Acquedotto al supercondominio di via del Corpus Domini nel 2013. Lo ha assicurato ai residenti l’assessore ai lavori pubblici Luca Menesini durante l’assemblea che si è tenuta mercoledì sera nella sala pubblica comunale. L’intervento farà parte del secondo lotto di un progetto di estensione dell’acquedotto da 600mila euro riguarderà parte della zona centrale del Comune, da Carraia a S. Margherita, fino appunto a Pieve S. Paolo: un intervento che riguarda oltre 200 famiglie. Una riunione lunga, durante la quale non sono mancati momenti polemici. Ad aprirla è stato il rappresentante della società che amministra il condominio, la Gim Sas, che ha ripercorso le vicende dell’ultimo mese, dall’allarme per la presunta presenza di legionella (dopo la morte di un anziano, deceduto per altro motivo) alla scoperta, dopo uno dei controlli di routine sulle cisterne, della presenza di colibatteri. La vicenda si trascina da anni, ma era riesplosa nel 2008, quando i condomini si videro arrivare una mega bolletta da Enel relativi ai consumi del motore che riforniva d’acqua il condominio attraverso il pozzo. Era iniziato un tira e molla tra i condomini e municipio. e. Il Comune, infatti, avrebbe dovuto prendere in carico il pozzo, ma il passaggio non è mai stato effettuato perché il pozzo non è a norma. L’amministrazione aveva così promesso di realizzare un nuovo pozzo (a proprie spese, con un finanziamento di circa 300mila euro), ma il progetto si era arenato. Dopo tre anni, ecco irrompere un nuovo problema: a dicembre, appunto, le cisterne risultano inquinate da colibatteri. La società amministratrice invia subito una segnalazione all’Asl, come di rito, mentre incarica una ditta di procedere con la messa in sicurezza. Nel giro di pochi giorni l’acqua è di nuovo potabile, ma i condomini non ci stanno a vivere in tanta indeterminatezza e prendono spunto dalla vicenda per chiedere al Comune di risolvere il problema in maniera definitiva e proprio per questo all’assemblea è stato invitato l’assessore ai lavori pubblici. Menesini ha chiarito subito che l’amministrazione ha intenzione di intervenire. «In un primo momento avevamo pensato che la costruzione di un nuovo pozzo potesse essere la situazione migliore. Purtroppo il progetto si è arenato perché Acque Spa ha tagliato i finanziamenti. Abbiamo allora pensato di modificare i nostri piani, partendo da Carraia con l’estensione della rete idrica e arrivando fino a Pieve S. Paolo, per coprire con un unico intervento una fetta della zona centrale del territorio ancora sprovvista di acquedotto. Il Comune finanzierà i lavori, che avranno un costo di circa 600mila euro. Il progetto sarà presto approvato dalla giunta. Il primo lotto (da Carraia a S. Margherita) verrà realizzato nel 2012. Il secondo, ovvero quello che interessa Pieve S. Paolo, nel 2013. Nel frattempo, ci coordineremo con la società che amministra il condominio per monitorare la situazione delle due cisterne». C’è stato chi ha ricordato che il Comune avrebbe già da tempo dovuto prendere in carico il pozzo. «Non possiamo farlo – ha spiegato Menesini – Se lo prendessimo in carico, saremmo costretti a chiuderlo perché non è a norma. Non siamo neanche in grado di prendere in carico la strada che collega il supercondominio alla viabilità comunale, né le aree verdi, perché su quelle grava ancora un’ipoteca».

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