Una riflessione sul nostro attuale modello di sviluppo, lavorare per non essere costretti a fare i conti con l’emergenza rifiuti, fare della Toscana una regione auropea all’avanguardia e sostenere una legge nazionale di inziativa locale che si ponga l’obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti: sono questi i temi toccati a Capannori dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi a conclusione del convegno sulla gestione dei rifiuti in Toscana.
“Non è pensabile – ha spiegato Rossi – uscire dalla crisi riprendendo a fare ciò che facevamo prima e non riflettere su un modello di sviluppo senza regole e poco attento all’ambiente. Per questo la Toscana sosterrà una proposta di legge nazionale che si ponga l’obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti. Stimoleremo il sistema commerciale regionale a fare accordi con noi finalizzati alla riduzione della produzione di scarti e occorerà lavorare per questo obiettivo anche a livello dei nostri distretti industriali coinvolgendo il mondo della scienza nella ricerca di soluzioni innovative. Alla Toscana serve insomma un’idea diversa di sviluppo per ricucire la frattura tra cittadini e ambiente, ma dobbiamo anche raggiungere almeno il 65% di raccolta differenziata entro il 2020 e valutare le necessità impiantistiche esistenti”.
Il presidente ha annunciato infine che al termine del giro tra le realtà virtuose della Toscana e prima di adottare il nuovo Piano regionale rifiuti e bonifiche, il “tour” regionale si concluderà con una nuova tappa a Capannori dove discutere delle idee e delle proposte emerse nel corso dei vari incontri territoriali.
Era toccato al sindaco di Capannori, Giorgio del Ghingaro, illustrare i risultati raggiunti dalla sua amministrazione nella gestione dei rifiuti.
“Il “segreto” – ha precisato il sindaco – è fare piccole cose normali. Noi le abbiamo fatte eliminando le bottiglie di plastica dalle scuole e da tutti gli edifici pubblici e pubblicizzando 15 sorgenti dalle quale i cittadini possano attingere acqua pubblica di sorgente. A questo si aggiungono i nostri 60 esercizi commerciali che vendono detersivi alla spina, la sperimentazione della vendita di pannolini biodegradabili o lavabili al posto di quelli usa e getta. E poi le nostre tre isole ecologiche, la riparazione e la rimessa in circolo degli ingombranti e le 3.000 famiglie sulle 17.000 totali che utilizzano i compostori per il biologico”.
Del Ghingaro ha concluso sottolineando come Capannori sia stato il primo comune italiano ad aderire alla strategia Rifiuti zero, che prevede che tra l’altro non si realizzino nuovi inceneritori, ma si potenzino invece quelli di riclaggio.