Non passa giorno, ormai, che non ci sia almeno una presa di posizione importante a sostegno della candidatura a sindaco di Giorgio Del Ghingaro . Lanciata da Rossella Martina della lista Viareggio tornerà bellissima, piace sempre di più l’idea di affidare la guida di una città dissestata come non mai a un amministratore che ha dimostrato a Capannori di saper trasformare un comune sull’orlo del crac in un modello studiato a livello internazionale. Dopo Rossella Martina si sono espressi a favore di Del Ghingaro imprenditori come Pasquale Sgrò, intellettuali come Antonella Serafini, associazioni come Amo Viareggio e poi la senatrice Manuela Granaiola, l’ex vicesindaco di Sinistra ecologia e libertà Gloria Puccetti e adesso il manager Mimmo D’Alessandro. Vedremo nei prossimi giorni se matureranno le condizioni per trasformare la proposta in una candidatura vera e propria. Mimmo D’Alessandro è pronto a spendersi per Giorgio Del Ghingaro. Il promoter musicale si schiera per la prima volta a favore di un politico perché crede nella persona e perché ritiene che Viareggio rischi ormai la fine. Mimmo conosce Del Ghingaro come sindaco di Capannori. «Dove ha fatto benissimo. E parlo di una persona con la quale non sono mai andato una volta in vita mia a pranzo. Ma ha la schiena dritta e non si fa manovrare da nessun puparo. Una sensazione netta di autonomia da qualsiasi ras della politica». D’Alessandro ricorda che sono venuti da mezza Europa per capire il sistema dei rifiuti organizzato da Del Ghingaro a Capannori. «Di professione è commercialista, conosce i numeri. E sappiamo quanto sia importante affrontare i conti quando uno si siederà sulla poltrona di primo cittadino di Viareggio». Mimmo ha una parola anche per gli altri probabili candidati. «Vedo dei nomi, e delle facce. Mi parlano di bravi ragazzi…Purtroppo non bastano i bravi ragazzi per Viareggio, per far rinascere questa città allo stremo». Ma appoggi Del Ghingaro per tornare a lavorare su Viareggio? La domanda è capziosa, ma necessaria per sgombrare il campo da ogni illazione in questi giorni di gossip e veleni. «Per niente. Il Summer Festival è nato a Bussoladomani nel 1988. Lo sanno tutti. Poi è emigrato per tanti motivi, e anche quelli li sanno tutti. A Viareggio ho lavorato ovunque: da villa Borbone allo Stadio dei Pini. Ma io non cerco rivincite, sto bene a Lucca e il Summer mi impegna 8 mesi l’anno. Parlo di Viareggio – prosegue Mimmo – come mia città: qui ho gli uffici della mia azienda, qui vivo. Voglio che ritorni ad essere, come era, la città più bella d’Italia. Con una Passeggiata unica. Ripeto sono pronto a spendermi personalmente, io che non mi sono mai schierato in politica. E questo è un ulteriore apprezzamento che faccio a Del Ghingaro». Un elogio sperticato all’esponente del Pd che sta trovando consensi in città ma non ha ancora fatto breccia nel Pd ufficiale che immagina come suo candidato Luca Poletti. Ma gli endorsement, ora va di moda usare questa parola americana, si sprecano. E Mimmo è uomo di peso. Come del resto pesano i rimpianti di chi lo ha fatto scappare. Ma Viareggio, si sa, vive di nostalgie e rimpianti.

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