Il Tirreno
CAPANNORI. L’area “Alla Lista” presenta un più basso fattore di rischio idrogeologico rispetto ad altri siti. A sostenere questa tesi gli studi tecnici dell’architetto Stefano Modena, dirigente del servizio governo del territorio, e resi pubblici sul sito del Comune di Capannori.
Un contributo tecnico sulla fattibilità dell’intervento elaborato il 17 maggio dai tecnici che hanno redatto il regolamento urbanistico del 2009 e con la collaborazione del dottor Enzo Favoino, massimo esperto italiano sul compostaggio.
Nella relazione si dice che i terreni situati nel triangolo estremo orientale, incluso tra via Rossi, via Romana e la strada vicinale, hanno un fattore P.I. 3 per circa 93 mila mq e una porzione di circa 16 mila in area P.I. 2 per quanto attiene al Piano di assetto idrogeologico (Pai) dell’Autorità di Bacino del fiume Arno.
Al contrario di Salanetti che avrebbe un fattore di rischio 4.
Un’integrazione allo studio precedente che il comune di Capannori ha inviato il 29 maggio scorso alla Provincia. L’impianto progettato da Ascit e dal Comune è di circa 3 ettari, quindi almeno la metà potrebbe rientrare nel fattore a rischio più basso.
Questo elemento (la pericolosità idraulica) viene ritenuto dall’amministrazione comunale uno dei punti di forza del sito della Lista-Poderacci, oltre alla vicinanza al casello autostradale, all’isola ecologica di Salanetti, alla piattaforma di raccolta dei rifiuti e in una zona agricola senza vincoli particolari e dove sono già presenti insediamenti industriali, e appunto con una fascia P3 e P2 come pericolosità idraulica inferiore agli altri luoghi proposti.
Nei dintorni strade, piazzali, infrastrutture e forse la nuova sede Ascit. In merito alle aree a pericolosità idraulica P3, il Pai dice che è consentita la realizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico riferite a servizi essenziali, purché realizzati in condizioni di sicurezza idraulica, dietro parere in sede progettuale dell’Autorità di Bacino dell’Arno.