E’ un privilegio, via il supervitalizio

Rossi: voglio abolirlo. Scatta a 60 anni per ex consiglieri e assessori regionali

L’affondo di Rossi: «Abolire il vitalizio per ex consiglieri e assessori regionali». La proposta il governatore della Toscana l’ha lanciata dalla tribuna del congresso regionale dell’Idv, che per bocca del consigliere Marco Manneschi ha denunciato i privilegi del vitalizio.
«Dopo l’approvazione della Finanziaria e del Bilancio 2011, propongo di abolire subito i privilegi del vitalizio. Chi fa politica ha diritto ad una pensione dignitosa, ma non a privilegi», ha sostenuto il presidente Enrico Rossi, riscuotendo un’ovazione dal congresso dipietrista.
Come funziona. Il vitalizio funziona così. Ad ogni consigliere ogni mese viene detratto il 17% dell’indennità (cioé dello stipendio). Una percentuale che in altre regioni è superiore: ad esempio in Veneto è il 30%, in Emilia Romagna il 25%, il 27% in Lazio e il 25% in Lombardia. Anche se la detrazione in Toscana è sul 65% dell’indennità, altrove invece la percentuale è superiore (tra l’80 e il 100%) e in generale gli stipendi nelle altre regioni sono più lauti. Si passa infatti dai 3.245 netti della Toscana ai quasi 5mila del Molise, dai 4.330 del Lazio ai 3.602 della Lombardia. Si tratta di stipendi base ai quali vanno aggiunti i rimborsi che sono spesso il doppio dell’indennità.
Vitalizio a 60 anni. Basta che un consigliere faccia una legislatura (5 anni) e aver raggiunto i 60 anni per aver diritto ad un vitalizio di 1.400 euro (netti) al mese. Chi è stato consigliere per sei anni prende ad esempio il 23% dell’indennità. Fino ad arrivare a coloro che con 15 anni di consiglio regionale alle spalle ogni mese percepiscono un vitalizio di 4.226 (lordi).
In cosa consistono i privilegi denunciati da Rossi? Sono almeno due. Il primo è che per aver diritto al vitalizio basta aver compiuto 60 anni di età quando invece il cittadino per godere la pensione deve aspettare 65 anni.
Vitalizio gratis. Il secondo – più vistoso e scandaloso – è che i soldi versati sono inferiori al vitalizio percepito. Un esempio per capirci. Andrea Neri è stato consigliere regionale per cinque anni. In questo arco di tempo ha dovuto pagare per avere il vitalizio circa 86mila euro. Per riprendersi ciò che ha investito a Neri gli bastano cinque anni. Da 65 anni in poi il vitalizio è gratis. Quei 1400 euro percepiti ogni mese saranno a carico del bilancio della Regione.
Poniamo che Neri viva fino a 85 anni. Per vent’anni la Regione gli pagherà un vitalizio per il quale non ha versato neppure un euro. Basta fare due conti per capire che Neri costerà alle casse della Regione la bellezza di 336mila euro.
Oltre 3 milioni di buco. Il vitalizio non è solo un privilegio. Sta diventando anche un peso economico per le Regioni. In Toscana ad esempio nel 2009 i consiglieri hanno versato un milione e 330mila euro per i propri vitalizi. Ma la somma di quelli erogati ai 154 ex consiglieri è stata di 4,5 milioni. Il buco è di 3 milioni e 170 mila euro ed è destinato ad allargarsi nel corso degli anni perché i consiglieri in carica sono sempre lo stesso numero mentre gli ex crescono con il passare degli anni.
Venerdì la Finanziaria. Nel momento in cui Rossi si appresta a varare (venerdì prossimo) la Finanziaria 2011 che include il suo piano dei tagli, che ha ricevuto il via libera dalla direzione regionale del Pd, non poteva prestare il fianco alle critiche di chi avrebbe potuto fargli presente i privilegi del vitalizio. «Abbiamo ridotto drasticamente i consigli di amministrazione di enti e agenzie dipendenti dalla Regione. Adesso non ci saranno piu poltrone retribuite per politici. Si dovrà riacquistare anche quella dimensione della politica che è servizio civile, ricompensato con un gettone da 30 euro».
Dopo queste riforme di riorganizzazione, già contenute nella Finanziaria 2011, Rossi ritiene giusto eliminare tutti i privilegi che al vitalizio sono collegati.
Per Rossi «in Toscana, sul terreno della sobrietà e moralizzazione, avremo così tre primati: la riduzione del numero dei consiglieri regionali (da 65 a 55) e degli assessori (da 14 a 10); la soppressione delle indennità di carica in tutti gli enti e aziende derivate della Regione; la cancellazione, nel 2011, anche del vitalizio dei consiglieri regionali», ha concluso il presidente della Regione.

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