No, di fronte ad una scuola no. E’ stato questo il primo pensiero dopo la terribile notizia dell’esplosione di fronte all’Istituto Professionale Morvillo Falcone di Brindisi. Un attentato vile diretto contro i giovani, il nostro futuro, contro quelle ragazze e quei ragazzi che, con la loro vita, ci danno la speranza di un mondo migliore. Ognuno di noi, quando accompagna un figlio, un nipote, un amico a scuola sa di portarlo in un luogo dove ci sono valori condivisi, un ambiente dove si parla di solidarietà, di coesione sociale, di uguaglianza. Ne erano consapevoli anche Melissa e Veronica, lo sapevano anche tutti gli altri ragazzi che, adesso, feriti o fortunatamente illesi porteranno sempre nel cuore e nella mente le immagini e le sensazioni di un’esperienza terrificante. Proprio ieri sera, su internet, ho guardato una video-intervista della sorella di Giovanni Falcone; mi hanno colpito la sua grande lucidità, le sue parole ferme, ma soprattutto la consapevolezza che quel fratello, prima o poi, se ne sarebbe andato, ucciso perchè in lotta contro la criminalità più feroce. Ancora non sappiamo, con certezza se dietro il vile attentato, ci sia la stessa firma che, nel corso degli anni, ci ha tolto uomini come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tante altre persone oneste. Sappiamo però che di fronte a gesti violenti che seminano morte e terrore, abbiamo il dovere di mostrare che esiste un’Italia migliore. Lo dobbiamo a tutte quelle donne e quegli uomini che non hanno avuto paura di morire, lo dobbiamo a Melissa e alla sua famiglia, a Veronica che ci auguriamo possa presto riabbracciare i suoi cari. Lo dobbiamo ai nostri figli che ogni giorno varcano i cancelli delle scuole sperando di costruire una società più giusta.

Pin It on Pinterest

Share This