«Si può costruire alla Lista»

Il sito individuato in località “alla Lista” (o Corte Ganau) è idoneo ad ospitare l’impianto di compostaggio.
Lo dice lo studio appena consegnato al sindaco Giorgio Del Ghingaro e curato dell’esperto del settore Enzo Favoino.
Certo, ci sono degli aspetti delicati da affrontare, in primo luogo la presenza di una falda acquifera che quasi affiora. Ma costruire non è impossibile.
L’area individuata, il triangolo compreso tra la rotonda su via del Frizzone e la via provinciale Antonio Rossi, è sì considerata dall’Autorità di Bacino del fiume Arno come area ad alta pericolosità idraulica (definita PI3), ma con i dovuti accorgimenti e le dovute cautele l’impianto di compostaggio lì, secondo lo studio, può essere costruito.
«Nelle aree PI3 sono consentiti i seguenti interventi interventi di ampliamento e di ristrutturazione delle opere pubbliche o di interesse pubblico, riferite a servizi essenziali, nonché la realizzazione di nuove infrastrutture parimenti essenziali, purché siano realizzati in condizioni di sicurezza idraulica in relazione alla natura dell’intervento e al contesto territoriale, non concorrano ad incrementare il carico urbanistico, non precludano la possibilità di attenuare o eliminare le cause che determinano le condizioni di rischio e risultino coerenti con gli interventi di protezione civile. Per tali interventi è necessario acquisire il preventivo parere favorevole dell’Autorità di Bacino. Secondo una tale formulazione, gli interventi sono in linea generale fattibili, ancorché soggetti ad alcune condizioni».
Le condizioni sono chiare: sicurezza idraulica in relazione alla natura dell’intervento e al contesto territoriale. Non deve essere preclusa la possibilità di attenuare o eliminare le cause che determinano le condizioni di rischio; sono formulazioni di carattere evidentemente generico, ma che fanno tuttavia riferimento a condizioni particolari, che devono essere rispettate allo scopo di realizzare un’opera in sicurezza e di non aggravare la pericolosità idraulica sul sito oggetto dell’intervento e nella zona circostante», si legge nella relazione.
Necessario, per esempio, calcolare bene lo sbancamento del terreno, così come non aggravarle condizioni di rischio per le aree circostanti.

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