“Me la sento granì”
“Me la sento granì” diceva la mi nonna.
Sì, me la sento proprio granì e son contento!
“Me la sento granì” diceva la mi nonna.
Sì, me la sento proprio granì e son contento!
Siamo passeggeri distratti, come canta la canzone.
Non ci accorgiamo del tempo che passa fino a quando passa davvero e incrociamo un ricordo, una data.
È una sensazione strana quella che ci rende consapevoli che non abbiamo più vive le nostre radici, che non abbiamo appigli dove aggrapparci, che siamo anzi noi quelli da cui si aspettano una mano per sorreggere gli inciampi.
E allora quasi da spettatori impauriti attraversiamo eventi e anniversari, un po’ straniti e comunque complici, in quei lunghi discorsi muti che facciamo a noi stessi e a chi ha provato a lasciarci, ma in realtà, anche a distanza di oltre cinquant’anni, non l’ha davvero fatto.
Mi verrebbe da chiamarlo Pa’, quando ci parlo e lo trattengo nel pensiero, come fa mio figlio da uomo a uomo con me, o Papà, come cinguetta mia figlia, ma il cassetto della memoria mi consegna un naturale Babbo e tale rimane e rimarrà.
E in quel nome c’è tutto, tutto quello che noi passeggeri distratti non vediamo: i luoghi, i profumi, le persone. A chiamarlo magicamente ricompare tutto e mi commuovo. O che magia sarà?
(Da Archivio DG)
Pensavo che in cinque anni di sindaco a Viareggio ho collezionato:
un ricorso al Tar per annullamento delle elezioni da parte del leghista Baldini respinto dal Consiglio di Stato.
Sei o sette procedimenti penali, promossi in larga parte da membri delle opposizioni, su argomenti inverosimili, cito fra tutti la morte di un povero pavone nel laghetto in pineta. Procedimenti fino ad oggi tutti archiviati, dopo mesi di attesa, memorie, avvocati e soldi spesi.
Una querela da parte del sig. Manfredi Fabrizio, candidato alle regionali e segretario di Articolo Uno, in attesa d’esito.
Varie richieste da parte della Corte dei Conti per atti assunti dal Comune durante il mio mandato, tutte risolte positivamente.
Una quantità infinita di infamie, diffamazioni, menzogne, illazioni, derisioni, etc. fino alla più grave, quella di essere paragonato a Saddam Hussein (assassino sanguinario) da parte della signora Rossella Martina, candidata al Consiglio Comunale con non so chi. Tutta questa roba naturalmente è caduta nel dimenticatoio, come se nulla fosse successo e come se ogni parola falsa non fosse una ferita nell’anima e una coltellata al cuore.
Salvo altro che mi sono dimenticato (fortunatamente).
Ecco, queste cosette sono state oggetto di mia attenzione in questi anni, regalate da persone gentili al sottoscritto, in segno di ringraziamento per il faticoso lavoro fatto, dopo i disastri che loro avevano causato.
Detto questo, senza vittimismi, ma solo per informazione, in cinque anni, non ho avuto conoscenza di un provvedimento dell’autorità giudiziaria, della Procura, della Corte dei conti o di chi si voglia nei confronti di coloro che hanno distrutto una città, calpestato i cittadini, umiliato i beni pubblici, creato un dissesto senza precedenti.
Niente.
Non aggiungo altro, è meglio.
Buona giornata a tutti.
A chi chiede giusti miglioramenti, rispondo con questa domanda.
Lo faccio per far capire da dove siamo partiti e per sottolineare che non si puó fare tutto subito.
Ma il programma di miglioramento della città va avanti secondo i progetti che abbiamo approvato e un passo alla volta metteremo in ordine tutto quello che ancora va sistemato. Ripeto: era meglio cinque anni fa?
Sono davvero ottimista, Viareggio sta correndo verso la speranza e la bellezza!
(Da Archivio DG)
da La Gazzetta di Viareggio
Come un atleta che si approssima alla gara della vita, il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro è in ritiro per prepararsi alla vittoria. Dopo cinque anni di vita spericolata, all’orizzonte c’è la possibilità di doppiare il risultato di un lustro fa e di bissare il successo di Capannori e centrare la quarta elezione consecutiva. King George non ha mai perso e non ha alcuna intenzione di cominciare proprio adesso. Sul candidato Barbara Paci che gli contenderà la vittoria, nemmeno una parola. Come nel film Momenti di gloria, quando Harold Abrahams perde sul filo di lana nei cento metri perché si volta a guardare l’avversario, lui non ha alcuna voglia di commettere lo stesso errore: “Io guardo in casa mia, degli altri non mi interesso”. Furbo, determinato, esperto, convinto, provvisto di una robusta dose di autostima, il primo cittadino non perdona chi lo ha attaccato e lo attacca da anni senza una ragione plausibile.
Re Giorgio è ormai in dirittura di arrivo. E mai come in questa circostanza, così attivo nell’inaugurare, annunciare, proporre, promettere. Come sta vivendo questa sua seconda vigilia elettorale?
Benissimo. Sono in grande forma e mi diverto a far vedere quello che abbiamo fatto in questi cinque anni. Senza chiacchiere e utilizzando grande concretezza. Noi le cose si fanno, non si dicono.