di Enrico Rossi, presidente della giunta regionale Toscana
Si può e si deve discutere e poi anche rapidamente decidere su cosa fare per contenere i costi della politica. Dalle province al ruolo dei comuni e delle regioni fino alla riduzione del numero dei parlamentari con l’obiettivo di avere istituzioni che costino di meno e funzionino meglio.In Parlamento c’è già una proposta di legge del PD per dimezzare i parlamentari e per differenziare il ruolo di Camera e Senato per risparmiare tempo e denaro pubblico: può essere discussa e approvata entro l’estate. Intanto in Toscana abbiamo ridotto il numero il numero dei consiglieri da 65 a 55 e quello degli assessori da 14 a 10, viaggiamo in seconda classe e voliamo in economy o low cost. E i nostri stipendi sono di gran lunga i più bassi.
Si può rivedere anche il ruolo delle Province eliminando le sovrapposizioni tra gli enti e farle lavorare in una dimensione territoriale migliore. Personalmente sono convinto che avrebbe senso una Toscana divisa in 3 dipartimenti: sud, centro e costa. Ve ne sarebbero ragioni storiche, economiche, istituzionali e persino idrogeologiche. Ma non si capisce davvero il perché dovrebbe sparire una provincia come Massa Carrara con 203mila abitanti; mentre rimarrebbe, ad esempio, Sondrio con 182 mila abitanti solo perché confinante con uno Stato estero. L’esito non potrà essere che quello di avviare una sorta di campagna acquisti verso i comuni confinanti per superare la soglia dei 220 mila abitanti che garantisce la sopravvivenza. Ma se è così allora io dico: o si cancellano tutte o nessuna.
La verità è che al governo interessa solo la politica immagine, fare scalpore per qualche giorno, ma poi sono interessati soprattutto a tutelare le loro valli, i loro evasori fiscali, i furbi di ogni risma e le loro spregiudicate manovre in perfetto politichese a danno del rigore e dell’intervento serio per risolvere i problemi. Bossi ha detto: «Se eliminate Bergamo sarà la guerra civile». E la norma è stata scritta e riscitta, di giorno e di notte. Smentita e confermata. Ecco in che mani di statisti è finita l’Italia. Che miseria!
All’amico Osvaldo Angeli, presidente della provincia di Massa Carrara, voglio dire che sono con lui, ma anche di stare tranquillo: non accadrà nulla, il comma 12 dell’articolo 5 relativo alle province sarà cancellato, sarà modificato, sarà insabbiato e alla fine non sortirà nessun effetto. Ma il messaggio che sta arrivando agli italiani è preciso: il governo decide e fa sul serio.
Sarebbe stato meglio anziché improvvisare tagli e cancellazioni prive di ogni criterio, presentarsi con maggiore decisione prevedendo, prima di tutto, la riorganizzazione del nostro sistema istituzionale a tutti i livelli, riducendo deputati e senatori, cancellando gli enti inutili, riaccorpando competenze e funzioni e, magari, riducendo il numero delle province con criteri precisi. Ma questa sarebbe stata una vera riforma. Ciò che il centrodestra è incapace di fare.