Inviata alla Provincia una nuova lettera con tanto di approfondimento tecnico allegato che certifica come all’interno di “Alla Lista” – nel triangolo delimitato da via Pieraccini, via Chelini e via Rossi – sia possibile realizzare l’impianto di compostaggio rispettando il requisito di distanza dalle aree residenziali.
Stavolta il Comune – anziché soffermarsi sull’idoneità sotto il profilo dell’aspetto idreogeologico (già dimostrata con lo studio compiuto in collaborazione con l’esperto Enzo Favoino) – ha fatto valutare l’idoneità della localizzazione dal punto di vista del vincolo di distanza dalle aree residenziali.
La risposta tecnica è stata chiara: la porzione di terreno scelta per l’impianto è adatta per ospitarlo perché rispetta anche il requisito sulla distanza.
L’amministrazione comunale, quindi, continua ad acquisire studi che esaminano l’idoneità del sito indicato nel dicembre scorso per la realizzazione dell’impianto di compostaggio. Approfondimenti tecnici che il Comune richiede in attesa della valutazione da parte della Provincia e che, per correttezza istituzionale, ne manda copia anche all’amministrazione di Palazzo Ducale.
Si tratta, infatti, della terza missiva che il Comune invia alla Provincia. Il primo invio riguardava gli studi cartografici. Il secondo l’idoneità dal punto di vista dell’assetto idrogeologico. Quest’ultimo, invece, l’idoneità dal punto di vista del requisito di distanza dalle aree residenziali.
«Questa idoneità ci conferma che l’area indicata è la migliore per ospitare l’impianto di compostaggio – dice l’amministrazione comunale -. Sia gli studi dei tecnici del Comune sia il parere degli esperti ci garantiscono che la localizzazione scelta è la più idonea. Anzitutto ci siamo accertati della fattibilità dal punto di vista idrogeologico. Adesso, invece, abbiamo focalizzato l’attenzione sul vincolo di distanza dalla aree residenziali. La porzione di terreno all’interno dell’area Alla lista è adatta a ospitare l’impianto di compostaggio. Ci auguriamo, quindi, che a breve sia convocato il tavolo per l’accordo di pianificazione previsto dall’iter procedurale. Siamo tutti convinti, infatti, che sia un’opera indispensabile per chiudere il ciclo virtuoso dei rifiuti. Per Capannori, grazie a all’impianto, si aprirà una nuova stagione, sia per quanto riguarda i costi di smaltimento dei rifiuti e le agevolazioni tariffarie, sia per l’economia locale. Si tratta di una struttura che, compreso l’indotto, creerà circa venti posti di lavoro. Volere l’impianto di compostaggio sul proprio territorio significa adottare una strategia politica lungimirante, che mira a innalzare la qualità della vita dei cittadini puntando sul rispetto dell’ambiente».

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