Da “Il Tirreno” edizione Lucca del 26/10/13
di Marco Innocenti
LUCCA Parole no. Del resto sembrano superflue dopo i fatti e le immagini (tra l’altro postate su Facebook) relativi all’incontro che ha sancito il patto di ferro tra il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, e quello di Capannori, Giorgio Del Ghingaro, il quale ha avuto in un batter d’occhio dal Pd lucchese la tessera che non riusciva e non voleva rinnovare a Capannori, dove il primo cittadino è da tempo in contrasto con gli esponenti di una fazione del partito locale. Nemmeno dopo aver ricevuto la tessera da Francesco Battistini, capogruppo del Pd in consiglio comunale a Lucca e segretario della sezione Centro, Del Ghingaro ha voluto commentare. Ma neppure ci sono smentite, nel suo entourage, su motivi e significato “letti” negli ambienti della politica in merito alla rafforzata alleanza tra due sindaci che pure, ultimamente, non si risparmiavano punzecchiature, in particolare sulle scelte per gli assi viari.
Ci sono pochi dubbi insomma sul fatto che Del Ghingaro e Tambellini abbiano voluto riprendere il mano il mazzo delle carte e tentare di sparigliare rispetto alla piega che la vicenda politica pareva aver ormai preso. Nei giochi per il rinnovo degli organi dirigenti del partito i due sindaci hanno infatti individuato il tentativo di portare anche Lucca, in via definitiva, nell’orbita del “partito della Valle” (come i due primi cittadini dicono spesso) guidato dal senatore Andrea Marcucci e dal consigliere regionale Marco Remaschi. Più che in funzione anti-renziana, il patto tra Tambellini e Del Ghingaro mira proprio a sbarrare la strada alle strategie che ritengono di vedere, a torto a o ragione, nelle grandi manovre intensificatesi nel Pd, non ultima la scesa in campo dell’assessore provinciale Francesco Bambini per la segreteria comunale del Pd.
A giudizio dei due primi cittadini, sarebbe infatti in atto una iniziativa chiara per portare Marcucci e Remaschi a nuove candidature per le elezioni politiche, che potrebbero essere dietro l’angolo, e per aprire la strada alla possibile candidatura del presidente Stefano Baccelli alla guida di Palazzo Orsetti, se intervenissero fatti in grado di portare Tambellini a gettare la spugna. Un quadro non nuovo, e più volte smentito dagli interessati, ma i due sindaci non si lasciano convincere e hanno deciso di prendere in mano il pallino del gioco. Anche perché, confermano i loro più stretti collaboratori, Del Ghingaro e Tambellini ritengono non più accettabile che a livello regionale e nazionale i due Comuni più grossi della Lucchesia, dal cui sviluppo dipende il rilancio dell’intera provincia, debbano continuare a non essere rappresentati o a passare in secondo piano rispetto alle esigenze di altre realtà territoriali. Forti di un consenso elettorale che pare ancora buono, i due primi cittadini mirano quindi a riproporre con forza la centralità dei territori da loro amministrati anche sul piano politico-istituzionale, oltre che su quello economico. Oltretutto Tambellini appare da parte sua sempre più insofferente rispetto alle prese di posizioni di esponenti del Pd che votano contro le proposte della giunta o abbandonano l’aula, atteggiamento dietro al quale ritiene ci siano “mandanti” che mirano a farlo cadere.
E la perdita dei voti dei cespugli del centrosinistra, passati all’opposizione dopo il rimpasto, aggrava la sensazione di instabilità nella maggioranza. Del Ghingaro invece pensa al suo futuro dopo che, tra pochi mesi, finirà il suo secondo mandato alla guida di Capannori. A tutti dice che tornerà a fare il tributarista, ma pochi gli credono. Il suo obiettivo è il Parlamento, come esponente di Lucca e della Piana, non più rappresentate per il centrosinistra dai tempi dell’onorevole Domenico Maselli.