Sono state approvate a larga maggioranza dal Consiglio comunale di Viareggio due delibere di indirizzo che prevedono lo spacchettamento della Viareggio Patrimonio. La prima concerne il fatto che i servizi tornino al Comune: in particolare il Sit, l’illuminazione pubblica, la gestione degli impianti sportivi, nonché la gestione del complesso Principe di Piemonte.
“Prima di tutto – dicono dall’amministrazione – è stata sfatata ogni problematica riguardante eventuali responsabilità per i consiglieri comunali, in quanto si tratta esclusivamente del trasferimento, quindi del riappropriarsi di servizi, pertanto di mero godimento e di possesso: nessun trasferimento della proprietà, nessuna distrazione di beni, nessun pericolo di bancarotta fraudolenta, tanto paventata da più parti”.
Nonostante non fosse all’ordine del giorno, l’amministrazione ha preso inoltre atto dell’istanza di autofallimento depositata il 31 agosto dal liquidatore con l’indicazione di intraprendere tutti gli atti necessari in proposito.
“Nessun dubbio – ha detto il sindaco Giorgio Del Ghingaro – sul fatto che la strada della procedura fallimentare fosse la più corretta giuridicamente non solo perché detto dal liquidatore Marchi ma perché Marchi stesso si è trovato in una situazione incancrenita, definita “catastrofica” dal precedente liquidatore Bicchi, dal commissario prefettizio ancora prima nella delibera di messa in liquidazione, e mesi ancor prima dall’amministratore delegato Ruglioni, che, addirittura, minacciò di depositare lui stesso i libri in tribunale per poi rivolgersi alla corte dei conti”.
“Assolutamente da contrastare – continua – la tesi che sarebbe stato meglio presentare un concordato preventivo in quanto si rischiava di commettere il cosiddetto abuso dello strumento concordatario, che prevede, appunto, non si debba attendere o demandare la decisione ad altri, quando si ha ormai la strada segnata”.
Esclusa anche la possibilità del contratto del comodato gratuito, indicato più volte come l’unica strada percorribile anche dal commissario Tommasino.
All’accusa secondo la quale il liquidatore Marchi avrebbe agito secondo indirizzi dati dall’amministrazione, il sindaco ha giustamente ricordato che il ruolo del liquidatore è assolutamente di grande autonomia e di responsabilità: 2Se così non fosse – ha precisato il sindaco – viene da chiedersi quale indicazione politica potrebbe aver seguito il liquidatore Bicchi nominato dal commissario che, a suo tempo, si espresse in altrettanto e forse più grave modo?”.
L’altra delibera riguardava, invece, l’emergenza abitativa, anche in questo caso si è dato un atto di indirizzo.
Sono adesso allo studio gli atti per andare oltre: si parla di trasferimento alle partecipate di alcuni servizi, in particolare Sit e illuminazione pubblica. Si tratterà di un trasferimento temporaneo in attesa di assegnarli tramite gara. Allo stesso modo, saranno messe a gara le gestioni degli impianti sportivi nella massima trasparenza e nel rispetto delle norme. Nel pomeriggio, la giunta ha immediatamente deliberato gli atti esecutivi alle delibere di indirizzo passate in Consiglio e già da domani sarà al lavoro in stretto rapporto con il liquidatore Marco Marchi, per predisporre gli atti necessari in attesa della sentenza sulla fallibilità o meno della Viareggio Patrimonio.
“Nel caso in cui dovesse intervenire il fallimento, ovviamente ci sarà l’esercizio provvisorio, quindi, nessuna interruzione brutale – chiarisce il sindaco -. Compito dell’amministrazione è fare tutto il possibile sia per mantenere i servizi che per salvaguardare i posti di lavoro”.
“In questi anni si è fatto finta che la situazione non fosse così grave e si ballava col funerale alle porte – ha concluso Giorgio Del Ghingaro – Viareggio non può più permettersi di aspettare. Dobbiamo fare luce e dire ai cittadini la verità. La situazione è chiara: ne abbiamo preso atto, adesso andiamo avanti”.

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