Due Comuni, un piano strutturale, Lucca e Capannori hanno deciso di viaggiare su un binario unico per definire l’assetto urbanistico dei loro territori – 350mila metri quadri per quasi 140mila abitanti – nei prossimi vent’anni. E le linee guida, seppure embrionali al momento, sono già tracciate. Le parole d’ordine: non si cementifica più, al contrario si riutilizzano aree dismesse e contenitori esistenti ma vuoti; massima attenzione verso l’ambiente e ciò che questo contiene nel senso di architetture e beni culturali; massima attenzione anche verso i quartieri, basta costruire senza creare servizi, da quelli essenziali come scuole e asili nido a quelli che contribuiscono a fare comunità, creare aggregazione, fossero anche “banali” campi da bocce. Attenzione, anche alle energie rinnovabili, alle nuove tecnologie, con il sogno di una rete (internet) libera per tutti; non ultima la cultura della bicicletta, con una rete adeguata di piste. Poche parole ma ferme. Alessandro Tambellini sindaco di Lucca, Giorgio Del Ghingaro primo cittadino di Capannori, le hanno pronunciate seduti a fianco nell’elegante Sala degli Specchi di Palazzo Orsetti. «Due territori contigui con una storia e un assetto comuni – dice Tambellini -, integrati sul piano dei servizi: la possibilità di condividere situazioni di questo genere è necessaria. Oggi ci sono le condizioni dal punto di vista politico. E noi – dice alludendo al binomio Lucca-Capannori – vogliamo iniziare un percorso con una visione più larga. Ad esempio per il turismo: quello della Piana è un paesaggio unico che bene si sposa con Pisa per la presenza dell’aeroporto». Tambellini va oltre. Oltre il concetto di «città capoluogo – afferma -, bisogna uscire da certe ambasce. I territori si debbono integrare sotto tutti gli aspetti, dobbiamo ragionare su progetti di larga scala e mettendo insieme le forze, anche in termini pratici». E così Del Ghingaro. «Le persone – dice – sono al centro del nostro progetto. I territori dei nostri due comuni hanno una contiguità evidente. Abbiamo ospedali, scuole, dobbiamo conformare le nostre strutture e infrastrutture, i nodi della viabilità. Il piano strutturale coordinato che andiamo a redigere sarà sotto gli occhi della Regione». Trasparenza e partecipazione. Non saranno da soli gli uffici tecnici e gli amministratori a pensare il futuro dei due Comuni. La parte da protagonista la faranno i cittadini, affermano i sindaci, chiamati a esprimersi sui requisiti del piano strutturale nel corso di una serie di incontri di cui si sta approntando il programma. E Tambellini afferma che «il nuovo piano strutturale dovrà essere un libro da leggere sul divano di casa, un testo chiaro, senza bisogno di interpretazioni. Basta con i piani urbanistici che sembrano giochi enigmistici». Costi ridotti. Uniti anche per spendere meno. Non ci saranno consulenti esterni se non un coordinatore, un esperto in materia, che tirerà le fila del piano strutturale nel suo complesso. A scrivere il nuovo piano strutturale saranno gli uffici tecnici di Lucca e Capannori. Se il consulente ci vorrà sarà unico e magari «spunteremo un prezzo migliore», sottolinea il sindaco di Lucca. Tempi. Il più breve possibile. I due sindaci assicurano che entro l’anno il nuovo piano strutturale vedrà la luce. «Siamo due mesi in ritardo – dice Tambellini -, la responsabilità è nostra, mi dispiace».

Pin It on Pinterest

Share This