Qualche giorno fa Luca ha dichiarato ufficialmente di candidarsi alle primarie e conseguentemente a sindaco del Comune di Capannori. Ho volutamente aspettato un po’ di tempo per provare a dire la mia, perchè vi confesso che la prima cosa che ho provato è stata una grande emozione, nonostante sapessi da tempo che stava valutando questa possibilità.


Emozione dicevo, sì, una sana e bella emozione.


Luca é stato uno dei giovani trentenni che nel 2004 scelsi per fare gli assessori, aveva fatto una bella campagna elettorale: piena di vita e di gente pulita. Prese un sacco di voti e gli affidai le deleghe a lui più consone: sociale e immigrazione. Era reduce da un’esperienza in Ruanda e in quella primavera sembrava spaesato e fuori posto, perchè conservava ancora negli occhi e nella testa i colori e i modi di fare africani. Quella sua maniera country e informale di porsi, mal si addiceva ad un formalista, palloso e preciso come il sottoscritto e glielo feci notare, una mattina che mi giravano, stanco di vederlo aggirarsi in Comune con un paio di pantaloni che avevano visto giorni migliori e soprattutto stupefatto di un paio di improbabili sandali che indossava da settimane con nonchlance. Lo ripresi, pesantemente, gli dissi di vestirsi adeguatamente, perché lui rappresentava la comunitá e a quella doveva rispetto. Mi rispose con un sorriso, non credo di circostanza…


Luca è così: quando gli fai notare qualcosa che secondo te non va, sorride e dice che hai ragione e quando pensi che ti abbia preso in giro, scopri che in realtà non é così, ti rendi conto che ha ascoltato, ha valutato e ha fatto quasi sempre la cosa piú giusta. Con i suoi tempi, ovvio, ma certamente quasi sempre la cosa più giusta.


Da quei mesi del 2004 ne è passata di acqua sotto i ponti, io ho i capelli piú bianchi, lui di capelli ne ha di meno (eh…eh…), fa il vicesindaco da sette o otto anni, ha nuove deleghe, s’è fatto un’esperienza amministrativa importante, ha arricchito positivamente il suo già ottimo curriculum e, cosa piú clamorosa, ha sopportato le mie reprimende, i miei solleciti, le mie incazzature, le mie continue correzioni al suo operato per anni, senza una scalfitura, anzi, con una cresciuta autorevolezza e capacità gestionale e con quel sorriso africano che disarma. Insomma il ragazzo ha retto bene le prove di carico ed ora è pronto per la sfida, io so che lui é in grado di fare il sindaco e, con questa mia, lo dovete sapere anche voi.


Bene, voi direte, e allora? Perchè dici di essere emozionato? Son cose normali, una persona che stimi e alla quale vuoi bene e che ritieni capace, si candida, dove sta l’emozione?
Svelo subito il segreto: mi sono perfino commosso, quando l’ho visto la mattina della inaugurazione della sede elettorale; il coglierlo lí, davanti a tutti noi (e non lui insieme agli altri davanti a me), che spiegava dove voleva andare, in quale modo, perché lo voleva fare, m’ha riempito di orgoglio vero, di quello che sfiora la superbia, perchè mi son detto: ” ?..azz.. Giorgio hai fatto davvero un buon lavoro…” ( come se il merito fosse mio e non suo…).


Ma la cosa che mi ha fatto rompere gli argini e frignare come un bimbetto (nascondendomi con le piú improbabili facce…) è stata un’altra cosa, un avvenimento straordinario e miracoloso: Luca indossava un abito blu, con una comicia a righine in tinta e un paio di polacchine nere. La camicia e i pantaloni perfino stirati e soprattutto, udite, udite, senza sandali! Ditemi se se non vi sareste commossi anche voi…


In bocca al lupo Luca!

18/12/13

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