10.05.2009 «Non ci faremo intimidire, da domani ripartiamo più forti»

Il Tirreno

CAPANNORI. «Da domani si riparte. Proprio come se non fosse successo niente». Queste la parole con cui Giorgio Del Ghingaro ha concluso il suo discorso davanti alla gente accorsa alla sede elettorale del sindaco uscente di Capannori data alle fiamme nella notte. In molti sono arrivati nel capoluogo per esprimere solidarietà a Del Ghingaro: dagli onorevoli Marcucci e Mariani agli assessori regionali Baronti, Bertolucci e Conte, per finire con l’assessore provinciale Bambini. E nel pomeriggio alla sede del Pd è arrivato anche il ministro Matteoli che ha testimoniato la sua solidarietà al candidato del centrosinistra.
 Un applauso scrosciante quando davanti alla sede data alle fiamme è arrivato “l’avversario” Lorenzo Matteucci.
 La rabbia e la frustrazione hanno velocemente lasciato il posto alla determinazione. Eppure l’episodio ha lasciato il segno.
 «Non ci faremo intimidire – ha tuonato Del Ghingaro davanti ai resti bruciacchiati dei cartelloni che tappezzavano la sua sede elettorale -. Siamo davanti ad un atto grave e volgare e comprendo la rabbia di molti. Tuttavia invito tutti a mantenere i nervi saldi. Noi andiamo avanti con la forza delle idee, non con azioni vigliacche. Questo è un periodo pieno di tensione: prima la grave malattia che ha colpito un nostro assessore, Luciana Baroni, ora questo attentato. Pare una prova ulteriore da superare per mostrare a tutti quanto siamo forti».
 Il suo discorso è stato interrotto dagli applausi della moltitudine di persone arrivata in via del Popolo, gente legata alla politica locale, ma anche gente comune. Tra loro si è fatto largo Lorenzo Matteucci, candidato a sindaco per il Pdl. Poche parole sussurrate tra i due e una stretta di mano e poi di nuovo gli applausi. Poco lontano un altro candidato, Gaetano Ceccarelli (Udc). Tutti hanno voluto testimoniare la propria solidarietà a Del Ghingaro, per altro circondato da numerosi esponenti del centrosinistra. Il primo a prendere la parola è Andrea Marcucci. «Episodio inaccettabile – ha dichiarato -. Dobbiamo dare una risposta forte». «Gesto inqualificabile», ha aggiunto Raffaella Mariani, che ha richiamato tutti a tornare alla politica vera. Non ha usato mezzi termini Francesco Bambini, assessore provinciale allo sviluppo economico. «A Del Ghingaro tutta la nostra solidarietà – ha detto – e allo stesso tempo una dura condanna ai responsabili di questo atto vandalico. La risposta migliore ad episodi di questo genere è proprio quella auspicata dal sindaco: ripartire, continuare a lavorare».

10.05.2009 A fuoco la sede elettorale del sindaco

Il Tirreno

 CAPANNORI Un attentato di matrice politica o semplicemente il gesto di uno squilibrato dietro l’incendio appiccato nella notte tra venerdì e sabato alla sede del comitato elettorale del sindaco di Capannori, Giorgio Del Ghingaro. I danni all’edificio – situato in via Cardinale Pacini (ex via Carlo Piaggia), a 20 metri dalla caserma dei carabinieri e a due passi dalle abitazioni – sono ingenti e hanno interessato anche un’assicurazione, una panetteria e una gioielleria. E proprio dalla telecamera esterna dell’oreficeria gli inquirenti, attraverso l’acquisizione del filmato, hanno trovato riscontri utili ai fini investigativi.
 Dalle immagini s’intravede un individuo avvicinarsi all’ingresso della sede del comitato elettorale del candidato del centrosinistra pochi istanti prima che il fumo denso oscuri il monitor. Il piromane, tra l’altro, ha rischiato di essere scoperto in flagranza di reato. Perchè al momento in cui è scattato l’allarme una pattuglia dei militari di Capannori si trovava, per ragioni di servizio, sulla Pesciatina a meno di due chilometri dal punto del rogo.
 I FATTI  Ore 3.30. L’autista di un pullman che abita nella zona passa in macchina da via cardinale Martini è vede le fiamme avvolgere la porta d’ingresso e la veranda della sede del comitato elettorale di Del Ghingaro, candidato del centrosinistra alle elezioni amministrative di giugno. Con il cellulare avverte vigili del fuoco e carabinieri. In meno di dieci minuti pompieri e militari sono sul posto. Soltanto per un caso fortuito le fiamme non riescono a filtrare sotto la porta d’ingresso e gli arredi interni non subiscono danni.
 I carabinieri di Capannori, guidati dal maresciallo Antonio Fasiello, recuperano una tanica in plastica bianca da 25 litri. L’attentatore, fuggendo, l’ha lasciata sul penultimo scalino della rampa che conduce alla sede politica. Sul lato opposto c’è il tappo. Materiale sequestrato e repertato alla ricerca d’impronte digitali. I pompieri provvedono a circoscrivere l’area interessata all’incendio e la sede – una volta ripulita la parte esterna e cambiate porte a vetro e infissi – potrà essere nuovamente occupata dal comitato pro Del Ghingaro.
  IPOTESI INVESTIGATIVA  Gli inquirenti hanno le idee chiare. Qualcuno nella notte si è fermato accanto alla sede del comitato. È sceso dall’auto con la tanica di benzina cospargendo di liquido infiammabile la gigantografia plasticata del primo cittadino di Capannori appesa alla porta d’ingresso a vetri della struttura. A quel punto ha appiccato il fuoco con un cerino e si è allontanato precipitosamente senza attendere che le fiamme avvolgessero l’esterno dell’edificio annerendo i muri esterni dei locali vicini. Parte della scena è stata ripresa dalla telecamera a circuito chiuso dell’oreficeria accanto all’edificio in vetro e metallo. Due le piste battute dai carabinieri. Una di natura politica legata ad episodi di intolleranza – cartelloni strappati, simboli di estrema destra disegnati sopra gli spazi riservati ai partiti di centrosinistra – manifestatisi durante la campagna elettorale, l’altra rivolta verso il gesto di un mitomane. Il sindaco ha ricevuto nel recente passato telefonate e lettere anonime. E qualcuno è arrivato a tappezzare la sede comunale di volantini contro la sua persona. Elementi investigativi interessanti che i carabinieri stanno prendendo in seria considerazione. E che le immagini della telecamera sembrano suffragare.

08.05.2009 Aiuti al commercio e al turismo nel programma di Del Ghingaro

08.05.2009 Aiuti al commercio e al turismo nel programma di Del Ghingaro

Il Tirreno

CAPANNORI. Sostegno alla piccola e media impresa, riducendo il carico fiscale e burocratico che deve sostenere e supportando la nascita di centri commerciali naturali nei paesi del Capannorese. Sono due punti prioritari per il Pd Capannori, che alle amministrative sostiene la candidatura di Giorgio Del Ghingaro, e che sono stati accolti dal programma di coalizione. Il Partito democratico, nei mesi di ascolto dei cittadini e di confronto sulle proposte per il prossimo mandato, ha lavorato in modo approfondito sulle questioni legate al commercio e al turismo.
 «Per incentivare il turismo – dice il Pd – ci muoveremo su più fronti. Favoriremo, infatti, la mobilità territoriale, che interessa le infrastrutture viarie e ferroviarie, ma anche i servizi navetta e la realizzazione di ciclopiste. Inoltre, contrasteremo l’abusivismo nel settore ricettivo. Il nostro comune è ricco di ville di bellezza straordinaria e possiede un paesaggio mozzafiato: l’amministrazione comunale, in questi cinque anni, ha già fatto molto. Continueremo sulla stessa strada, completando un percorso capace di rivitalizzare e rendere noto anche fuori dai confini comunali le caratteristiche di un territorio ricco di tradizione e di storia».
 Oltre al settore turistico, il Pd prende a cuore anche il commercio, altro spaccato economico importante per favorire la coesione sociale.
 «Sosterremo – continua il Partito democratico – il commercio di vicinato. I centri commerciali naturali, infatti, spesso coincidono con i paesi in cui i commercianti decidono di creare una rete di solidarietà per attrarre un numero maggiore di turisti e visitatori. Il comune affiancherà queste esperienze. Siamo consapevoli, infatti, del significato che la bottega rappresenta per un territorio come quello Capannorese. Il sindaco Del Ghingaro è già stato chiaro: saremo al fianco della piccola e media impresa locale, che sul territorio conta circa 5.000 aziende. Lo faremo sia con azioni mirate, come lo snellimento delle pratiche burocratiche e del carico fiscale, sia appoggiando le iniziative promosse dai commercianti, che consentiranno ai negozi di crearsi una vetrina e ai cittadini di trascorrere ore di relax nel loro paese» conclude il Pd.
 

08.05.2009 Appuntamento con Zanotelli

Il Tirreno

CAPANNORI. Appuntamento con Alex Zanotelli, rappresentante del movimento per la ripubblicizzazione dell’acqua a livello nazionale, domenica alle 18,30 nella sala riunioni di piazza Aldo Moro. Un’occasione di incontro per presentare il libro “L’anticasta. L’Italia che funziona”, con gli autori Alex Zanotelli, Marco Boschini, Michele Dotti, Alessio Ciacci, assessore all’ambiente di Capannori e Rossano Ercolini.
 «Zanotelli – spiega Sinistra per Capannori – è simbolo delle buone pratiche. La Sinistra, in questi cinque anni di amministrazione al fianco del sindaco Del Ghingaro, si è adoperata perché a Capannori divenissero comportamenti di ogni giorno quelli che, di solito, sono ritenuti comportamenti virtuosi. Numerosi gli esempi: la pratica della raccolta porta a porta, del risparmio energetico con il fotovoltaico, e dell’acqua pubblica. Per il prossimo mandato ci proponiamo di raggiungere altri importanti traguardi: il bilancio partecipativo, chiusura del ciclo dei rifiuti, riduzione dei consumi e promozione della filiera corta, rafforzamento dell’eticità e della sostenibilità nella produzione e nel consumo».

08.05.2009 Senso unico in viale Europa a Marlia

Il Tirreno

Il sindaco di Capannori: «Salta l’accordo sugli assi, non ho scelta»
 
 

 LUCCA. Escluso dall’incontro (che doveva essere istituzionale) con il ministro Altero Matteoli sul sistema delle infrastrutture, sorpreso dal sindaco di Lucca, Mauro Favilla, che ora rimanda a Roma anche la progettazione preliminare dell’asse-nord sud e parla di progetto da realizzarsi “per lotti”, Giorgio Del Ghigaro esce allo scoperto e parte al contrattacco.
 «Non offende me, sul piano personale, il non aver ricevuto l’invito al convegno con Matteoli – dice -. Gravissimo invece è il fatto che il ministro e gli organizzatori abbiano escluso dal confronto, con me, l’intera comunità di Capannori che avrei rappresentato. Non mi pare cosa da poco, considerando che buona parte del tracciato della nuova viabilità è sul territorio di Capannori. Leggo poi che Favilla, disconoscendo oggi il proficuo percorso di collaborazione che aveva portato enti e associazioni a sottoscrivere l’intesa sui nuovi assi e ad impegnarsi per fare la progettazione preliminare, sostiene che sia opportuno che il progetto venga fatto a Roma. Bene, siccome questi giochetti ci fanno tornare indietro di 4 anni, mentre in viale Europa la situazione non è più tollerabile dalla popolazione, io sono deciso a difendere cittadini e territorio e ho pronta una soluzione alternativa: su viale Europa smaltirò il traffico pesante e regolamenterò la viabilità con nuove misure».
 Del Ghingaro rimanda i particolari al momento in cui sarà pronta l’ordinanza, ma è facile intuire la soluzione che ha in mente: senso unico e fasce orarie, come ha fatto sulla Sarzanese-Valdera tra Castelvecchio di Compito e Carraia. Come in quel caso, il sindaco di Capannori appare determinato a portare avanti la scelta.
 Immaginabili le conseguenze sulle vicine strade nel comune di Lucca, a partire dalle colonne di Tir che invaderebbero la via del Morianese e del Brennero e, più a valle, la circonvallazione intorno alle Mura, per liberare la quale dalla morsa del traffico e dello smog è da oltre trent’anni sul tavolo la questione della realizzazione della grande viabilità esterna. Il sindaco Favilla è avvertito.
 «Non ho alterantive – commenta Del Ghingaro – devo tutelare la popolazione e il territorio. Dico di più: se ci saranno manifestazioni pacifiche e rispettose delle leggi, non esiterò a schierarmi con i cittadini».
 Per il sindaco di Capannori (che pensa anche di spostare le sedi delle tre ditte di autotrasporti oggi lungo viale Europa, proponendo terreni in altre zone) il modo in cui si è organizzato il convegno con Matteoli è di fatto una clamorosa sconfessione degli anni di certosino lavoro di enti e associazioni, che alla fine aveva portato all’intesa necessaria sulle opere della grande viabilità.
 «Coordinato dalla Provincia – sostiene Del Ghingaro – è andato avanti un progetto trasparente e virtuoso che ha condotto all’accordo tra tutti i soggetti interessati. Lo studio è basato sulla sostenibilità dell’impatto ambientale e sul confronto con le popolazioni interessate. Lo abbiamo mandato al ministro per avere risposte su progettazione e finanziamenti, ma da un anno è silenzio assoluto, nonostante i solleciti reiterati degli enti, ma anche delle associazioni. Ci è parso di capire che non ci sono soldi e per questo è arrivata la disponibilità di Assindustria, Camera di Commercio e Fondazioni bancarie per sostenere i costi della progettazione preliminare. Ma il ministro nemmeno ha fatto sapere se poi sarebbe utilizzabile dall’Anas. Ora il sindaco Favilla dice che è meglio far fare il progetto a Roma e mi chiedo: si è dimenticato anche lui del percorso fatto, oppure sa che non ci sono risorse e che si dovrà ripartire da zero, perdendo altri anni mentre la situazione è di emergenza assoluta?».
 Il sindaco di Capannori pone poi la questione dei finanziamenti: «Matteoli viene a pare passerella elettorale o a dirci che ha trovato i 150 milioni di euro necessari per la tangenziale di Lucca e della Piana? E se i soldi ci sono, quando li metterà a disposizione? E ancora: chi deve fare la progettazione preliminare e con quali tempi? Sono le risposte a queste domande che stanno a cuore non a me, ma alle comunità di Lucca-Capannori e dell’intera Lucchesia, oltreché agli imprenditori e ai lavoratori. Nel caso il ministro intendesse affidare di nuovo la progettazione all’Anas, gli ricordo che il precedente progetto di tangenziale ha visto il diniego di Regione, Provincia e Comuni».
 Il progetto di allora, che includeva anche il famoso lotto zero della Lucca-Modena, aveva trovato il governo pronto a reperire 900 milioni, ma poi la grande opposizione trovata nella popolazione, in particolare quella residente lungo l’asse Ponte a Moriano-S. Maria a Colle, e in molte amministrazioni locali avevano portato alla bocciatura del tracciato Anas.

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