Stiamo vivendo tempi difficili. Ci sono persone che stanno perdendo il posto di lavoro, e altre che non riescono a stabilizzare la loro posizione occupazionale. L’Italia, come gli altri Paesi, è stata colpita da una crisi che impone la riflessione politica e l’elaborazione di strategie per lo sviluppo.

In un momento delicato come questo, sono soprattutto i sindaci, essendo più vicini alle necessità della popolazione e avendo conoscenza del territorio, a dover dare sicurezza ai cittadini. Se è vero che è anzitutto a livello di governo nazionale che occorre attuare manovre anticrisi, è altresì vero che nel nostro piccolo dobbiamo aiutare famiglie e lavoratori a fronteggiare questo momento.

Assieme al sostegno alle fasce più deboli della popolazione, dobbiamo dare loro la certezza dell’avvio di meccanismi virtuosi per facilitare lo sviluppo e la competitività del comparto produttivo locale. La politica non deve essere chiacchiere, deve essere sostegno alle nostre imprese, puntando su qualità e innovazione.

Bisogna guardare avanti e iniziare a pensare alla Piana come a un unico corpo territoriale, dotato di numerose potenzialità, in particolare dal punto di vista economico. Perdere un’occasione di sviluppo dell’economia come il G8 della Scienza, oggi, non dobbiamo permetterlo.

Perché chance di visibilità e prestigio come questa non vadano mai più perdute è necessario collaborare. E’ fondamentale che la Piana di Lucca divenga una figura territoriale unica, sia per la progettazione urbanistica e infrastrutturale, sia per la promozione di iniziative culturali e turistiche. Nel rispetto delle diversità e peculiarità dei territori, ritengo –lo sottolineo per l’ennesima volta- opportuno realizzare un Piano Strutturale Coordinato, d’interesse intercomunale. Sarà un nuovo strumento che i Comuni interessati, con Provincia e Regione e categorie economiche, potranno utilizzare per introdurre la Piana di Lucca nel panorama nazionale come luogo di creatività imprenditoriale e di strategie di ricerca.

Con l’obiettivo di innescare un meccanismo virtuoso di crescita del territorio, che potrebbe col tempo tradursi in nuovi posti di lavoro e innalzamento della qualità della vita, a fine giugno Capannori ospiterà un convegno di alto contenuto scientifico, a cui prenderanno parte tre premi Nobel della fisica: Klaus Von Klitzing, tedesco, direttore dell’Istituto Max-Planck di Stoccolma e premio Nobel per la fisica nel 1985; Daniel Tsui e Horst Stormer, americani, professori nelle famose Università di Princeton e della Columbia di New York e premi Nobel in fisica nel 1998.

L’iniziativa non è solo interessante di per sé. Vuole anche rappresentare un traino per il polo tecnologico, che dovrà essere un’officina di creatività, propositiva e attiva.

Assieme alle eccellenze già presenti sul territorio, come il Ce.Se.Ca, all’interno della nuova struttura che nascerà a Segromigno potrebbe essere sviluppato, ad esempio, il filone delle nanotecnologie. Al contempo, si potrebbe avviare un’analisi del rifiuto come risorsa, considerato il successo che la raccolta differenziata ha ottenuto.

A Capannori, quando compiamo delle scelte politiche, lo facciamo nell’ottica del benessere della collettività. Benessere vuol dire, soprattutto adesso, studiare nuove strategie di sviluppo del territorio perché ne possano godere le imprese e, di conseguenza, i lavoratori e le famiglie.

Le occasioni di crescita, quindi, vanno colte. E create, quando intorno a noi tutto pare immobile.

Questo stiamo facendo a Capannori e, se realizzassimo un Piano Strutturale Coordinato, potremmo addirittura farlo a livello di Piana di Lucca.

Giorgio Del Ghingaro

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