Quello che era un anello rischia di diventare un imbuto. E’ una conferenza stampa anche di “immagine” quella che l’ex sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro decide di tenere nel suo studio professionale in via dei Barbantini. Che serve per riaprire un dibattito sugli assi viari che, alla vigilia della fine dell’inchiesta pubblica, rischia di fermarsi ai veti incrociati del primo cittadino Luca Menesini e degli altri sindaci di Piana e Garfagnana. Ma chi si aspettava un Del Ghingaro, che così si riaffaccia prepotentemente sulla scena politica cittadina, solo orientato ad un endorsement puro nei confronti del suo successore, per un muro contro muro fra capoluogo della Piana e resto del mondo forse è rimasto un po’ deluso.

Perché le posizioni di Del Ghingaro sono da una parte chiare e nette, dall’altra concilianti e con un occhio al futuro. E’ vero che rimane ferma la posizione già espressa in mille occasioni per cui il sistema tangenziale va pensato nel suo complesso e non solamente nella sua parte di collegamento con la Valle del Serchio (“Quello che era un anello – dice Del Ghingaro – rischia ora di diventare un imbuto, che riversa tutto il traffico su Capannori, senza liberare neanche la circonvallazone di Lucca”), ma alla politica che chiude ogni forma di dialogo l’ex primo cittadino capannorese contrappone il dialogo e il confronto. Una sorta di mediazione, quella proposta, nell’interesse del territorio e fra tutte le parti in causa. Che riporti la discussione sugli assi alla sua funzione originaria. La costruzione di una infrastruttura che risolva problemi atavici di Lucca, della Piana e della stessa Garfagnana. E poi, per Del Ghingaro, bisogna anche offrire un pensiero più alto, che va oltre quei cinque chilometri di strada. Un pensiero che riguardi tutto il territorio e come si pensa nel futuro, nei prossimi cinque-dieci anni ed oltre.Un pensiero che inevitabilmente porta anche ai prossimi appuntamenti elettorali. “Finora – dice Del Ghingaro – a coloro che mi hanno proposto un impegno diretto ho sempre risposto di no e di voler continuare a seguire i miei impegni professionali. D’ora in poi, anche dopo l’emergere di questo dibattito forte intorno agli assi viari posso dire che ci penserò”. E il pensiero va immediatamente alle regionali del 2015 che si terranno nella prossima primavera. I cui attori, a questo punto, potrebbero essere chiamati a confrontarsi proprio su una diversa visione della viabilità e della mobilità dell’intera provincia.

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