Un Parco Scientifico della Creatività e dell’Innovazione a livello regionale con un centro di competenza sulle nanotecnologie e laboratori dedicati anche alla ricerca nel settore della moda e delle calzature. Questa l’importante destinazione del Polo Tecnologico di Capannori che si chiamerà ‘Toscana Nanotech’ e sarà inaugurato lunedì 24 febbraio alle ore 15.30. Il nuovo edificio situato in via Nuova a Segromigno in Monte è stato realizzato, con un finanziamento complessivo di 5 milioni di euro, da Comune di Capannori, Provincia di Lucca e Camera di Commercio di Lucca con consistenti contributi della Regione Toscana e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.Al taglio del nastro della struttura, destinata diventare uno dei luoghi della ricerca e dell’innovazione tecnologica più all’avanguardia della Toscana, saranno presenti il sindaco, Giorgio Del Ghingaro, l’assessore regionale alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini, il presidente della Provincia, Stefano Baccelli, l’assessore allo sviluppo economico della Provincia, Francesco Bambini, il presidente della Camera di Commercio di Lucca, Claudio Guerrieri, il presidente della fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Arturo Lattanzi e il direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, Fabio Beltram.Il polo tecnologico di Capannori, grazie ad un protocollo d’intesa tra Comune di Capannori, Scuola Normale Superiore di Pisa e Regione Toscana, diventerà quindi un centro di ricerca di eccellenza nel campo delle nanotecnologie a livello regionale denominato ‘Toscana Nanotech’ e, oltre a collaborare con l’Agenzia per lo Sviluppo Empolese Valdelsa, sarà inserito anche nella rete regionale delle nanotecnologie. Il polo, che si articola su due piani, per una superficie complessiva di 1.600 metri quadrati, ospiterà uffici, laboratori per prove e test sperimentali per la realizzazione di ricerche applicate principalmente nel campo delle nanotecnologie, ma anche in quello della moda e delle calzature, per favorire la creazione di nuove imprese e l’innovazione tecnologica delle imprese esistenti sul territorio. Accanto ai laboratori ci saranno una quindicina di incubatori d’impresa. Le aziende interessate a partecipare all’attività del polo tecnologico potranno partecipare ad un apposito bando.
17/2/14. Le buone pratiche realizzate dall’amministrazione Del Ghingaro, principalmente in campo ambientale, a partire dall’introduzione del ‘porta a porta’, ma anche relativamente alla partecipazione, saranno raccolte in un documento denominato Prassi di Riferimento sotto il titolo ‘Governance di un Ente Locale attraverso il coinvolgimento della Comunità’.
Un nuovo progetto, realizzato in collaborazione con l’Ente Nazionale Italiano di Unificazione (Uni) di Milano, nato anche per rispondere alle numerose richieste di informazioni sulle buone prassi adottate dal Comune, che quasi ogni giorno giungono da amministratori, associazioni e gruppi di cittadini, che considerano Capannori un ‘modello’ da seguire per migliorare le politiche ambientali, dar vita ad uno sviluppo sostenibile del territorio, rendere protagonista la comunità.
“Con questo nuovo progetto – spiega il sindaco, Giorgio Del Ghingaro – vogliamo mettere a disposizione di amministrazioni pubbliche, associazioni, cittadini, l’esperienza da noi maturata nella gestione delle politiche ambientali e nell’ambito della partecipazione dei cittadini alle scelte dell’ente. Due settori strategici per i quali abbiamo ottenuto ottimi risultati, grazie all’imprenscindibile e straordinario apporto dato dalla comunità. E’ una soddisfazione poter condividere le nostre eccellenze e l’introduzione di nuovi metodi di governo locale e contribuire così alla crescita di un know how comune a livello nazionale, che faccia circolare la cultura dell’innovazione di cui c’è molto bisogno nel nostro Paese”.
Il documento avrà un carattere para-normativo e fornirà le linee guida e le indicazioni per attuare la governance di un ente locale capace di prendere ed attuare decisioni per perseguire gli obiettivi stabiliti, attraverso il coinvolgimento e la partecipazione della sua comunità. La ‘Prassi di Riferimento’ sarà elaborata grazie ad un tavolo di lavoro che si insedierà entro la fine di febbraio e al quale parteciperanno alcuni esperti in rappresentanza del Comune e un rappresentante di Uni, l’unico ente italiano di normazione riconosciuto dall’Unione Europea, da tutti i suoi Stati membri e dall’ordinamento legislativo italiano, quale unico rappresentante dell’Italia in tutte le attività normative, al quale il Comune ha aderito in qualità di socio. L’Uni fornirà un supporto metodologico, realizzerà un monitoraggio dei lavori e seguirà la redazione del progetto. Una volta pronto il documento “Governance di un Ente Locale attraverso il coinvolgimento della Comunità’ sarà pubblicato sul sito di Uni con la libera facoltà per chiunque sia interessato di scaricarne i contenuti.
17/2/14. Il sindaco di Capannori, Giorgio Del Ghingaro, ha partecipato in qualità di relatore al convegno europeo di Zero Waste svoltosi a Bobigny, nella regione parigina.
17/2/14. Il sindaco di Capannori, Giorgio Del Ghingaro, ha partecipato in qualità di relatore al convegno europeo di Zero Waste svoltosi a Bobigny, nella regione parigina. Presente all’iniziativa insieme ad una delegazione italiana composta, tra gli altri, da Rossano Ercolini presidente di Zero Waste Europe ed Enzo Favoino presidente del comitato scientifico della stessa organizzazione, ha illustrato ad una qualificata platea di esperti provenienti dai vari paesi europei le buone pratiche ambientali realizzate a Capannori e gli ottimi risultati raggiunti in fatto di raccolta differenziata e di calo di produzione dei rifiuti.
L’incontro di Bobigny è stato importante per il neo movimento<a href=”http://www.zerowastefrance.org/”> Zero Waste in Francia </a>e un momento di confronto tra gli attivisti Zero Waste in Europa.
15/2/14. Sono oltre 2700 le famiglie che a Capannori effettuano il compostaggio domestico facendo diventare gli scarti organici della cucina terriccio per concimare ed ottenendo una riduzione del 10% sulla parte variabile della Tia. Questa buona pratica ambientale promossa dall’amministrazione Del Ghingaro sta riscuotendo sempre più consensi, se si considera che nel 2007 erano circa 1500 i nuclei familiari che lo praticavano. E, in generale, vengono seguite correttamente tutte le semplici regole per eseguire questo processo naturale.
E’ quanto risulta da un monitoraggio effettuato dal Comune di Capannori che si è concluso nelle scorse settimane. Alcuni incaricati hanno visitato le case dei cittadini che effettuano il compostaggio domestico, verificando che tutto procedesse per il meglio, fornendo consigli e ascoltando suggerimenti.
“Siamo fieri dei riscontri positivi – afferma il sindaco, Giorgio Del Ghingaro -. E’ la riprova che i cittadini sono ormai i protagonisti della più importante rivoluzione culturale che a Capannori sia mai stata compiuta, quella dei Rifiuti Zero. Per le famiglie il compostaggio domestico è un’importante opportunità, sia perché possono produrre gratuitamente concime di ottima qualità, sia perché possono ottenere una riduzione sulla bolletta dei rifiuti. Per la comunità, invece, i benefici riguardano la diminuzione della quantità totale di scarti prodotti”.
Per effettuare il compostaggio domestico non servono macchinari sofisticati, né competenze specifiche ma solo buona volontà e la possibilità di praticare quattro metodi: il cumulo, consentito a condizione che non provochi la diffusione di odori o insetti molesti; la buca, ovvero il compostaggio in buca con rivoltamento periodico; la cassa di compostaggio in legno realizzata in modo da permettere una buona aerazione e un facile rivoltamento; il composter chiuso in plastica di tipo commerciale o autocostruito ‘fai da te’.
Quali sono gli scarti da compostare? Tutti i rifiuti biodegrabili evitando quelli sintetici o contaminati da sostanze non naturali. Sì quindi al compostaggio di avanzi di cucina, verdura, frutta, fondi di the e caffè, scarti del giardino, legno di potatura, sfalcio del prato, foglie secche, cenere, carta per alimenti non patinata, fazzoletti di carta, carta da cucina tipo scottex, salviette non imbevute da detergenti o prodotti chimici in genere.
Il processo di completa decomposizione e maturazione dei compost richiede circa 8-10 mesi, al termine dei quali si ha il compost maturo, utilizzabile a diretto contatti con le radici di fiori e di piante. Dopo 5-7 mesi è comunque possibile usufruire del compost fresco, che può essere usato come fertilizzante per gli orti e i giardini.
Chi volesse ulteriori informazioni sul compostaggio domestico può consultare la seguente pagina del sito del Comune di Capannori: http://www.comune.capannori.lu.it/node/263
Nelle campagne elettorali che si rispettino, c’è una figura che si distingue sempre, al dilá degli schieramenti, per la sua ipocrisia e il suo opportunismo un tanto al chilo. Il soggetto in questione è ” lo sputatore nel piatto dove ha mangiato”, o più semplicemente la reincarnazione popolare e teatrale, di infimo livello, del Giuda di cristiana memoria.
Insomma per rendere meno prosaica la narrazione, si potrebbe parlare banalmente del “traditore”.
Questa figura non più epica, nell’intento di accaparrarsi i voti di pochi elettori distratti, inverte a U la propria posizione di marcia tenuta per anni e spara le più atroci stronzate contro la mamma e il babbo che se la sono tenuta in grembo, l’hanno custodita e l’hanno pure, a volte, giustificata, come appunto si fa con i figli, seppur degeneri.
La storia insegna che la figura del traditore non gode di molta fortuna, ancorchè magari contingentemente di buona stampa, perchè di solito annega nel suo egoismo e nella sua supponenza e non lascia memoria di sè, a parte un confuso senso di inadeguatezza.
Assistiamo giornalmente, dal nazionale al locale, alla ridda degli “sputatori” di cui sopra, che non solo non si vergognano, ma fanno dei loro voltagabbana uno stile di vita, autocompiacendosi della loro finta coerenza e beandosi della loro furbizia.
Permettetemi di lasciarli a quel paese, che è evidentemente molto lontano dal nostro, per evitare di essere solo sfiorati dal loro olezzo.
“Comunque non mi dispero, perché sento la presenza di Dio verso di me”. E’ questa la frase, scritta dal sacerdote nei suoi ultimi mesi di vita, che è riportata sulla targa del parcheggio davanti alla scuola primaria di Segromigno in Monte che stamani è stato intitolato a lui in occasione dell’ottantesimo anniversario della sua nascita.
E’ stata una cerimonia sentita alla quale hanno partecipato, oltre a molti cittadini, il sindaco Giorgio Del Ghingaro, il vice sindaco, Luca Menesini e la giunta, Paolo Mandoli presidente dell’associazione “Don Franco Baroni” onlus, Piera Baroni, sorella di don Franco, monsignor Michelangelo Giannotti, vicario generale dell’Arcidiocesi di Lucca, Stefano Baccelli, presidente della Provincia di Lucca, Andrea Bicocchi, vice presidente vicario del Cesvot regionale, monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes e i consiglieri regionali Marco Remaschi e Giuseppe Del Carlo.
Dopo la scopertura della targa, l’iniziativa è proseguita all’interno della scuola primaria, dove è stata ricordata la figura di don Franco, che fu cappellano nazionale dei nomadi, dei giostrai e dei circensi ai tempi dell’Oasni (Opera assistenza nomadi in Italia) fino alla sua morte avvenuta a Lucca, in ospedale, nel maggio 1985. Don Franco Baroni era nato a Piaggiori il 16 gennaio 1934.
“Questa intitolazione si inserisce nel percorso di dedica dei luoghi simbolo del nostro territorio a uomini e donne ad esso legati, con lo scopo di tramandare la memoria alle future generazioni e ampliare il senso di appartenenza alla comunità – ha dichiarato il sindaco, Giorgio Del Ghingaro – La scelta del parcheggio, concordata con l’associazione ‘Don Franco Baroni’ onlus è quanto mai simbolica, perché questo è un luogo di passaggio e il sacerdote si è sempre occupato di persone che sono sempre in movimento. Importante è anche la posizione ‘strategica’ davanti a una scuola, dove i bambini imparano l’importanza dei valori della solidarietà che proprio don Franco ha sempre insegnato”.
“Franco, nonostante la brevità del suo cammino terreno è riuscito a lasciarci in eredità un seme fatto di accoglienza, di solidarietà, di capacità di prenderci cura del prossimo – ha detto il presidente dell’associazione ‘Don Franco Baroni’ onlus, Paolo Mandoli -. Quando, assieme alla compianta Maria Elisabetta Martini, Franco propose le prime scuole per circhi o ancora quando propose semplici spettacoli per rendere protagonisti i bambini, ci ha lasciato una splendida eredità sintetizzabile nei titoli di alcuni degli spettacoli che ha organizzato, ‘Siamo tutti fratelli’ e ‘Universo aperto’. Oggi quei protagonisti sono diventati genitori e vogliamo sperare che abbiano saputo trasmettere ai loro figli quell’idea di accoglienza e di integrazione che è assolutamente indispensabile nella nostra società realmente aperta”.
Il presidente della Provincia, Stefano Baccelli, ha sottolineato come don Franco fosse accanto a persone che sono ai margini della società, riprendendo appieno il messaggio evangelico di essere vicino agli ultimi, che a Lucca è stato sempre più che mai interpretato da molti attori della Chiesa, specie a partire dalla Resistenza.
Anche Andrea Bicocchi e monsignor Giancarlo Perego hanno parlato dell’importanza dell’azione sociale svolta da don Franco.
La cerimonia nella scuola si è conclusa con il ricordo di Maria Vellutini, una paesana, e di Salvatore di Luca dell’associazione “Lo spettacolo viaggiante” e membro della commissione organizzatrice del luna park di Lucca.
La giornata commemorativa di don Franco Baroni è proseguita a Lucca, nel parco a lui intitolato dal 1998 che ospita circhi e luna park lungo via delle Tagliate, e con un pranzo all’interno della tenda della Croce Rossa Italiana in cortile degli Svizzeri.
Gli appuntamenti hanno avuto il sostegno hanno il sostegno e il patrocinio del Comune di Capannori, del Comune di Lucca, della Provincia di Lucca, della Regione Toscana, dell’Arcidiocesi di Lucca, della Fondazione Migrantes, l’organismo pastorale collegato alla Conferenza Episcopale Italiana che è finalizzato alla cura della pastorale delle migrazioni e della mobilità. A promuovere questo doppio incontro è stata l’Associazione «Don Franco Baroni» onlus.
15/1/14. Un modo nuovo, divertente, sicuro e salutare per andare e tornare da scuola. E’ il ‘Piedibus’, il nuovo sistema di spostamento sostenibile casa-scuola per i bambini promosso dal Comune e dalla Commissione comunale Mobilità, con la collaborazione degli istituti comprensivi di Lammari e Capannori.
Un autobus umano costituito da una carovana di bambini in movimento accompagnati da adulti, con tanto di capolinea, fermate, orari e un suo percorso prestabilito. Il movimento del gruppo è seguito ed assistito da volontari che controllano e guidano per garantire la massima sicurezza, assicurata anche dal fatto che ogni partecipante indossa un gilet ed un cappellino rifrangenti ad alta visibilità. Il ‘Piedibus’ è una nuova buona pratica, che costituisce un nuovo tassello del più ampio programma di mobilità sostenibile portato avanti dall’amministrazione, che prenderà il via a febbraio e interesserà, in via sperimentale, gli alunni delle scuole primarie di Lunata di via del Casalino e di Marlia di via della Rimembranza.
“Al nuovo mezzo di trasporto scolastico hanno già aderito una novantina di famiglie – afferma il vice sindaco, Luca Menesini -. É evidente che si tratta di un’iniziativa innovativa che va a vantaggio di molti genitori. Infatti, oltre a contribuire alla riduzione del traffico e alla concentrazione di auto vicino alle scuole, dà alle mamme e ai papa lavoratori l’opportunità di essere sicuri che i figli vadano a scuola in modo protetto e divertendosi con gli altri bambini. Questo progetto, che estenderemo anche ad altre aree del territorio, e il potenziamento del trasporto pubblico locale nel collegamento nord-sud del territorio, contribuiranno al cambiamento degli stili di vita, rendendo Capannori più a misura di uomo, donna e bambino. Ringrazio i dirigenti scolastici, le famiglie e i volontari per la preziosa collaborazione per realizzare questo nuovo sistema di trasporto scolastico”. Il primo ‘Piedibus’ a partire, all’inizio di febbraio, sarà quello di Lunata con un primo percorso di circa 800 metri, che partirà dalla sala riunioni del Comune in piazza Aldo Moro (accanto alla farmacia comunale) e percorrerà via Martini Lunatesi e via del Casalino fino a raggiungere la scuola. Lungo il tragitto sono previste due fermate. A breve sarà attivato anche un secondo percorso di 400 metri, che dal piazzale della chiesa di Lunata prevede l’attraversamento della via Pesciatina e l’imbocco, da un arco situato nei pressi un’attività commerciale, di un percorso tra il verde dal quale raggiungere direttamente la scuola. Anche in questo caso sono previste alcune fermate intermedie. Il ‘Piedibus’ di Marlia, a causa dei lavori in corso in via Paolinelli, partirà successivamente e comunque entro la fine di febbraio con un percorso che dalla piazza del mercato di Marlia si snoderà per 800 metri lungo via Paolinelli, attraverserà viale Europa e proseguirà su un marciapiede che costeggia la scuola, evitando così via della Rimembranza. Anche in questo caso sono previste fermate intermedie.