La localizzazione dell’impianto di compostaggio passerà al vaglio del consiglio comunale di Capannori. Lo ha deciso il sindaco Giorgio Del Ghingaro, di nuovo ai ferri corti con una parte della sua maggioranza. Dopo due mesi di relativa calma, dunque, gli equilibri tornano instabili e lo scontro tra il primo cittadino e parte del PD si riaccende.
 «Chi si oppone alla localizzazione dell’impianto di compostaggio Alla Lista offende il sindaco, l’amministrazione e l’intera comunità e dice che non vuole quest’importante opera a Capannori». Duro affondo del sindaco Del Ghingaro contro i quattro consiglieri “dissidenti” (Silvana Pisani, Marco Biancalana, Mario Matteucci e Alberto Paradisi), che hanno fatto sentire la propria voce richiamando l’amministrazione ad aprire un percorso condiviso sulla scelta del sito.
 Non è la prima volta che i quattro (Pisani è anche presidente del consiglio comunale) esprimono parere contrario alla localizzazione indicata dalla giunta, scontro che aveva provocato non poche tensioni nel centrosinistra, proprio a pochi giorni dal congresso dello scorso settembre. Tensioni appianate all’ultimo momento, ma evidentemento non risolte, tanto che ora gli equilibri di maggioranza tornano a vacillare.
 Il primo cittadino lo ribadisce: gli studi tecnici dimostrano che il sito Alla Lista è quello più idoneo. Dunque è inutile continuare a dire no, se non per personalismi che non fanno altro che penalizzare Capannori.
 «E poiché a Capannori non ci si nasconde dietro un dito, chiedo a queste persone di assumersi le proprie responsabilità nelle sedi opportune. È giunto il momento che questa vicenda finisca in consiglio e che i consiglieri si esprimano con il voto. È evidente che si privilegiano interessi di bassa politica e questioni personali – prosegue Del Ghingaro – a fronte della politica per il benessere del territorio. I consiglieri, infatti, rappresentano 46mila abitanti e non soltanto coloro che l’hanno personalmente votati».
 Il primo cittadino di Capannori non risparmia una stoccata al presidente del consiglio per come sta svolgendo il suo ruolo istituzionale.
 «Appare strumentale e svilente per la politica – conclude – che una figura istituzionale come il presidente del consiglio, allo stesso tempo segretaria del sindaco di un Comune limitrofo contrario all’impianto di compostaggio (Porcari, ndr) e proprietaria di un’abitazione nelle vicinanze dell’area Alla Lista, si metta a capo di un manipolo di guastatori che per bisogno di protagonismo e qualche riga sui giornali sta scegliendo di impedire la realizzazione dell’opera che permetterà a Capannori di chiudere il ciclo virtuoso dei rifiuti. I cittadini di Capannori vogliono l’impianto. È giusto che sappiano nome e cognome di chi non lo vuole. Per questo ho chiesto che all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale venga inserita la votazione formale sull’individuazione del sito. Che si voti sì o no, in maniera chiara e palese, ognuno assumendosi le proprie responsabilità. Si assumano le responsabilità».
 Mossa rischiosa quella del primo cittadino, che rischia di andare sotto in consiglio comunale: 30 i consiglieri in totale, 18 del centrosinistra e 12 del centrodestra, più il sindaco. I quattro voti contrari potrebbero costare cari agli equilibri di maggioranza.

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