Il Tirreno
CAPANNORI. Il Governo aveva promesso soldi per il museo archeologico – che dovrà contenere i prestigiosi reperti rinvenuti nell’area del Frizzone denominata delle Cento Fattorie – e il sindaco Giorgio Del Ghingaro chiede al ministro per i beni e le attività culturali di mantenere l’impegno. Una richiesta legittima, secondo il sindaco, perché il suo Comune, in collaborazione con Soprintendenza, Fondazione Banca del Monte di Lucca e Gruppo archeologico capannorese ha centrato importanti traguardi contando solo su forze e risorse locali.
Scavi visitabili, un museo civico di 300 metri quadri composto da un percorso espositivo archeologico che va dalla preistoria all’età romana e un altro etnografico dedicato all’esploratore Carlo Piaggia, convegni sui lavori in corso nell’intero territorio capannorese, pubblicazioni per diffondere e promuovere la storia antica tutt’oggi viva nel sottosuolo.
Sono queste le molte iniziative dell’amministrazione Del Ghingaro per valorizzare il patrimonio archeologico e il suo alto significato storico, culturale, sociale ed economico.
«Di fronte a un impegno portato avanti con costanza e serietà dal Comune e dagli altri soggetti interessati dal progetto archeologico – dice il sindaco Del Ghingaro – ricordo oggi al ministero per i beni e le attività culturali come fosse corretto guardare con attenzione a Capannori, territorio baricentrico per la Piana di Lucca e ricco di testimonianze dell’epoca romana. Circa cinque anni fa si parlava di finanziamenti governativi per la realizzazione del museo di Capannori, nell’area del Frizzone, perché vi fossero esposti i numerosi e preziosi ritrovamenti avvenuti in oltre trent’anni di scavi. In questo sito archeologico, infatti, sono stati rinvenuti reperti dal valore inestimabile, come un granaio ligneo costruito con la tecnica del Blockhaus, l’insediamento del Bronzo Medio del Palazzaccio, l’abitato etrusco del Chiarone, la via etrusca del Frizzone, l’abitato d’età imperiale del Tosso e la via romana di Quinto. Con responsabilità e consapevoli dell’importanza turistica, sociale e culturale di promuovere il patrimonio storico appartenente al nostro territorio abbiamo negli anni mantenuto ogni impegno assunto nei confronti della comunità e delle categorie produttive. Realizzare un museo come quello ipotizzato alle Cento Fattorie vorrebbe dire contribuire in modo concreto alla qualità della didattica nelle scuole, perché forniamo loro un vero e proprio laboratorio per i ragazzi, e garantire una nuova e significativa risorsa turistica ed economica all’intera Piana di Lucca, negli anni divenuta sempre più meta di un certo tipo di turismo. Perché questo progetto sia realizzabile è necessario che sia di nuovo avviato l’iter per ottenere finanziamenti ministeriali. Possiamo dire al ministro di aver dimostrato con i fatti che Capannori merita di essere il destinatario di fondi concernenti il mondo dei beni e delle attività culturali».
Per il sindaco Del Ghingaro, quindi, l’idea di realizzare un museo nell’area del Frizzone è oggi ancora più urgente di cinque anni fa.
«È inutile polemizzare sulle condizioni in cui versano alcuni importanti reperti – conclude il sindaco – se poi dal Governo non arriva sostegno a chi, come Capannori, investe e crede nel valore della cultura e della testimonianza storica. Con risorse modeste e tanta buona volontà siamo riusciti a compiere passi di rilievo per l’archeologia capannorese. Adesso spetta al ministro, riaprendo l’iter per ottenere i finanziamenti governativi, permetterci di strutturare i tanti successi sparsi sul territorio rendendoli un patrimonio facilmente accessibile a tutti».
Ora la parola passa al ministro Sandro Bondi.