Mag 4, 2015
Domani 5 maggio sciopero generale della Scuola: il candidato sindaco Giorgio Del Ghingaro si schiera con decisione dalla parte del personale scolastico.
«Se è vero che la Scuola è la base da cui partire – dice Del Ghingaro -, deve essere al centro dell’azione di governo. Non investire nella Scuola significa ipotecare il futuro della società».
«La Scuola è un bene comune – continua il candidato -, attraverso un percorso ampio, partecipato e condiviso, dobbiamo valorizzare le competenze restituendo dignità ai docenti e ai dirigenti».
«Sono d’accordo con gli insegnanti – spiega ancora Del Ghingaro – quando dicono che la Scuola non è un supermercato dove si compra solo ciò che si desidera. La nostra costituzione parla chiaro: la Scuola ha il compito di istruire facendo acquisire conoscenze e competenze, di far crescere e formare cittadini valorizzando la loro persona nel rispetto delle differenze e delle identità di ciascuno e di ciascuna»
«I problemi della Scuola, come quelli di un Comune, vanno affrontati con competenza e serietà: sono gli edifici da ristrutturare, le classi sovraffollate, i precari da assumere. Sono i ragazzi con problemi da seguire in modo adeguato, perché nessuno resti indietro».
«A livello comunale – conclude Del Ghingaro – penso alla realizzazione di un Piano dell’offerta formativa unico: un nuovo sistema di governance per riproporre la centralità della scuola come bene comune. Penso all’obiettivo, ambizioso, di arrivare ad un progetto educativo unitario partendo dalle specificità e dalle eccellenze di ciascun istituto comprensivo: un linguaggio comune che possa rendere omogenee prassi che in alcuni casi oggi sono disparate».
Sicuri, si cambia.
Mag 3, 2015
Si vota per la Regione, si vota per Viareggio, si vota per Pietrasanta. Se c’è un posto in Toscana dove l’appuntamento elettorale del 31 maggio lascerà un segno profondo è la Versilia. Non solo per l’importanza dei due comuni in cui i cittadini sono chiamati a scegliere il nuovo sindaco. Viareggio e Pietrasanta sono le città che più di tutte, tra il mare e lo sfondo delle Apuane, hanno dovuto fare i conti con problemi finanziari pesantissimi. Pietrasanta, malgrado la crisi economica generale che ha contrassegnato gli ultimi anni, è riuscita a tenere la barca a galla e a farla andare, Viareggio no. Nella Piccola Atene della Versilia – come è stata denominata nel 1995 dall’allora ministro dei beni culturali Antonio Paolucci – la campagna elettorale è in qualche modo normale: i candidati, pur consapevoli dei vincoli di bilancio con cui dovranno fare i conti ancora per molti mesi, possono confrontarsi parlando di tasse, servizi, modelli di sviluppo differenti. A Viareggio tutto questo è impossibile. È qui, in quella che una volta si chiamava la Perla del Tirreno, che la politica deve misurarsi con una situazione inedita e drammatica. In un comune commissariato, che per i prossimi anni dovrà rimanere sotto la tutela del triumvirato nominato dal ministero delle finanze, senza soldi da investire, è davvero difficile indicare un progetto di città, appassionare gli elettori, prospettare soluzioni concrete ai problemi grandi e piccoli. Da oggi la campagna elettorale inizia ufficialmente. I candidati sono tanti (sette a sindaco, addirittura 474 al consiglio comunale), i problemi davanti giganteschi, spazio per demagogia e false promesse zero. Dopo lo spettacolo penoso messo in scena negli ultimi anni, di fronte a una montagna di debiti che aumenta di settimana in settimana, Viareggio ha bisogno di idee chiare, competenza e serietà. Stavolta è davvero vietato sbagliare.
Il Tirreno, 3 maggio 2015
Mag 3, 2015
A proposito di Expo 2015, faccio mie le parole di Carlin Petrini: ” Il cibo del futuro mi auguro sia almeno buono, pulito e giusto. Buono nella qualità, pulito nei confronti dell’ambiente, giusto per garantire la giusta paga a tutti”.
Apr 30, 2015
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Apr 29, 2015
I dipendenti del Centro congressi, una quindicina in tutto, rischiano il posto di lavoro. Il commissario prefettizio ha infatti confermato come data ultima di scadenza contratto il 30 settembre prossimo.
«L’Amministrazione non deve aggiungere precarietà alla precarietà – dice il candidato sindaco Giorgio Del Ghingaro -. Dobbiamo valorizzare le persone che lavorano nella macchina comunale».
«Il Centro Congressi è una delle tante situazioni critiche della realtà lavorativa di Viareggio – continua il candidato sindaco -. Credo che sia necessario incentivare l’investimento di capitali privati per il suo rilancio affinché possa tornare ad essere un volano per l’economia cittadina anche in ottica di destagionalizzazione».
«Chiudere il centro congressi lo rederebbe meno appetibile rispetto ad eventuali investimenti – dichiara Del Ghingaro -. Sarebbe importante poter aprire un bando prima della chiusura della struttura perché mantenere la struttura in funzione tutelerebbe oltre che i posti di lavoro anche il valore della concessione dell’immobile».
«La questione partecipate è molto delicata – spiega il candidato -. Viareggio ha 18 partecipate: è ovvio che l’intero sistema dovrà essere rivisto e che i contratti dovranno essere rivisitati».
«La prima cosa che farò – dice Del Ghingaro – è una governance unica per tutte le partecipate con l’istituzione di un ufficio ad hoc e un assessore dedicato che dia costanti indirizzi direttive e soprattutto ne verifichi la corretta attuazione tramite rapporti di servizio con espressa indicazione del personale utilizzato e della sua organizzazione».
«Inevitabilmente poi – conclude – andrà rivisto il rapporto costo beneficio, rimodulando il servizio là dove questo si riveli insufficiente o addirittura inutile, e ottimizzandolo riportando alla gestione diretta del Comune determinati compiti e funzioni».