La storica chiesa di San Concordio di Rimortoli, risalente al XII secolo e da anni in stato di abbandono sarà presto recuperata. Il Comune di Capannori, infatti, darà avvio entro la primavera del 2013 al suo restauro conservativo. Le opere saranno suddivise in due lotti: il primo riguarderà principalmente la parte strutturale dell’immobile, quindi il tetto e la facciata, mentre il secondo si concentrerà sull’interno. Per la prima parte dell’intervento l’amministrazione comunale ha già reperito i fondi, pari a 150 mila euro, di cui 120 mila ottenuti grazie a un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Nei prossimi giorni la giunta darà il via libera al progetto definitivo in modo che, dopo l’iter burocratico, il cantiere possa aprire nei primi mesi del nuovo anno. «Si tratta di un intervento particolarmente rilevante che mira al recupero e alla valorizzazione di un edificio importate sotto l’aspetto storico ed architettonico – afferma il vice sindaco, Luca Menesini. La “chiesina” di Rimortoli è inoltre un luogo simbolo per il paese di San Colombano; queste opere, dunque, serviranno anche per restituire alla comunità un bene prezioso. Nei lavori in partenza a primavera abbiamo dato la priorità a quegli interventi volti a migliorare le condizioni esterne dell’immobile. L’obiettivo è quello di renderlo completamente fruibile ai cittadini ed è ciò su cui si concentreranno i lavori della “tranche” successiva». I lavori del primo lotto riguardano quattro interventi principali. Prima di tutto verrà consolidata la muratura mediante la creazione di un cordolo leggero, formato da una trave, ancorato tramite staffe ancorate alle pareti. Le parti crollate del tetto saranno poi ricostruite con materiali e finiture identici a quelli esistenti. Saranno infine applicati trattamenti protettivi per la copertura in legno e delle pietre murarie. La vicenda della chiesa di Rimortoli, in stato di abbandono da cinque decenni, si protrae da tempo. Negli ultimi anni l’amministrazione comunale si è però fatta portavoce delle istanze dei cittadini, del locale comitato paesano e di alcune associazioni, dando avvio all’iter per le realizzazione di un progetto di recupero e al reperimento dei fondi. Adesso la parola “fine” è più vicina.

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