Una struttura dove i piccoli mangiano secondo menù biologici con prodotti della filiera corta, dop e igp rispondenti ai più moderni criteri nutrizionistici. Inoltre giocattoli e arredamenti realizzati in materiale riciclato o a basso impatto ambientale. Il tutto gestito da giovani educatori qualificati e in cerca di occupazione. E’ questo il modello di nido domiciliare, servizio dedicato ai bambini tra 3 mesi e i 3 anni, che l’amministrazione comunale sosterrà grazie all’erogazione di un contributo a fondo perduto a due attività di questo tipo. A ciascuno di tali nidi andranno 2.500 euro che potranno essere utilizzati a parziale copertura delle spese iniziali di avvio del servizio.
E’ quanto ha stabilito la giunta comunale che ieri (venerdì) ha approvato i criteri generali per l’assegnazione dei contributi. Criteri che verranno utilizzati per stilare la graduatoria a seguito dell’apposito bando che sarà prossimamente pubblicato sul sito del Comune (www.comune.capannori.lu.it).
“L’amministrazione comunale vuole potenziare e diversificare l’offerta delle strutture per la prima infanzia – afferma l’assessore alle politiche educative, Leana Quilici -. Per abbattere la domanda di questo tipo di servizi, oltre all’incremento del numero dei nidi comunali, che stiamo portando avanti con la costruzione del nuovo nido di Lammari e con la recente apertura del nido di Toringo, intendiamo supportare l’avvio di nuove attività, come i nidi domiciliari. Lo facciamo con un occhio di riguardo al rispetto dei criteri e delle buone pratiche che contraddistinguono Capannori quali il rispetto per l’ambiente, la valorizzazione dei prodotti tipici locali, l’educazione alimentare e il rispetto di elevati standard qualitativi. Nella nostra comunità è in atto un forte cambiamento culturale dovuto alla presa di coscienza che, per consegnare un mondo migliore alle future generazioni, è necessario porre in essere azioni virtuose. Come istituzione, il nostro compito è quello di proporre e sostenere concretamente iniziative, come stiamo facendo in questo caso”.
Secondo i criteri approvati dalla giunta Del Ghingaro si favoriranno anche quei nidi domiciliari localizzati nelle frazioni collinari e che rimangono aperti per almeno 9 ore al giorno; questo, infatti, permetterà di meglio favorire la conciliazione dei tempi dei genitori lavoratori con quelli della cura dei figli. Un punteggio aggiuntivo, infine, verrà assegnato a quei servizi che rimarranno aperti nel mese di luglio, anche con modalità differenziate, per rispondere a esigenze specifiche delle famiglie.
Potranno ottenere il contributo quei nidi domiciliari che sono stati autorizzati dal Comune secondo il regolamento approvato negli scorsi mesi dal consiglio comunale che prevede il rispetto degli standard di sicurezza e di abitabilità degli interni, la conformità agli obiettivi educativi dell’amministrazione comunale, l’applicazione del contratto collettivo nazionale per i lavoratori e controlli periodici sull’attività da parte degli uffici.
Non è la prima volta che il Comune eroga contributi per l’apertura dei nidi domiciliari. Lo aveva già fatto nel precedente mandato; a usufruirne era stata una struttura situata in una frazione centrale del territorio.