Arturo Paoli compie oggi i cento anni e sono innumerevoli gli auguri che il religioso sta ricevendo da ogni angolo di mondo e Lucca si lo festeggia. Ieri sera, fratel Paoli ha partecipato all’inaugurazione di “Segni di speranza”, il corso per una formazione sulla dottrina sociale della Chiesa elaborato dall’Azione Cattolica diocesana. Nel Salone dell’arcivescovato il religioso, preceduto nel suo intervento dall’arcivescovo Italo Castellani, ha affrontato il tema a lui caro dell’impegno sociale nel cattolicesimo e nella politica ed è stato festeggiato da tutti presenti. Questa sera, invece, dalle 21 fin verso le 23, presso la chiesa di san Martino in Vignale, si terrà la veglia di preghiera per in memoria del Beato Charles de Foucauld. Sarà l’occasione per festeggiare il centenario. Tra le migliaia di auguri arrivati al religioso ci sono anche quelli del Nobel per la Pace Adolfo Pérez Esquivel, che lo conobbe durante gli anni della dittatura argentina condividendo la lotta per la pace e la difesa dei diritti del popolo latinoamericano, e che recentemente lo ha di nuovo incontrato a Lucca attraverso un’iniziativa del Fondo documentazione Arturo Paoli costituito dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca per diffondere la conoscenza del pensiero e dell’opera di Paoli. «Grazie, Fratel Arturo, per aver illuminato e per illuminare il nostro cammino – si legge nella lettera che Esquivel ha inviato per i cento anni di Fratel Arturo -. Quella di Arturo è una figura straordinaria – afferma il presidente della Fondazione Bml Alberto Del Carlo – La sua esistenza è un lungo cammino intellettuale e spirituale pieno di eventi e persone, un percorso che passa dall’aver salvato la vita di molti ebrei dalla persecuzione nazista alla vicinanza agli ultimi del mondo in America Latina. La sua è una vita che si è aperta al mondo e che merita di essere festeggiata». Intanto nei giorni scorsi il il consiglio comunale ha approvato l’altra sera la proposta di conferimento della cittadinanza onoraria. Il religioso, in realtà, è già residente nel comune di Lucca e abita in San Martino a Vignale, ma il conferimento della cittadinanza onoraria vuole essere la un omaggio alla sua vita e alle sue opere. La storia di impegno cristiano di Fratel Paoli inizia nella Resistenza, per proseguire negli anni ‘50 con l’impegno di vice assistente nazionale dell’Azione Cattolica, che lascia poco dopo per posizioni di coerenza verso l’impegno di formatore di giovani; diventa un “migrante”. Poi la scoperta della Fraternità dei Piccoli Fratelli che lo porterà nel deserto del Sahara e successivamente le esperienze in America Latina, dove fu protagonista a fianco di chi lottò e morì per la libertà, dove lui stesso fu condannato a morte dalla dittatura militare argentina, da cui riuscì a scappare rifugiandosi prima in Venezuela e poi in Brasile, dove è rimasto fino al rientro in Italia, sette anni fa.

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