere adeguati alla capacità dell’esercizio, con la presenza di quelli riservati ai dipendenti.
Importante anche l’aspetto ecologico. L’amministrazione comunale ha chiesto agli esercizi di collaborare alla raccolta differenziata per raggiungere l’obiettivo “Rifiuti Zero”.
Viene disciplinata anche l’attività di somministrazione negli spacci interni dei circoli privati. In questo caso si esplicitano le norme nazionali, con un occhio di riguardo in modo particolare alle funzioni prevalenti. I circoli, infatti, possono somministrare bevande ed alimenti purché questo sia strettamente residuale rispetto allo svolgimento delle attività del circolo e non deve risultare preminente rispetto alle finalità assistenziali, ricreative, culturali, sportive o sociali.
Nelle denuncia di inizio attività, inoltre, dovranno essere indicate l’ubicazione e la superficie dei locali adibiti alla somministrazione, con allegata una planimetria dei locali, in cui venga evidenziata la zona destinata alla somministrazione e quella per le attività istituzionali da cui risulti la residualità della prima attività e la prevalenza della seconda.
“Si tratta di un regolamento pensato per portare benefici sia ai commercianti che ai clienti – ha dichiarato il sindaco, Giorgio Del Ghingaro -. Abolendo molti dei vincoli che finora esistevano, diamo l’opportunità ai commercianti di aprire più facilmente nuovi ristoranti e bar. Le attività dovranno anche garantire degli standard qualitativi che andranno a tutto vantaggio dei clienti”.
” In questo regolamento – ha spiegato l’assessore alle attività produttive, Mariano Manfredini – abbiamo definito i requisiti degli esercizi con particolare attenzione all’adeguatezza della rete rispetto agli andamenti demografici, dinamiche dei consumi e flussi turistici, perché uno dei nostri obiettivi principali è quello della qualità. E’ stata anche prestata una particolare cura alla vocazione delle diverse aree territoriali e alla salvaguardia e qualificazione delle aree di interesse storico e culturale. Tutto questo andrà a vantaggio sia dei consumatori che dei commercianti”.
“Apprezziamo lo sforzo del Regolamento di definire alcuni principi di programmazione che, nei limiti di quanto prevede la normativa regionale, tentano di rafforzare alcuni criteri qualitativi nell’apertura di nuove attività – commenta Confesercenti -. Da un lato si agevolano nuove aperture nel sistema collinare e nei borghi storici, incentivando così sia la vivibilità che la qualità della vita e lo sviluppo turistico del sistema collinare e dall’altro, nella parte più antropizzata e satura del territorio si pongono criteri più selettivi, basati sulla qualità e in particolare con standard di parcheggio, requisiti urbanistici e igienico sanitari che non limitano l’iniziativa imprenditoriale, ma ne indirizzano la qualità delle strutture”.