Da sempre il suono della prima campanella è un momento simbolico importante per migliaia di studenti, genitori, dirigenti, insegnanti e collaboratori. Quest’anno quel suono sarà posticipato di qualche ora per denunciare i disagi che interessano l’istruzione pubblica dopo gli effetti della politica governativa portata avanti dai ministri Gelmini e Tremonti.
Le cifre sono chiare e drammatiche: 219 posti di lavoro in meno nella nostra provincia, una diminuzione del tempo pieno, un impoverimento dell’offerta formativa. E’ di pochi giorni fa il dato secondo il quale l’Italia spende il 4,5% del pil nelle istituzioni scolastiche, contro una media Ocse del 5,7%.
Eppure in questi mesi abbiamo sentito parlare solo di “tagli”, di professori che lavorano poco, di troppi precari che non possono essere illusi. In un momento di crisi economica, il nostro Paese effettua un licenziamento di massa che inciderà profondamente sul tessuto economico, sociale e culturale.
Sin qui le cifre, impietose. Ora i sogni perchè la scuola è o forse dovrebbe essere il luogo dei progetti, della crescita culturale, della promozione sociale. Noi continuiamo a crederci.
Si è parlato tanto di scuola, ma sempre e soltanto in negativo; eppure nelle aule da sempre si sviluppano i nostri talenti, si parla di sapere, si discute di prospettive, si acquisiscono gli strumenti cognitivi e culturali per diventare gli adulti di domani, coloro ai quali vogliamo affidare il futuro delle nostre comunità.
E’ vero, il quadro nazionale è scoraggiante ma da Capannori può partire un messaggio positivo, che accanto alla protesta e alla denuncia attivi nuove forme di solidarietà e di coesione sociale.Possiamo farlo soltanto se mettiamo insieme le tante energie di tutti coloro che vogliono bene alla scuola perché, vivendola da vicino tutti i giorni, conoscono la fatica e la bellezza dell’insegnare e dell’imparare.
Il nostro Patto per la Scuola, unico esempio a livello nazionale si inserisce in questo contesto: l’ente locale non può e non vuole sostituirsi alle singole istituzioni scolastiche, ma può supportare gli operatori della scuola, in accordo con i dirigenti, per lo svolgimento di servizi essenziali oggi messi a rischio dai tagli imposti dal Governo. Penso alla sorveglianza nel pre e post scuola, ma anche ad interventi mirati e ponderati nell’ambito del disagio scolastico e dell’integrazione culturale.
Per fare questo c’è bisogno di una stretta collaborazione con gli operatori della scuola, coloro che sono in prima linea e che da domani sentiranno sulle loro spalle il peso di una situazione grave e intollerabile.
Capannori non li lascia soli, è al loro fianco con azioni concrete e mirate; abbiamo un grande obiettivo: far sì che nelle nostre scuole si continui a sognare e a progettare un futuro migliore.
Buon anno scolastico a tutti.

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