Capannori mantiene le tariffe sui rifiuti più basse della Toscana ed anche a livello nazionale è tra i comuni meno cari. Una famiglia di 3 abitanti in 100 mq mediamente paga 176,64 euro annui. Non solo a Lucca e Viareggio le tariffe molto più alte, ma in quasi tutte le altre realtà si paga molto di più. Solo nel capoluogo toscano a Firenze si paga meno (167 euro). Poi seguono Siena 178, Pistoia 220, Prato 237 e Arezzo 240 (Massa, Carrara, Pisa e Grosseto pagano la Tarsu).
A dirlo è uno studio dell’associazione Cittadinanzattiva. Nell’area del territorio comunale capannorese la Tia è aumentata di poco: nel 2006 una famiglia di padre, padre e figli spendevano 165 euro. La spesa media in Toscana è 246 euro (+2,5%). Di fronte ad un aumento nazionale del 55% dal 2000 ad oggi. La città toscana più cara è Livorno.
«L’impianto di compostaggio che vogliamo realizzare deve essere visto in ottica positiva perché consentirebbe di ridurre ulteriormente i costi della Tia», ribadisce l’assessore all’ambiente Alessio Ciacci. Capannori è uno dei comuni virtuosi (5 stelle nel 2009 per la raccolta differenziata e le buone pratiche in tema di politiche ambientali ed eco-sostenibilità). La legge regionale ha fissato importanti obiettivi annui di raccolta differenziata che nel 2008 era del 45% e tramite aumenti annui dovrà raggiungere il 65% nel 2012.
I comuni che non raggiungono questi obiettivi sono soggetti ad un’ecotassa che grava direttamente sulle tariffe dei cittadini.
«Così i cittadini che abitano in comuni già cari, come ad esempio Lucca e Viareggio, dove si pagano rispettivamente 250 e 270 euro annui,e che non attuano politiche di raccolta differenziata porta a porta – spiega l’esponente della giunta Del Ghingaro – saranno soggette anche a subire l’aumento dei costi legato all’ecotassa. A Capannori, grazie alla raccolta differenziata, si è risparmiato oltre 150 mila euro di ecotassa che avrebbero gravato sulle bollette delle famiglie capannoresi. A Capannori abbiamo iniziato il porta a porta nel 2005, primo comune in Toscana, dimostrando che una diversa politica di gestione dei rifiuti è possibile».
Per i primi 3 anni le tariffe sono rimaste invariate, mentre tutti i comuni d’Italia aumentavano la tassa ogni anno. Un nucleo di 3 persone in 100 mq, nel 2004, senza porta a porta, pagava 159 euro, 5 anni dopo, con riduzioni (porta a porta e compostaggio) paga 163 euro. In questi ultimi cinque anni, in controtendenza a tutti i comuni della Toscana (impennate dal 10 al 50%) gli aumenti sono minimi. Mentre i costi, dello smaltimento così come dell’energia, sono aumentati ogni anno, è stato introdotto uno sconto per chi fa il compostaggio domestico (10% sulla parte variabile della tariffa) che alle famiglie servite dal porta a porta (20% sulla parte variabile della tariffa dall’anno successivo dell’entrata in vigore a pieno regime).
Il 7 giugno scatterà un’ulteriore estensione del porta a porta alle frazioni del Nord. Una famiglia media di 3 abitanti in 100 mq beneficerà di uno sconto di 25,57 euro mentre si arriva a una riduzione di 31,96 euro per una famiglia di 4 abitanti in 120 mq. Se si aggiunge la riduzione del compostaggio domestico, lo sconto è di 12,78 euro nel primo caso e di 15,98.

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