«VA BENE anche la localizzazione ai Poderacci, purché l’impianto di compostaggio sia fatto». E’ il pensiero di Piero Baronti, presidente regionale di Legambiente. «Questa telenovela deve finire — dice —. Questa struttura deve essere fatta perché è strategica per il territorio. Il Comune di Capannori è uno dei più virtuosi nella gestione dei rifiuti e il ciclo deve essere completato». La discussione verte però non tanto su «l’esistenza» o meno dell’impianto ma sulla sua collocazione. «Dove? A Legambiente vanno bene entrambe le soluzioni proposte dal sindaco Del Ghingaro. Quando il Comune individuò la zona del Frizzone abbiamo appoggiato la scelta. Adesso facciamo la stessa cosa con i Poderacci». Baronti spiega. «L’impianto di compostaggio non è un’industria inquinante. Non è un incerenitore e neppure una centrale elettrica a carbone. Si tratta di una struttura ‘innocua’ che non rilascia cattivi odori». Poi lancia una proposta. «Se non mi credete è sufficiente andare a visitare un qualsiasi altro impianto di nuova generazione presente nella nostra regione. Anzi, invito il Comune di Capannori ad organizzare delle ‘gite’ a Siena e a Firenze con i cittadini che hanno delle perplessità. Questo tipo di impianti, con le nuove tecnologie, non emanano cattivi odori e non creano problemi per la salute. Piuttosto i problemi di Capannori sono ben altri. Il traffico e le polveri sottili sono i veri pericoli per la salute dei cittadini. Purtroppo però contro queste cose ben più concrete non ci sono né proteste in piazza né comitati agguerriti».

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