Il Tirreno

CAPANNORI. La Provincia convoca un incontro sulla questione dell’impianto di compostaggio, ma l’amministrazione comunale di Capannori (per un disguido) non si presenta. Ci sono invece i rappresentanti dell’opposizione di centrodestra e il presidente del consiglio comunale di Capannori Silvana Pisani.
 Una riunione convocata in fretta e furia dopo il polemico botta e risposta tra Capannori e Palazzo Ducale, che però si è rilevata interlocutoria. E intanto i tempi per ottenere i nuovi finanziamenti stringono, seguendo un copione già visto un anno fa, mentre l’impianto non ha ancora un sito.
 «A causa di un vostro disguido nella trasmissione, avendo ricevuto soltanto da poco più di un’ora la comunicazione della riunione da lei fissata per oggi alle 15.30 a Palazzo Ducale, l’amministrazione comunale è impossibilitata ad essere presente. Chiediamo che l’incontro sia rinviato a una data che lei potrà concordare direttamente con il sindaco di Capannori, lieto di avere un confronto sul tema dell’impianto di compostaggio. Qualora la riunione odierna abbia luogo, il Comune dovrà prendere atto dell’insolita modalità istituzionale con cui opera la sua amministrazione e trarne le dovute conseguenze».
 Poche righe formali inviate dalla segreteria del sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro al presidente della Provincia Stefano Baccelli per confermare che Capannori alla riunione sul compostaggio non avrebbe partecipato. Poche righe che raffreddano ulteriormente i rapporti già tesi tra le due amministrazioni. Da un lato la Provincia che spinge affinché si tolgano le ruote ad un impianto che da oltre dieci anni, a Capannori, è in cerca di un sito sul quale essere costruito. Dall’altro l’amministrazione Del Ghingaro che proprio un anno fa aveva rischiato una spaccatura insanabile all’interno della sua maggioranza su quell’area (Alla Lista) che proprio non piaceva né ai comitati, né all’opposizione di centrodestra, né ad un considerevole numero (soprattutto dal punto di vista dei voti in consiglio) di esponenti della maggioranza. Ora la storia si ripete.
 «Sono soddisfatto della riunione, che non ho rimandato per rispetto ai presenti (la giunta provinciale quasi al completo, rappresentanti di maggioranza, ovvero il presidente del consiglio comunale Silvana Pisani, e opposizione del Comune di Capannori, Vanda Cervelli, Pdl, Gaetano Ceccarelli, Udc, Alessio Cecchini del gruppo misto, ndr). Un passaggio utile per informare sull’iter riguardante l’impianto di compostaggio e per ricordare, ancora una volta, che i tempi stringono e non possiamo rischiare di presentarci all’Ato Costa a mani vuote. Il nostro obiettivo è che sia individuato un sito per l’impianto, in tempo per ottenere i fondi». Parole del presidente Stafano Baccelli, che si dice stanco di diatribe e sofismi comunicativi: «Rimango disponibile ad un nuovo incontro con il Comune Capannori, ma ora è arrivato il tempo di decidere, in pieno spirito costruttivo, come ho detto durante l’illustrazione del percorso che ha portato alla fase attuale del progetto», sottolinea Baccelli.
 Ad illustrare gli aspetti tecnici è stata invece l’assessore Maura Cavallaro. La conclusione per la Provincia è una: serve un sito. Le amministrazioni hanno ancora margini (la Provincia sta lavorando al piano interprovinciale) ma i tempi stringono. Il Comune di Capannori, in un comunicato, risponde che «basterebbe un semplice parere di idoneità o di non idoneità sul sito “alla Lista”, indicato come possibile ubicazione dell’impianto di compostaggio dalla giunta comunale a dicembre 2009, per proseguire l’iter procedurale e arrivare alla realizzazione dell’opera, senza perdere il finanziamento. E’ da oltre un anno che attendiamo un parere definitivo sulla scelta compiuta dalla giunta e non ne siamo ancora in possesso. Questo temporeggiare, potrebbe avere come conseguenza la perdita del finanziamento. Se ciò si verificasse sarebbe da attribuire esclusivamente al comportamento dilatorio tenuto da Palazzo Ducale che continua a evitare di esprimersi sull’ubicazione già individuata. Per l’amministrazione sarebbe una grave perdita, per la quale andrebbero individuate le precise responsabilità».

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