«Guglielmo non ci lasciare». Alfonsa Grassi, 89 anni, cappellino rosso con scritta Cgil, idem la maglietta, arriva da Massa. Corre incontro al segretario nazionale Cgil Guglielmo Epifani, lo abbraccia e lo bacia. «Ho baciato anche Berlinguer – dice -, che quando avevo 14 anni mi consegnò la tessera del Pci. Oggi come quando ero giovane bisogna rimboccarsi le maniche. Voglio lavoro per i giovani, diplomati ma disoccupati, che non si possono sposare». Il “suo” Guglielmo contraccambia l’affetto e va a tagliare il nastro della nuova sede Cgil in viale Luporini, civico 115/F.
E la “festa”, come la definiscono in casa Cgil, comincia. La commozione è tanta, a partire dalla segretaria provinciale Rosanna Rosi che, racconta dal microfono nel piazzale, per tre anni ha lavorato sodo, con tutti i suoi collaboratori, per trasformare in realtà il «sogno di una sede più razionale e accogliente, anche se ci è dispiaciuto lasciare palazzo Bongi e il centro storico».
Il “sogno” di una nuova casa per la Cgil lucchese diventa realtà in un momento particolare per il sindacato: il passaggio di testimone del segretario nazionale, il cui mandato è ormai in scadenza. Per questo Alfonsa gridava «Guglielmo non ci lasciare». Guglielmo invece lascerà. E Alessio Gramolati, segretario regionale della Cgil, coglie questa sovrapposizione di eventi per collegarli a doppio filo. La Toscana tutta, dice infatti Gramolati, saluta il segretario Epifani dalla nuova sede di Lucca: la fine di un mandato si fonde con una nuova epoca del sindacato lucchese e in questo sta, dice lui, il buon auspicio per entrambi. Applauso e compiacimento, come dopo le parole di Epifani, votate alla speranza, «alla ripresa dei rapporti con tutti i sindacati anche se alcuni hanno sbagliato, a non fermarsi perché la nostra è una lotta per la civiltà».
Ma il primo a parlare dal palco è il presidente della Provincia Stefano Baccelli. Che, con i numeri, tratteggia il quadro inquietante del lavoro in chiave locale: dal 2009, tasso di disoccupazione salito dall’8,5 all’11,7%, sfiora il 30% per i giovani, il 40% per le donne. Baccelli ringrazia Epifani – «avremo bisogno di lui anche in futuro qualsiasi sia il ruolo che si voglia ritagliare» – ed Epifani contraccambia con un sentito auspicio a Baccelli per la tornata elettorale di primavera: «Gli faccio i miei auguri – dice -: è uno che si spende quando tutti fuggono».
Finale con il disegnatore Sergio Staino che regala a Epifani una tavola dove lui e il suo personaggio Bobo si ritrovano, invecchiati, allo Spi Cgil.

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