Ott 5, 2015
“Ciao Federica. Come ti ho già detto e come penso saprai, la posizione di Giorgio Del Ghingaro e di …. e’ stata posta ed è all’esame della Commissione dei Garanti, quindi in attesa di un pronunciamento della Commissione la loro iscrizione e’ sospesa. Saluti Francesco Bambini Segretario Unione Comunale Pd Lucca”.
Con queste poche righe il segretario pd lucchese avverte la segretaria del circolo pd dove sono (ero) iscritto che non deve darmi la tessera.
Una roba veloce che libera coscienze, che pulisce sensi di colpa, che sotterra errori ed omissioni.
È la prima volta nella storia che si sente dire che siccome una posizione è stata “posta all’esame”, c’è già la conclusione: di fatto il “posizionato” è considerato reo, colpevole, reietto. Il tutto prima di avvertire il diretto interessato, prima di sentire le ragioni di ognuno, prima di far svolgere una normale e ovvia discussione all’organismo preposto, la Commissione dei Garanti appunto. È una roba strana, che si aggiunge alle tante altre robe strane di questa vicenda in cui, mio malgrado, svolgo il ruolo di protagonista.
Il commissario versiliese pd Dati, segnala che il sindaco di Viareggio non deve avere la tessera e il pd di Lucca, col suo scrupoloso e zelante segretario Bambini, esegue.
Alla bruciante sconfitta alle amministrative di Viareggio Dati ha sommato quella di Pietrasanta, quella della mancata elezione di un consigliere regionale versiliese, quella sulla figura meschina alle provinciali di pochi giorni orsono. Nessuna discussione politica, nessun approfondimento, neanche un misero gesto di autocritica di un commissario pd perdente plurimo. Anzi, il contrario, un arrocco infantile dentro il fortino pd chiuso ai cosiddetti “nemici”, che addirittura vengono sospesi, espulsi, allontanati. Atti colmi di superbia e di protervia, che contengono giá i prodromi di una inevitabile ennesima sconfitta. Della serie: si rimane in tre, quelli puri, portatori di veritá. Gli altri, la stragrande maggioranza, i portatori di idee e contenuti politici, fuori dalle scatole.
Si potrebbe discutere a lungo e con vari paradigmi della questione, ma non ne ho voglia, la vicenda è stucchevole di per sè e non serve continuare a montare la panna della polemica. Per me la discussione, mai iniziata, finisce qui.
Non posso che prenderne atto, rispettare le considerazioni di ognuno, evitare facili ma inopportuni vittimismi e voltare pagina.
Pagina bianca.
Aloa.
Set 27, 2015
Cento giorni alla guida di un Comune che balla su una voragine di duecento milioni. Un’impresa da far tremare le vene ai polsi di un commissario liquidatore, figuriamoci a un sindaco che ai cittadini deve rendere conto non solo con i numeri ma anche con le risposte alle aspettative che hanno riposto su di lui. Giorgio Del Ghingaro però, nonostante le difficoltà e le polemiche che hanno accompagnato questi primissimi mesi del suo mandato, non è pentito di aver accettato la scommessa di rimettere in sesto Viareggio. Sindaco, partiamo dai debiti che hanno portato al dissesto. A quanto ammontano?
«I debiti sono davvero tanti. Stiamo verificando, insieme all’Organismo straordinario di liquidazione, per arrivare in tempi brevi a una cifra certa. Abbiamo comunque già accertato che la maggiore responsabilità deriva dalla situazione delle società partecipate. Mi riferisco alla Viareggio Patrimonio, ma non solo. Purtroppo anche le Fondazioni non godono di ottima salute. Posso dire, con certezza, che siamo ben oltre i 53 milioni deliberati». Diciamo 200 milioni di euro di buco? «Diciamo duecento milioni». Come e in quanto tempo i viareggini potranno uscire da questo tunnel? «In questi tre mesi abbiamo lavorato intensamente per avere un quadro chiaro della situazione e per riprendere rapporti di collaborazione con diversi organi istituzionali, a partire dal Ministero degli Interni che, in questa fase, è un interlocutore fondamentale. La nostra strategia è chiara: delineare un quadro dettagliato e preciso della situazione debitoria ed elaborare una conseguente proposta di risanamento. La strada è lunga, anni e anni di debiti e di gestioni sconsiderate non si possono cancellare in pochi giorni. Ma sono certo che con determinazione, competenza, sobrietà potremo ridare a Viareggio la speranza di tornare a essere la città che merita». Il Comune vuole revocare alla Viareggio Patrimonio la gestione di impianti sportivi, illuminazione pubblica, emergenza abitativa. Questa operazione è ancora possibile dopo la sentenza che ha dichiarato fallita la società? «La dichiarazione di fallimento non si scontra affatto con le scelte fatte dal consiglio comunale prima e dalla giunta poi. Anche in questo caso la nostra idea è semplice e risponde alle indicazioni del curatore: dobbiamo distinguere tra gli impianti di proprietà del Comune affidati in gestione a Viareggio Patrimonio e gli impianti di proprietà di Viareggio Patrimonio. Per i primi, ovviamente, non c’è alcun problema: il Comune potrà riacquisire, da subito, la gestione diretta. Per i secondi (tra questi palasport e piscina) dovremo stipulare un contratto di comodato che consentirà di proseguire le attività sportive. Per gli altri servizi abbiamo già deliberato la revoca dell’affidamento alla Patrimonio e il conseguente ritorno nell’alveo comunale o in altre partecipate». Se per qualunque motivo non ci si riuscisse, che ne sarà degli impianti sportivi? È in grado di garantire che il Cgc potrà disputare regolarmente il campionato al palasport? «Certo che ci riusciremo. Poi, appena ripresa la diretta gestione del Comune, ci attiveremo subito per verificare l’agibilità degli impianti sportivi. Verranno tenuti aperti solo e soltanto quelli per i quali non vi sono rischi per gli utenti. Noi vogliamo mantenere in vita, senza interruzioni, le attività che si svolgono presso gli impianti sportivi, tutti, nessuno escluso. È chiaro che dobbiamo farlo nel rispetto della normativa e garantendo la sicurezza». Centro congressi e Viareggio Porto: qual è la soluzione a cui lavora il Comune? «Noi vogliamo che il Centro Congressi prosegua la sua attività; proprio ieri mattina abbiamo deliberato un atto di indirizzo per cercare di evitare l’interruzione dell’attività. Questo è per noi un punto fondamentale che consentirà, ci auguriamo, di individuare nuove prospettive di rilancio della struttura. Viareggio e l’intera Versilia. Per quanto riguarda la Viareggio Porto: la società è in concordato, a fine ottobre avremo indicazioni più certe per il futuro. L’interesse di alcune cordate di imprenditori fa ben sperare». C’è un piano per salvare lo stipendio delle decine di dipendenti della società partecipate al crac? «Con l’esercizio provvisorio richiesto al tribunale le attività delle partecipate proseguiranno e di conseguenza i lavoratori riceveranno i loro stipendi. Noi siamo dalla parte dei lavoratori che, per primi, rischiano di pagare le conseguenze di una situazione indipendente dalla loro responsabilità. Queste sono le priorità, il resto sono solo parole al vento». Riorganizzazione della macchina comunale: come giudica la reazione di dipendenti e sindacati? «La macchina comunale è lo specchio di un’amministrazione. Noi puntiamo su competenza, trasparenza ed efficienza. Questi sono stati e saranno i cardini delle nostre scelte. In questo quadro i dipendenti hanno un ruolo determinante; il loro contributo è fondamentale per il riscatto della città. Con i sindacati è stato seguito l’iter previsto in questi casi; le fibrillazioni sono fisiologiche e rientrano nella corretta dialettica democratica». A proposito di sindacati, che ne pensa della – ventilata – rimozione di Massimiliano Bindocci dalla guida della Cgil versiliese? Lo sa che c’è chi insinua che lei abbia avuto un ruolo in questa vicenda premendo sul sindacato affinché allontanasse il sindacalista che in campagna elettorale si era schierato contro di lei? «Non ne so niente e non è mio compito dirimere le questioni interne della Cgil». Prima del voto aveva indicato tra gli interventi prioritari la sicurezza: in tutta franchezza per ora si è visto poco o nulla. «Il tema della sicurezza è delicato e complesso e, anche se non se non è immediatamente percepibile, molto è stato fatto e molto altro ancora abbiamo in cantiere di fare. La libertà urbana per noi è una priorità perché tocca da vicino la vita delle persone che oggi a Viareggio si sentono indifese. Anche in questo caso ci siamo attivati immediatamente col Ministero per poter investire alcune risorse nella sorveglianza 24 ore su 24 e già dai prossimi giorni partiranno gli incontri sindacali per introdurre il turno notturno della polizia municipale. Siamo inoltre in stretto e continuo contatto con il Prefetto che ben conosce la situazione della nostra città e che anche per questo lunedì parteciperà al consiglio comunale». Lei è sindaco da soli cento giorni, troppo poco per pretendere cambiamenti vistosi. Però i suoi elettori – ma non solo – si aspettano almeno dei segnali, magari su decoro urbano o sicurezza. Non crede che a questi aspetti diciamo pure di immagine dovreste prestare più attenzione? «In questi cento giorni, tenuto conto della situazione di bilancio, abbiamo voluto dare alcuni segnali che molti cittadini e anche le categorie economiche hanno apprezzato: la manutenzione dei giardini della città che erano abbandonati da anni, la cura di alcune piazze (piazza D’Azeglio e piazza Piave per esempio), la pulizia dei rifiuti tra gli scogli del molo e altri piccoli grandi interventi per aumentare il decoro della nostra città. Stiamo lavorando per fare un piano straordinario di manutenzione e pulizia da realizzare entro la primavera. A lungo termine, invece, il nostro obiettivo è predisporre un piano del verde e del decoro urbano che non si basi sull’emergenza ma sulla gestione del quotidiano. Viareggio è una città straordinaria che merita di essere adeguatamente curata e valorizzata». Lei non è di Viareggio e sembra quasi voler mantenere le distanze da certa viaregginità. Un rapporto così “distaccato” lo ritiene necessario per svolgere meglio il lavoro anche impietoso che deve compiere? E non crede però che alla lunga possa indebolire la sua stessa azione di governo? «Sì, non sono di Viareggio, ma ho scelto Viareggio. E credo che il primo dato, inconfutabile, aggiunga ancora più valore alla scelta fatta. E che sia stata una scelta dettata dal sentimento e dalla passione per una città trascurata e lasciata a se stessa, lo dimostra la pesantezza della situazione trovata. Quando si sceglie qualcosa con consapevolezza e libertà anche le imprese difficili diventano affascinanti e la determinazione è più forte dei confini territoriali. Io a questa città voglio bene e farò di tutto per farla tornare bellissima». La sua amministrazione ha nominato alla presidenza di Mover Eugenio Vassalle e alla presidenza di Sea Fabrizio Miracolo. Non essendo il primo un esperto di mobilità né il secondo di gestione dei rifiuti, sono evidentemente nomine che rispondono all’esigenza politica di accontentare chi l’ha sostenuta in campagna elettorale. Ma questa non è roba da prima repubblica? «La mia storia politica e amministrativa dimostra che sono lontano dalle logiche della prima repubblica e che ho sempre mantenuto autonomia e libertà. L’ho fatto anche in questo caso e le mie scelte hanno tenuto conto delle capacità gestionali delle persone nominate, della loro propensione al lavoro di squadra. Per cambiare Viareggio non servono prime donne, ma persone capaci di collaborare e di lavorare in sinergia. Vassalle è un presidente che sta sul campo e di questo c’era bisogno, Miracolo è un esperto della Strategia Rifiuti Zero e presto si vedrà». Tra i suoi sostenitori in campagna elettorale c’è anche una parte del mondo politico più legato all’ex sindaco Marco Marcucci, definito il padre della Viareggio Patrimonio e di quel sistema che ha fatto crollare la città. Ma se la città è ridotta così di chi è la colpa? «Non è mio compito accertare le responsabilità di questa situazione. Io ho rispetto per tutti i sindaci che hanno governato la città, compreso Marco Marcucci. Il mio dovere, come sindaco, è amministrare e soprattutto governare la città: una città che ho trovato con le finanze in dissesto e in stato di grave abbandono. Da qui si riparte. Una cosa è certa: come ripeto ormai da mesi, io non c’ero. Ci sono adesso e sono al lavoro per rispondere con la concretezza delle scelte alla fiducia che i cittadini hanno voluto darmi. State tranquilli io andrò dritto alla meta». Come sono i suoi rapporti con Enrico Rossi? Da quando è diventato sindaco, vi siete incontrati? Non sarà che la tratta un po’ come un avversario? E ciò non potrebbe comportare problemi per Viareggio? «Nei confronti di Enrico ho sempre avuto un rapporto di stima personale e politica. Negli ultimi dieci anni ho avuto spesso la possibilità di lavorare al suo fianco soprattutto su questioni sanitarie. Per me le storie personali valgono più di ogni illazione. Quanto a Viareggio, ho avuto sempre rapporti stretti e collaborativi con la Regione. È così ora e sarà così anche per il futuro». Qual è la cosa di questi primi tre mesi di cui è più soddisfatto? «Ho sempre detto che Viareggio non ha bisogno di un uomo solo al comando ma di una squadra unita, forte e determinata. Il lavoro fatto in questi mesi da giunta e consiglieri va in questa direzione. Ora che abbiamo fatto chiarezza sulle questioni economiche, possiamo iniziare a ricostruire una città che guardi al futuro con speranza e ottimismo. La mia più grande soddisfazione è aver contribuito a costruire una gran bella squadra e una classe dirigente onesta, preparata e appassionata». Qual è la cosa che l’ha delusa di più? «Nessuna delusione. Anzi, è un’esperienza entusiasmante che ogni giorno si rinnova. Ciò che conta sono i risultati finali, io sono concentrato su quelli. Tra qualche anno ne riparliamo…». Guidare un Comune al dissesto è un compito immane, lei è attaccato – anche in modo non di rado pacchiano – da destra e da sinistra, non credo si sia fatto molti amici in questi primi cento giorni: pentito di essersi buttato in questo impegno? «Io ho scelto Viareggio, i cittadini mi hanno scelto come sindaco. Questo è il valore fondamentale di questa straordinaria esperienza politica, amministrativa e personale. Ho fatto il sindaco per dieci anni, sono abituato agli attacchi, anche a quelli più meschini e personali. Amministrare una città significa saperla guidare, darle un governo vero e visibile sul quale puoi contare. Le parole e le offese gratuite non producono né cambiamenti né scelte concrete. A me interessa cambiare in meglio Viareggio, lo voglio fare con le donne e gli uomini che amano questa città. Perché domani le chiacchiere degli invidiosi si dimenticheranno, i risultati di un’amministrazione seria si ricorderanno».
Set 14, 2015
Sono state approvate a larga maggioranza dal Consiglio comunale di Viareggio due delibere di indirizzo che prevedono lo spacchettamento della Viareggio Patrimonio. La prima concerne il fatto che i servizi tornino al Comune: in particolare il Sit, l’illuminazione pubblica, la gestione degli impianti sportivi, nonché la gestione del complesso Principe di Piemonte.
“Prima di tutto – dicono dall’amministrazione – è stata sfatata ogni problematica riguardante eventuali responsabilità per i consiglieri comunali, in quanto si tratta esclusivamente del trasferimento, quindi del riappropriarsi di servizi, pertanto di mero godimento e di possesso: nessun trasferimento della proprietà, nessuna distrazione di beni, nessun pericolo di bancarotta fraudolenta, tanto paventata da più parti”.
Nonostante non fosse all’ordine del giorno, l’amministrazione ha preso inoltre atto dell’istanza di autofallimento depositata il 31 agosto dal liquidatore con l’indicazione di intraprendere tutti gli atti necessari in proposito.
“Nessun dubbio – ha detto il sindaco Giorgio Del Ghingaro – sul fatto che la strada della procedura fallimentare fosse la più corretta giuridicamente non solo perché detto dal liquidatore Marchi ma perché Marchi stesso si è trovato in una situazione incancrenita, definita “catastrofica” dal precedente liquidatore Bicchi, dal commissario prefettizio ancora prima nella delibera di messa in liquidazione, e mesi ancor prima dall’amministratore delegato Ruglioni, che, addirittura, minacciò di depositare lui stesso i libri in tribunale per poi rivolgersi alla corte dei conti”.
“Assolutamente da contrastare – continua – la tesi che sarebbe stato meglio presentare un concordato preventivo in quanto si rischiava di commettere il cosiddetto abuso dello strumento concordatario, che prevede, appunto, non si debba attendere o demandare la decisione ad altri, quando si ha ormai la strada segnata”.
Esclusa anche la possibilità del contratto del comodato gratuito, indicato più volte come l’unica strada percorribile anche dal commissario Tommasino.
All’accusa secondo la quale il liquidatore Marchi avrebbe agito secondo indirizzi dati dall’amministrazione, il sindaco ha giustamente ricordato che il ruolo del liquidatore è assolutamente di grande autonomia e di responsabilità: 2Se così non fosse – ha precisato il sindaco – viene da chiedersi quale indicazione politica potrebbe aver seguito il liquidatore Bicchi nominato dal commissario che, a suo tempo, si espresse in altrettanto e forse più grave modo?”.
L’altra delibera riguardava, invece, l’emergenza abitativa, anche in questo caso si è dato un atto di indirizzo.
Sono adesso allo studio gli atti per andare oltre: si parla di trasferimento alle partecipate di alcuni servizi, in particolare Sit e illuminazione pubblica. Si tratterà di un trasferimento temporaneo in attesa di assegnarli tramite gara. Allo stesso modo, saranno messe a gara le gestioni degli impianti sportivi nella massima trasparenza e nel rispetto delle norme. Nel pomeriggio, la giunta ha immediatamente deliberato gli atti esecutivi alle delibere di indirizzo passate in Consiglio e già da domani sarà al lavoro in stretto rapporto con il liquidatore Marco Marchi, per predisporre gli atti necessari in attesa della sentenza sulla fallibilità o meno della Viareggio Patrimonio.
“Nel caso in cui dovesse intervenire il fallimento, ovviamente ci sarà l’esercizio provvisorio, quindi, nessuna interruzione brutale – chiarisce il sindaco -. Compito dell’amministrazione è fare tutto il possibile sia per mantenere i servizi che per salvaguardare i posti di lavoro”.
“In questi anni si è fatto finta che la situazione non fosse così grave e si ballava col funerale alle porte – ha concluso Giorgio Del Ghingaro – Viareggio non può più permettersi di aspettare. Dobbiamo fare luce e dire ai cittadini la verità. La situazione è chiara: ne abbiamo preso atto, adesso andiamo avanti”.
Set 4, 2015
La Croce Verde si occuperà per due anni della manutenzione dell’area verde della piazza Giuseppe Genovali, accanto alla Torre Matilde. Strappandola, quindi, ai bivacchi e ai degrado in cui era piombata da tempo. Per la preoccupazione di tanti viareggini. È stata firmata, infatti, la convenzione con il Comune nell’ambito del progetto “Prendiamoci cura di noi”. Un progetto di cittadinanza attiva che intende stimolare alla partecipazione alla vita sociale, alla sicurezza, all’attenzione al decoro, alla vivibilità dei luoghi comuni della nostra città e alla valorizzazione e riscoperta della città, delle tradizioni, dei luoghi simbolo di Viareggio. «È un modo anche contribuire a tenere lontani da certi luoghi personaggi poco raccomandabili – dice la presidente della Croce Verde Carla Vivoli – grazie alla collaborazione di tutti, si aiutano le persone, ed i giovani in particolar modo ad avere il rispetto del prossimo. Si possono evitare così che si verifichino tragedie, come quella che ha visto protagonista purtroppo, Manuele Iacconi. Noi come associazione cerchiamo di fare la nostra parte, in questa zona della città che abbiamo adottato, ci stazionano spesso delle persone che hanno motivato le proteste degli stessi residenti. Ed allora cercando di far vivere con iniziative questo spazio verde, che si trova in un angolo davvero suggestivo e ricco di tradizione, alle spalle del monumento più antico di Viareggio, come la Torre Matilde, che ci auguriamo possa tornare alla sua piena funzionalità, ci rende orgogliosi. Per quanto ci riguarda ci metteremo il massimo impegno, con la disponibilità dei nostri volontari e di chi intende collaborare per le varie iniziative che abbiamo intenzione di organizzare nel tempo». L’appuntamento per l’inaugurazione di questo progetto è per il 20 settembre dalle 15 alle 18 con la “Festa dei 4 cantoni sotto la Torre” che vedrà la partecipazione anche del professor Franco Anichini. Una giornata per stare insieme con animazione, musica, teatro, giochi e spazio bambini messi in atto dai volontari della Croce Verde e dalla compagnia teatrale. Alle 17,30 è in programma la merenda collettiva, le bevande saranno messe a disposizione dalla Croce Verde, i partecipanti sono invitati a portare dei dolcetti da dividere e condivide con tutti come nelle feste in famiglia. Durante la cerimonia di inaugurazione sarà presentato il progetto e il programma di attività dei prossimi mesi e sarà possibile acquistare le “40 viareggine” ideate da Franco Anichini per i tanti appassionati di questo genere di iniziative a sostegno della Croce Verde.
Lug 10, 2015
Il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro ha incontrato il capo di gabinetto del presidente della Regione Toscana Ledo Gori e i dirigenti di diversi settori della Regione per fare il punto sulla situazione di Viareggio. Un colloquio che ha registrato grande apertura e cordialità da entrambe le parti e dove si è naturalmente rinnovato il rapporto di dispnibilità che ha sempre caratterizzato il dialogo ormai ultradecennale del sindaco Giorgio Del Ghingaro con i vertici della Regione Toscana, dialogo che resta immutato nella reciproca fattiva fiducia oggi che Del Ghingaro è al governo della città di Viareggio.
Gli argomenti numerosi vari e diversi affrontati stamani saranno aggiornati e approfonditi nei prossimi colloqui già programmati. Intanto sono state risolte le problematiche relative al Carnevale di Viareggio con la conferma dei finanziamenti previsti dalla Regione a favore della Fondazione, finanziamenti sia straordinari sia ordinari e che permetteranno alla manifestazione non solo di svolgersi regolarmente nel 2016, ma che chiudono anche i capitoli relativi alla passata edizione. In attesa, peraltro, dell’imminente emanazione da parte del governo del Bando per il sostegno dei Carnevali storici più importanti d’Italia il cui iter dovrebbe concludersi entro ottobre.
Nell’ambito del capitolo Carnevale discusso stamani a Firenze, il sindaco Del Ghingaro e la Regione Toscana hanno deciso di rinnovare l’incarico di commissario straordinario della Fondazione Carnevale al dottor Stefano Pozzoli fino al 31 ottobre 2015.
Lug 8, 2015
In piena stagione balneare l’Amministrazione pensa ad allungare il periodo turistico: così settembre non è poi tanto lontano per iniziare a definire eventi che necessitano di un’organizzazione complessa.
Fra questi, uno degli appuntamenti di maggior rilievo sarà sicuramente il Festival della Salute che si terrà dal 24 al 27 settembre: quattro giorni interamente dedicati alla salute e al benessere, con stand, conferenze, workshop e percorsi specifici.
L’accordo con il Centro Congressi Principe di Piemonte, location scelta per l’iniziativa, è stato firmato nei giorni scorsi: il programma, ancora in via di definizione, sarà reso noto nel dettaglio a ridosso della manifestazione ma, già da ora, è confermata la presenza di nomi di rilievo nazionali e internazionali.
La manifestazione, che giunge quest’anno alla sua VIII edizione, è unica nel suo genere in Italia, e si pone come un vero e proprio momento di incontro e confronto tra politica, aziende, volontariato e no profit , sanità pubblica e privata, mondo della ricerca e accademico e soprattutto con i cittadini.
«Il Festival della Salute è uno dei fiori all’occhiello tra le manifestazioni Viareggine – spiega l’assessore al sociale Sandra Mei -. Un appuntamento che fa della qualità il suo punto di forza e che genera un considerevole ritorno anche in termini turistici».
«I dati parlano chiaro – aggiunge Paolo Amabile, organizzatore dell’evento -: lo scorso anno abbiamo avuto oltre 100mila presenza in quattro giorni, di cui almeno 10mila erano scolaresche. Quest’anno le richieste sono ulteriormente aumentate: abbiamo molti espositori che vogliono partecipare alla manifestazione e stiamo progettando di ingrandire ulteriormente lo spazio dedicato alle tensostrutture».
«Dobbiamo valorizzare le nostre realtà – conclude l’assessore Mei -. Viareggio ha delle potenzialità uniche: eventi come il Festival della Salute, legano a connubio cultura, sanità e turismo. Un’occasione più unica che rara, oltre ovviamente alla possibilità concreta di allungare la stagione turistica».