Luis Sepùlveda a Capannori è stato un appuntamento importante per l’intera collettività capannorese e non soltanto, perché attraverso i suoi racconti e i suoi scritti possiamo cogliere l’esistenza di un’America Latina spesso dimenticata, e accantonata, dai mezzi d’informazione.
Lo scrittore cileno, infatti, rappresenta quell’America Latina senza voce, quelle comunità che soffrono e che stanno sperimentando un percorso alternativo di partecipazione popolare per recuperare la pace.
La storia personale di Sepùlveda, che a seguito del colpo di Stato militare di Pinochet ha provato il dolore del carcere e della tortura, è già di per sé un’importante testimonianza, capace di gettare il seme della riflessione a livello politico, sociale e, in particolare, umano.
Fornire degli spunti di confronto e discussione, assieme a degli sguardi inconsueti e spogliati dai soliti abbellimenti, è una scelta consapevole che dimostra qual è il nostro approccio culturale e la nostra politica.
Il comune di Capannori, infatti, ha più volte dimostrato il suo impegno e la sua attenzione verso i popoli dell’America Latina, attraverso le manifestazioni, gli eventi e i convegni promossi dall’Osservatorio per la pace.
Basti pensare che l’Osservatorio è in contatto con la comunità di pace della Colombia con la quale abbiamo stretto un patto di affratellamento, e che lavora con il comitato dei lavoratori cileni in esilio, con cui abbiamo realizzato il progetto “Eco memoria”. E ancora, l’Osservatorio per la pace del Comune coopera con la comunità di Cochabamba, in Bolivia, che ha riconquistato il diritto all’acqua pubblica. Le numerose manifestazioni legate alla pubblicizzazione dell’acqua confermano la cura con cui ci occupiamo delle tematiche d’interesse comune, volte a innalzare il benessere delle fasce più deboli della popolazione.
Da anni, il Comune di Capannori condivide con l’America Latina degli emarginati e dei perseguitati gli orizzonti politici e umani di riscoperta di un’autentica qualità della vita, capace di vedere nella pace e nella solidarietà sociale strumenti di convivenza reale.
Con l’invito di Sepùlveda a Capannori, ancora una volta, dimostriamo di preferire i fatti alle parole e inauguriamo una nuova stagione di eventi per consolidare le buone pratiche e la pace nella cultura capannorese.
Dopo Sepùlveda, inviteremo altri nomi di spicco per proseguire questo dialogo, costruttivo e senza filtri, con chi rappresenta quei popoli a cui, di solito, la parola viene negata.

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