Il Tirreno

Un protocollo con gli ospedali pediatrici di secondo livello (come Meyer a Firenze e Gaslini a Genova) per avere con loro un filo diretto sui piccoli pazienti che hanno curato e che risiedono sul territorio dell’Usl 2. Lo annuncia il dottor Lisandro Fava, direttore sanitario. FAva spiega che l’Usl 2 sta lavorando per acquisire in tempi brevi dagli ospedali dove sono ricoverati bambini del suo territorio che soffrono di gravi patologie una relazione dettagliata su tutti i loro bisogni una volta che saranno dimessi.
 Fava conferma che non esiste un’assistenza specifica a casa per i piccoli pazienti, ma che «il servizio di assistenza domiciliare è esteso a chi ne ha bisogno, quindi anche ai bambini. I casi gravi esistono, ne gestiamo due a Lucca e altrettanti a Castelvuovo».
 I malati che hanno bisogno di essere aiutati a compiere particolari operazioni di importanza vitale – e nella maggioranza dei casi in modo continuativo – sono definiti “hi-tech”, ad alta tecnologia. «Sono malati sempre più frequenti – dice Fava -, che i familiari sanno gestire molto bene». Ma questo implica che anche la formazione del personale infermieristico debba essere continua. Infatti il direttore sanitario afferma che «sarebbe utile creare infermieri altamente specializzati. È importante avere un rapporto stretto con gli specialisti e un filo diretto con gli ospedali. Una Usl garantisce una assistenza di base anche pediatrica. Bisogna adattarci alle nuove esigenze, che devono essere affrontate di volta in volta con gli esperti».

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