Gen 14, 2011
Il Tirreno
S. COLOMBANO. Passi avanti per il recupero dell’oratorio di San Concordio di Rimortoli che da anni versa in condizioni di abbandono.
Il Comune ha inviato alla Sovrintendenza il progetto di recupero strutturale di questo importante bene architettonico di cui non è chiaro di chi sia la proprietà. Un atto che permetterà alla Sovrintendenza di procedere all’esproprio e dare al Comune la possibilità di acquisirne la proprietà e di avviare i lavori per la sua ristrutturazione.
La chiesetta risale al XII secolo e ha una struttura a navata unica con abside.
Fino agli anni ’50 è stata utilizzata come luogo di culto, mentre successivamente, con la costruzione della nuova chiesa parrocchiale di San Colombano, l’immobile non ha più svolto una funzione religiosa.
«L’oratorio di San Concordio di Rimortoli è rimasto un luogo di alto significato storico, culturale e religioso per tutta la comunità – spiega il vice sindaco con delega ai lavori pubblici, Luca Menesini -, un vero simbolo per S. Colombano. Abbiamo realizzato il progetto di recupero e appena potremo acquisire la proprietà dell’oratorio daremo il via ai lavori che restituiranno al paese e al territorio comunale un bene di valore artistico e storico».
La ristrutturazione dell’oratorio, che ha una superficie di circa 60 metri quadrati, si articolerà in due fasi.
La prima interesserà la parte strutturale dell’immobile, quindi il tetto e la facciata, mentre in un secondo momento saranno eseguiti intervento di recupero dell’interno.
Gen 14, 2011
Il Tirreno
CAPANNORI. L’area “Alla Lista” presenta un più basso fattore di rischio idrogeologico rispetto ad altri siti. A sostenere questa tesi gli studi tecnici dell’architetto Stefano Modena, dirigente del servizio governo del territorio, e resi pubblici sul sito del Comune di Capannori.
Un contributo tecnico sulla fattibilità dell’intervento elaborato il 17 maggio dai tecnici che hanno redatto il regolamento urbanistico del 2009 e con la collaborazione del dottor Enzo Favoino, massimo esperto italiano sul compostaggio.
Nella relazione si dice che i terreni situati nel triangolo estremo orientale, incluso tra via Rossi, via Romana e la strada vicinale, hanno un fattore P.I. 3 per circa 93 mila mq e una porzione di circa 16 mila in area P.I. 2 per quanto attiene al Piano di assetto idrogeologico (Pai) dell’Autorità di Bacino del fiume Arno.
Al contrario di Salanetti che avrebbe un fattore di rischio 4.
Un’integrazione allo studio precedente che il comune di Capannori ha inviato il 29 maggio scorso alla Provincia. L’impianto progettato da Ascit e dal Comune è di circa 3 ettari, quindi almeno la metà potrebbe rientrare nel fattore a rischio più basso.
Questo elemento (la pericolosità idraulica) viene ritenuto dall’amministrazione comunale uno dei punti di forza del sito della Lista-Poderacci, oltre alla vicinanza al casello autostradale, all’isola ecologica di Salanetti, alla piattaforma di raccolta dei rifiuti e in una zona agricola senza vincoli particolari e dove sono già presenti insediamenti industriali, e appunto con una fascia P3 e P2 come pericolosità idraulica inferiore agli altri luoghi proposti.
Nei dintorni strade, piazzali, infrastrutture e forse la nuova sede Ascit. In merito alle aree a pericolosità idraulica P3, il Pai dice che è consentita la realizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico riferite a servizi essenziali, purché realizzati in condizioni di sicurezza idraulica, dietro parere in sede progettuale dell’Autorità di Bacino dell’Arno.
Gen 14, 2011
Il Tirreno
CAPANNORI. Mezzo milione di euro per terminare i lavori all’ex Supercinema. Il cantiere aprirà in primavera (probabilmente a marzo) e chiuderà i battenti entro la fine dell’anno. Lo assicura l’assessore ai lavori pubblici Luca Menesini. Da terminare parte della struttura, mentre è ancora da costruire la copertura di vetro. Proprio per questo motivo saranno organizzate due gare d’appalto per scegliere due ditte diverse, una per ciascuna tipologia di intervento.
Arriveranno dalla Regione circa 400mila euro, mentre il Comune ne aggiungerà 100mila. Così sarà finanziato il secondo e ultimo lotto per la ristrutturazione dell’ex Supercinema, la struttura che si trova in pieno centro del capoluogo rimasta in stato di abbandono per un trentennio e che ora sarà trasformato in una ludoteca e piazza-teatro.
Secondo lotto che sarebbe dovuto partire già qualche mese fa e che, invece, vedrà l’apertura dei cantieri (uno per la struttura, uno per il tetto) in primavera. A spiegare le modalità d’intervento è l’assessore Menesini.
«Non si tratterà di portare a termine solo i lavori di edilizia, ma anche di realizzare il tetto trasparente, una struttura telescopica, scorrevole, che potrà essere rimossa in estate e che in inverno proteggerà la piazza e i suoi frequentatori dal maltempo. Proprio per la particolarità dell’intervento saranno due le gare d’appalto: una per i lavori edili, l’altra per il tetto. In questo modo saremo sicuri che chi realizzerà il progetto saprà farlo nel migliore dei modi. In generale, i lavori dovrebbero concludersi entro la fine dell’anno, restituendo ai capannoresi un luogo simbolo del capoluogo e un nuovo centro di aggregazione per grandi e piccini. Siamo molto soddisfatti di aver ridato vita ad una struttura dimenticata per decenni e che tra pochi mesi tornerà a disposizione della comunità».
L’edificio del centro di Capannori diventerà uno spazio dedicato ai bambini e ai ragazzi per lo svolgimento di giochi e attività di animazione e socializzazione. È prevista una ludoteca, che si estenderà su una superficie di 200 metri quadrati, 100 dei quali ricavati all’ingresso dell’edificio, e altri 100 suddivisi in due locali nella parte iniziale della sala di proiezione. Sopra questi due locali sarà realizzata una copertura a terrazza, una “galleria” dove saranno disposti una sessantina di posti a sedere per assistere agli spettacoli e alle iniziative culturali che si svolgeranno nella piazza e teatro di verzura.
Gen 13, 2011
Il Tirreno
CAPANNORI. È partito il procedimento del piano interprovinciale concernente l’aspetto dei rifiuti solidi urbani. Si tratta dell’avvio di procedure generali che non riguardano esclusivamente la localizzazione di impianti: «Un piano che si articola su tre stralci. Il primo sui rifiuti solidi, il secondo sui rifiuti speciali, il terzo sulle aree da bonificare» dice l’assessore Maura Cavallaro.
Cavallaro prosegue: «La legge regionale 61 ha rimodulato le competenze in materia di smaltimento di rifiuti trasferendole dalle singole amministrazioni provinciali a livello interprovinciale. E Lucca è con le Province di Massa-Carrara, Livorno e Pisa, quest’ultima in qualità di soggetto capofila. La legge regionale prevede la riformulazione del piano e la nostra lettera del 20 dicembre è finalizzata ad avvertire tutte le istituzioni del nostro territorio che la procedura del piano gestione rifiuti, riguardante lo stralcio dei rifiuti solidi urbani, è stata avviata consentendo loro di poter comunicare a Palazzo Ducale eventuali contributi e osservazioni sul piano interprovinciale in itinere».
«Aspettavamo da un anno che iniziasse l’iter di avvio del procedimento per la definizione del primo stralcio del piano interprovinciale dei rifiuti – dice l’assessore all’ambiente, Alessio Ciacci – e prendiamo atto con soddisfazione che questo è stato avviato dalla Provincia. Con la lettera del 20 dicembre inviata a tutti i Comuni e a tutti gli altri enti locali interessati, la Provincia ha trasmesso la delibera 190 del 10 novembre in cui la Provincia di Pisa dà avvio alla revisione del piano interprovinciale. Si fa riferimento proprio alla definizione della localizzazione dei nuovi impianti di compostaggio».
Entro il 15 marzo il Comune provvederà a inoltrare alla Provincia i propri contributi rispetto all’impianto di compostaggio che dovrà essere realizzato sul proprio territorio, così come già fatto in vari momenti durante l’ultimo anno. «Siamo convinti che vada premiata in questa revisione – prosegue Ciacci – l’esperienza di chi dimostra la possibilità di superare l’80% di raccolta differenziata estendendo quest’obiettivo a tutta la provincia per costruire una sostenibilità vera della gestione dei rifiuti a livello provinciale e siamo felici di cogliere quest’importante occasione per la definitiva soluzione».
Gen 13, 2011
Il Tirreno
CAPANNORI. Il Governo aveva promesso soldi per il museo archeologico – che dovrà contenere i prestigiosi reperti rinvenuti nell’area del Frizzone denominata delle Cento Fattorie – e il sindaco Giorgio Del Ghingaro chiede al ministro per i beni e le attività culturali di mantenere l’impegno. Una richiesta legittima, secondo il sindaco, perché il suo Comune, in collaborazione con Soprintendenza, Fondazione Banca del Monte di Lucca e Gruppo archeologico capannorese ha centrato importanti traguardi contando solo su forze e risorse locali.
Scavi visitabili, un museo civico di 300 metri quadri composto da un percorso espositivo archeologico che va dalla preistoria all’età romana e un altro etnografico dedicato all’esploratore Carlo Piaggia, convegni sui lavori in corso nell’intero territorio capannorese, pubblicazioni per diffondere e promuovere la storia antica tutt’oggi viva nel sottosuolo.
Sono queste le molte iniziative dell’amministrazione Del Ghingaro per valorizzare il patrimonio archeologico e il suo alto significato storico, culturale, sociale ed economico.
«Di fronte a un impegno portato avanti con costanza e serietà dal Comune e dagli altri soggetti interessati dal progetto archeologico – dice il sindaco Del Ghingaro – ricordo oggi al ministero per i beni e le attività culturali come fosse corretto guardare con attenzione a Capannori, territorio baricentrico per la Piana di Lucca e ricco di testimonianze dell’epoca romana. Circa cinque anni fa si parlava di finanziamenti governativi per la realizzazione del museo di Capannori, nell’area del Frizzone, perché vi fossero esposti i numerosi e preziosi ritrovamenti avvenuti in oltre trent’anni di scavi. In questo sito archeologico, infatti, sono stati rinvenuti reperti dal valore inestimabile, come un granaio ligneo costruito con la tecnica del Blockhaus, l’insediamento del Bronzo Medio del Palazzaccio, l’abitato etrusco del Chiarone, la via etrusca del Frizzone, l’abitato d’età imperiale del Tosso e la via romana di Quinto. Con responsabilità e consapevoli dell’importanza turistica, sociale e culturale di promuovere il patrimonio storico appartenente al nostro territorio abbiamo negli anni mantenuto ogni impegno assunto nei confronti della comunità e delle categorie produttive. Realizzare un museo come quello ipotizzato alle Cento Fattorie vorrebbe dire contribuire in modo concreto alla qualità della didattica nelle scuole, perché forniamo loro un vero e proprio laboratorio per i ragazzi, e garantire una nuova e significativa risorsa turistica ed economica all’intera Piana di Lucca, negli anni divenuta sempre più meta di un certo tipo di turismo. Perché questo progetto sia realizzabile è necessario che sia di nuovo avviato l’iter per ottenere finanziamenti ministeriali. Possiamo dire al ministro di aver dimostrato con i fatti che Capannori merita di essere il destinatario di fondi concernenti il mondo dei beni e delle attività culturali».
Per il sindaco Del Ghingaro, quindi, l’idea di realizzare un museo nell’area del Frizzone è oggi ancora più urgente di cinque anni fa.
«È inutile polemizzare sulle condizioni in cui versano alcuni importanti reperti – conclude il sindaco – se poi dal Governo non arriva sostegno a chi, come Capannori, investe e crede nel valore della cultura e della testimonianza storica. Con risorse modeste e tanta buona volontà siamo riusciti a compiere passi di rilievo per l’archeologia capannorese. Adesso spetta al ministro, riaprendo l’iter per ottenere i finanziamenti governativi, permetterci di strutturare i tanti successi sparsi sul territorio rendendoli un patrimonio facilmente accessibile a tutti».
Ora la parola passa al ministro Sandro Bondi.
Gen 13, 2011
Lo schermo
Qui sotto il link per leggere un’intervista rilasciata dal sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro al quotidiano online Lo Schermo sui temi di maggior rilievo nel panorama provinciale.
http://www.loschermo.it/articoli/view/31621