Così come è successo per l’acqua, il Comune di Lucca sta perdendo il treno regionale anche per quanto riguarda la Società della salute. Il cui quadro normativo è chiaro. Lo dice Giorgio Del Ghingano, sindaco di Capannori (che come altre comuni ha già approvato lo statuto della Società della salute) e presidente della conferenza dei sindaci dell’Asl 2, che interviene dopo la decisione di Lucca di rinviare ogni scelta in questo campo.
«Ci sono due considerazioni da fare – spiega Del Ghingaro -. La prima è di carattere politico, dato che la nostra provincia è l’unica in Toscana a non aver adottato la Società della salute. Questo significa che mentre il resto della regione va in una direzione, noi andiamo in quella opposta. La seconda osservazione è più pratica e concreta: si rischia di perdere i fondi destinati a questi organismi. La Regione ha già precisato che in assenza della Società della salute, gli stanziamenti finiranno alle Asl e si disperderanno nel bilancio delle aziende sanitarie. Diversamente sarebbero invece i Comuni a gestire questo denaro, a partire dai fondi per la non autosufficienza».
Una partita insomma da svariati milioni di euro, in considerazione di tutti i servizi che l’Asl dovrebbe passare ai Comuni.
«Questa vicenda – aggiunge Del Ghingaro – si trascina da più di un anno, addirittura in Toscana ci sono Società della salute che compiono un lustro e invece noi siamo fermi. Il Comune di Lucca continua a fare melina e quanto dichiarato dall’assessore Angelo Monticelli sul quadro normativo, non è condivisibile. Le norme sono chiare e per ora resteranno così».
Il presidente della conferenza dei sindaci dell’Asl 2 interviene anche su quanto sta accadendo in Garfagnana, non solo per la vicenda del nuovo ospedale, ma per l’organizzazione dei servizi sanitari.
«L’Asl – spiega Del Ghingaro – sta solo attuando quel piano di riorganizzazione che era stato consegnato ai sindaci in occasione della conferenza dei sindaci che si tenne ad Altopascio. Bisogna fare i conti con i minori trasferimenti statali e con la necessità di risparmiare e proprio questo fa emergere con ancora più forza l’importanza di avere una sola struttura di eccellenza».
Un ospedale unico, insomma, in grado di fornire servizi migliori, anche alla luce del fatto che le risorse sono quelle che sono e che non ci possono essere più le sproporzioni attuali fra i costi delle attività nella Piana e nella Valle.
«Proprio così – chiude Del Ghingaro – ma le fibrillazioni e gli scontri sulla localizzazione non fanno che complicare la situazione. Eppure i passaggi sono chiari: meglio abbassare i toni, trovare i finanziamenti e poi con serenità discutere sull’ubicazione. Le fughe in avanti rischiano soltanto di creare ulteriori problemi».

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