«Ormai siamo abituati a questa litania…». Pierluigi Bersani, risponde tra lo spazientito e l’irritato a Montezemolo che ieri si è lamentato per un deficit di proposte dei Democratici. «Noi siamo gli unici ad avere proposte su ogni argomento», replica il segretario. Il Pd «è pronto a discutere, apriamo il tavolo». Ma avverte il centro: «Vogliono solo farsi largo bombardando a destra e sinistra? Non credo sia utile al Paese. Le nostre proposte gliele spieghiamo, se non sono d’accordo ci dicano la loro». E accusa il governo: «Ancora oggi non dice tutta la verità».
Il segretario ha illustrato i 10 punti della contromanovra del Pd che oggi sarà presentata alle parti sociali. Con una aggiunta, il ritorno dell’Ici per gli immobili della Chiesa destinati a usi commerciali. «Il principio che noi seguiamo è molto chiaro e prevede l’esenzione per tutte quelle risorse collegate alla missione e alle finalità della Chiesa, mentre deve essere sottoponibile a tassazione tutto quello che ha un fine commerciale. Il principio è questo e io credo che la Chiesa sia disponibile». Le dieci proposte del Pd ruotano invece «intorno a tre punti principali: riduzione drastica ed efficace dei costi della Pubblica amministrazione, una dismissione ragionata di immobili pubblici e un’asta competitiva per le frequenze televisive; e misure per stimolare l’economia perchè noi parliamo di spread ma gli italiani stanno pensando al lavoro che manca».
Da questa filosofia discendono le proposte che, oltre ad un pacchetto di liberalizzazioni, dalla distribuzione dei farmaci ai servizi bancari, prevede politiche industriali per uno sviluppo sostenibile e misure per il Mezzogiorno. Cuore della contromanovra è quella che Bersani definisce «una terapia d’urto contro l’evasione fiscale»: tracciabilità dei pagamenti superiori ai mille euro e di quelli superiori a 300; la comunicazione da parte delle imprese dell’elenco clienti-fornitori e la parziale o totale deducibilità delle spese per la manutenzione della casa. Dalla lotta all’evasione il Pd punta a raccogliere le risorse a sostegno del lavoro, della riduzione dell’Irpef in via prioritaria sulle madri lavoratrici e sulla graduale eliminazione del costo del lavoro a tempo indeterminato dalla base imponibile dell’Irap. Tra le proposte anche un’imposta erariale ordinaria sui grandi valori immobiliari basata su criteri fortemente progressivi e un’imposta una tantum del 15% sui capitali scudati. Bersani chiede poi la soppressione dell’articolo 8 del decreto, sul lavoro, ma anche la reintroduzione deil reato di falso in bilancio.

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