Lo Schermo

di Sara Berchiolli

CAPANNORI (Lucca)- Nel nuovo regolamento per le attività di somministrazione di alimenti e bevande di Capannori, approvato nella scorsa seduta consiliare, vengono aboliti i numeri chiusi e le distanze minime. Dovranno però essere rispettati alcuni standard per bagni e parcheggi e anche i circoli privati saranno disciplinati, nell’ottica di assicurare maggiori garanzie a consumatori e commercianti. L’approvazione di Confesercenti.

Il nuovo regolamento per l’attività di somministrazione di alimenti e bevande di Capannori è stato approvato all’unanimità nella scorsa assemblea del consiglio comunale. Il documento si caratterizza per la libera concorrenza, le garanzie per i consumatori, la qualità e la salvaguardia dei centri storici e delle frazioni collinari e l’esplicitazione delle norme che devono rispettare i circoli privati. Si intende, con libera concorrenza, l’abolizione di qualsiasi numero chiuso e della distanza minima tra esercizi della stessa tipologia.

Sono stati fissati, inoltre, alcuni requisiti di base che devono avere gli esercizi di nuova apertura. Per i bar, ad esempio, l’area parcheggio dovrà avere una superficie pari al 200 per cento di quella adibita alla somministrazione, mentre per le attività di ristorazione l’area di sosta dovrà essere grande tre volte la superficie del locale stesso.

Alcuni punti fissi sono stati dati anche riguardo i servizi igienici. Negli esercizi di ristorazione fino a 100 metri quadrati di superficie, sono necessari un lavandino e due toilette divise per sesso; due lavandini e due toilette sono invece necessari per gli esericizi con superficie compresa tra 100 e 200 mq. Oltre i 200 mq, sono richiesti servizi igienici proporzionati alla capacità dell’attività stessa.

I bar con superficie di somministrazione fino a 100 mq dovranno avere un lavandino e un gabinetto anche ad uso promiscuo con il personale; oltre a 100 mq e fino a 200 mq necessitano di un lavandino e di due gabinetti suddivisi per sesso, anche condivisi con il personale; oltre 200 mq i servizi igienici devono essere adeguati alla capacità dell’esercizio, con la presenza di quelli riservati ai dipendenti.

Importante anche l’aspetto ecologico. L’amministrazione comunale ha chiesto agli esercizi di collaborare alla raccolta differenziata per raggiungere l’obiettivo “Rifiuti Zero”.

Viene disciplinata anche l’attività di somministrazione negli spacci interni dei circoli privati. In questo caso si esplicitano le norme nazionali, con un occhio di riguardo in modo particolare alle funzioni prevalenti. I circoli, infatti, possono somministrare bevande ed alimenti purché questo sia strettamente residuale rispetto allo svolgimento delle attività del circolo e non deve risultare preminente rispetto alle finalità assistenziali, ricreative, culturali, sportive o sociali.

Nelle denuncia di inizio attività, inoltre, dovranno essere indicate l’ubicazione e la superficie dei locali adibiti alla somministrazione, con allegata una planimetria dei locali, in cui venga evidenziata la  zona destinata alla somministrazione e quella per le attività istituzionali da cui risulti la residualità della prima attività e la prevalenza della seconda.

“Si tratta di un regolamento pensato per portare benefici sia ai commercianti che ai clienti – ha dichiarato il sindaco, Giorgio Del Ghingaro -. Abolendo molti dei vincoli che finora esistevano, diamo l’opportunità ai commercianti di aprire più facilmente nuovi ristoranti e bar. Le attività dovranno anche garantire degli standard qualitativi che andranno a tutto vantaggio dei clienti”.

” In questo regolamento – ha spiegato l’assessore alle attività produttive, Mariano Manfredini – abbiamo definito i requisiti degli esercizi con particolare attenzione all’adeguatezza della rete rispetto agli andamenti demografici, dinamiche dei consumi e flussi turistici, perché uno dei nostri obiettivi principali è quello della qualità. E’ stata anche prestata una particolare cura alla vocazione delle diverse aree territoriali e alla salvaguardia e qualificazione delle aree di interesse storico e culturale. Tutto questo andrà a vantaggio sia dei consumatori che dei commercianti”.

“Apprezziamo lo sforzo del Regolamento di definire alcuni principi di programmazione che, nei limiti di quanto prevede la normativa regionale, tentano di rafforzare alcuni criteri qualitativi nell’apertura di nuove attività – commenta Confesercenti -. Da un lato si agevolano nuove aperture nel sistema collinare e nei borghi storici, incentivando così sia la vivibilità che la qualità della vita e lo sviluppo turistico del sistema collinare e dall’altro, nella parte più antropizzata e satura del territorio si pongono criteri più selettivi, basati sulla qualità e in particolare con standard di parcheggio, requisiti urbanistici e igienico sanitari che non limitano l’iniziativa imprenditoriale, ma ne indirizzano la qualità delle strutture”.

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