Un Natale di diversi anni fa, col primo stipendio, mi regalai una radio mangianastri, sapete di quelle grosse che andavano di moda all’epoca e che qualcuno addirittura portava sulle spalle, per darsi un tono. Era nera, con le rifiniture in metallo, funzionava a pile e ad elettricitá. Gracchiava a volte, ma a volte andava così bene, che le cassette, registrate da pirata, andavano a meraviglia e sembrava d’essere lì con chi cantava. Quello é stato senza dubbio uno dei regali più graditi che mai mi sia fatto, probabilmente quello più significativo, perchè a vent’anni rappresentava la mia emancipazione economica dalla famiglia, mi faceva entrare nel mondo dei cosiddetti “grandi”, che potevano scegliere come spendere i propri soldi, mi faceva entrare in possesso di uno dei cosiddetti “status symbol” dell’epoca, rompendo tutti i miei tabù ideologici sull’apparire rispetto all’essere. Capii che non ci sono solo zone grigie nella vita, ma anzi ogni tanto un po’ di sano colore dell’effimero, le riempie e le fa apparire accettabili.
Ecco, vi ho raccontato questa stupidaggine perchè penso che oggi difficilmente un ventenne può fare questa esperienza. A quell’età raramente si trova un lavoro, tanto meno si diventa indipendenti economicamente, insomma oggi non si hanno le speranze di due o tre decenni fa e i ragazzi, i giovani, non riconoscono più il loro percorso nel futuro. Troppi ostacoli che noi non avevamo, troppa incertezza messa di fronte a loro. Noi siamo stati più fortunati è indubbio, noi abbiamo il dovere di aiutarli.
Per questo il mio vero augurio ai ragazzi che hanno venti o trent’anni, non è quello di vincere ad una lotteria, ma uno un po’ meno brillante, anche se per me più significativo e simbolico, cioè quello di riuscire a comprarsi una bella radio, magari col mangianastri incorporato ed esagerando rifinita anche in metallo toh…!
Buona musica per il futuro ragazzi.

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