Ciascun pasto delle mense scolastiche costa al Comune 6,40 euro. La cifra tiene conto di alcuni fattori, come il prezzo unitario, pari a circa 4,50 euro che l’ente deve versare all’azienda che si è aggiudicata l’appalto del servizio di refezione scolastica, Eudania, e altri costi gestionali, ad esempio quelli per il personale e per il rispetto delle normative igienico sanitarie. Quello che pagano i cittadini è, dunque, una parte, mentre la differenza tra 6,40 euro e il prezzo del singolo buono pasto è a carico del Comune.
Il menu delle mense scolastiche, fra l’altro, recepisce le richieste dei genitori per cibi sani e genuini. Ai bambini, infatti, viene servito cibo realizzato con prodotti biologici e di filiera corta, Dop e Igp. La carne rossa è chianina, il riso, il farro, il prosciutto cotto, i pomodori pelati, le uova e l’olio extravergine provengono da coltivazioni biologiche della filiera corta. Inoltre è attivo un programma anti obesità, in collaborazione con l’educazione alla Salute dell’azienda Usl 2, viene utilizzata solo acqua del rubinetto continuamente controllata. Un’ottimizzazione del rapporto qualità – prezzo dei pasti serviti, inoltre, sarà prossimamente studiato dal Comune assieme a una nutrizionista, Eudania e l’apposita commissione mensa.
Il servizio mensa per i dipendenti comunali, invece, tiene conto di altri fattori, visto che, per la legislazione, non si tratta di un servizio a domanda individuale come la ristorazione scolastica. Secondo il contratto collettivo nazionale degli enti locali, il Comune è obbligato a coprire i due terzi del prezzo del buono pasto nei giorni in cui c’è il rientro pomeridiano. In questo caso il dipendente paga 20 centesimi. Nei giorni in cui non c’è il rientro pomeridiano, invece, il dipendente deve sostenere il prezzo pieno, cioè 60 centesimi. Anche in questo caso i prezzi sono stati stabiliti nell’appalto. Va sottolineato che, disporre di una mensa comunale permette al Comune di risparmiare. Gli enti che ne sono sprovvisti, infatti, devono fornire al dipendente un buono pasto di un valore molto più elevato di quanto costa pranzare nei locali della mensa.