L’ordinanza che vieta l’accensione dei caminetti e delle stufe a legna nelle case che possiedono un impianto di riscaldamento a metano, gpl o gasolio è una decisione che tocca il “cuore” di Capannori, tradizionalmente comune agricolo, che vede nell’immagine del caminetto l’espressione più vera e più bella del focolaio domestico.
Sono consapevole che il caminetto, nell’immaginario collettivo, è il simbolo della casa.
Non è stato semplice, quindi, scegliere di adottare il provvedimento in questione.
Chiedere ai capannoresi di non utilizzare i caminetti se possono scaldare casa con un impianto di riscaldamento alternativo è stato – ci tengo a puntualizzarlo –  un dovere a cui, come sindaco, non potevo sottrarmi.
Un dovere nei confronti del mio territorio e dell’intera comunità.
La relazione degli esperti, infatti, non lasciava margine a altre soluzioni.
Cito testualmente quanto rilevato dall’Arpat: “Nel caso della stazione di Capannori è emersa un’elevata presenza di particolato originato dalla combustione di biomasse. Considerate le caratteristiche della Piana Lucchese si deve ritenere che tale frazione del Pm10 sia dovuta essenzialmente a un significativo uso di legna in stufe e caminetti tradizionali, a basse efficienza energetica, che non garantiscono una completa combustione e sono quindi rilevanti sorgenti emissive di varie tipologie di inquinanti, fra cui il Pm10. Un altro possibile contributo di cui è difficile stimare la rilevanza è costituito dalla diffusa abitudine a bruciare nei campi e nei giardini gli scarti vegetali. Il contributo dalla combustione di biomasse alla concentrazione di Pm10 diventa addirittura del 47 per cento nei giorni in cui nella stazione è superato il limite di 50 microgrammi al metro cubo come media giornaliera”.
Firmare l’ordinanza che vieta l’uso dei caminetti e delle stufe a legna fino al 31 marzo prossimo significa aver avuto il coraggio di una scelta che, sebbene faccia discutere, mi permette di tutelare la salute dei cittadini.
Ritengo che questo sia il primo compito di un sindaco.
Ancora una volta, quindi, confido nelle buone pratiche dei capannoresi e nell’attenzione con cui guardano alla vita e all’ambiente.
Assieme abbiamo già superato prove difficili, che poi si sono rivelate fonti di grandi soddisfazioni per Capannori.       
Anche questa volta, chiedo ai cittadini di fare un gesto – quello di spegnere i caminetti e le stufe a legna – per difendere la qualità dell’aria del nostro territorio.
In questo modo, assieme, difenderemo anche il diritto alla salute di ciascuno di noi.

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