Il Tirreno
Il Comune di Capannori si farà garante per i prestiti richiesti da aziende in difficoltà
Sostegno anche a chi ha perso il posto di lavoro con criteri legati al reddito e alla composizione familiare
CAPANNORI. Doppia manovra anticrisi da parte dell’amministrazione comunale. Prima della fine del mandato, il sindaco Giorgio Del Ghingaro porterà in consiglio un regolamento che permetterà al Comune di realizzare un fondo da 150.000 euro che sarà utilizzato come forma di garanzia per la piccola e media impresa capannorese.
Un intervento mirato che sarà affiancato da un altro fondo da 150.000 euro, impiegato invece per sostenere i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro a causa della crisi economica in atto in tutto il mondo.
Nel complesso, quindi, in contributi e agevolazioni per i cittadini in difficoltà perché disoccupati, e per le piccole e medie imprese del territorio che ogni giorno si scontrano con gli effetti della crisi finiranno 300.000 euro dell’erario comunale.
Sindaco, come dovrà funzionare il fondo di garanzia per le ditte di Capannori?
«Si tratta di uno stanziamento di 150.000 euro che il Comune impiegherà per farsi da garante nei confronti delle banche per i prestiti di piccola e media entità richiesti dalle aziende. In questo modo, aiuteremo le piccole e medie imprese a ottenere il prestito della somma di cui necessitano per attuare strategie anticrisi».
Vuol dire che sarà il Comune a dare i soldi?
«No. L’ente municipale sarà il garante. Interverrà nella restituzione del prestito soltanto se la ditta non dovesse farcela da sola. L’obiettivo è supportare le imprese perché possano uscire dalla morsa della crisi, senza optare per soluzioni come il licenziamento dei dipendenti. Se agevolate nel conseguimento di un prestito dalla garanzia del Comune, si spera riescano a uscire dal momento di difficoltà mantenendo vivo il comparto economico locale».
Il fondo di 150.000 euro per i disoccupati, invece, come funzionerà?
«La regola sarà dare sostegno alle persone che imperversano in situazioni difficili a causa della crisi economica in corso. Per farlo, useremo il criterio della disoccupazione unito al reddito Ise, ovvero al reddito legato al nucleo familiare. Le necessità di un single non sono le stesse di un padre di famiglia con uno o due figli a carico».
Si unirà alle agevolazioni già esistenti?
«La regolamentazione del contributo è ancora in fase di studio. L’obiettivo è impiegare questo fondo per aiutare chi non gode già di altri ammortizzatori sociali. Vuole essere una manovra ad hoc per coloro che hanno perso l’occupazione a causa di questa crisi».
Qual è il percorso perché questi fondi si concretizzino?
«Stiamo lavorando al regolamento. È necessario realizzare un codice di regole che stabilisca come amministrare, in quali tempi e in quali casi, i 150.000 euro messi a garanzia per le aziende e i 150.000 euro di sostegno ai disoccupati. Lo presenteremo in consiglio comunale durante il mandato in corso, per concretizzare al più presto gli aiuti ai cittadini e alle piccole e medie imprese. Mi auguro che l’intero consiglio ci venga incontro su questa operazione».
Dove prenderete i soldi?
«Dall’avanzo di bilancio. Nelle casse del Comune, oggi, c’è un milione e 500mila euro. Avendo risanato in questi cinque anni di amministrazione le casse dell’ente, possiamo permetterci di assicurare lo stanziamento di due fondi anticrisi per il territorio. Il tutto va a sommarsi alle numerose agevolazioni già intraprese, senza aver mai aumentato le tasse, né i costi dei servizi».