I fondi del caffè ottimi per la coltivazione di alcune specie di funghi. E’ quanto si propone di dimostrare un progetto sperimentale che intendono  realizzare  Concetta Vazzana e Giulio Lazzzerini, rispettivamente docente e ricercatore della facoltà di Agraria dell’Università di Firenze  in collaborazione con il  Comune e il Centro Di Ricerca Rifiuti Zero.  Dell’innovativo progetto si parlerà  a Capannori nell’ambito dell’iniziativa sul caffè sostenibile  in programma dal 22 al 30 marzo  su iniziativa  del Centro di Ricerca Rifiuti Zero del Comune coordinato da Rossano Ercolini e dell’amministrazione Del Ghingaro.
Durante lo showroom sul caffè sostenibile non si parlerà quindi  solo di nuove modalità di progettazione alternative alle capsule del caffè ‘usa e getta’, ma anche di un nuovo sistema di valorizzazione agronomica dei fondi del caffè.
Anche per questo, alla luce di già consolidate e redditizie esperienze  in corso in California e di un progetto in atto in Basilicata, il Centro Ricerca Rifiuti Zero sta mettendo a punto un programma da proporre ad Ascit per il  ritiro dedicato dei fondi del caffè provenienti dagli oltre 200 esercizi pubblici e di ristorazione, bar, pasticcerie, ristoranti e mense presenti  sul territorio comunale.
Secondo una prima stima sarebbe possibile raccogliere non meno di 500 tonnellate all’anno di fondi di caffè (considerando che al peso della polvere del caffè deve sommarsi circa il 50% di acqua) che attualmente finiscono nella raccolta differenziata dell’organico. Separando invece i fondi, non solo si risparmierebbe oltre il 50% dei costi di trattamento e di trasporto –   i fondi per il caffè per la loro carica azotata sono da considerarsi “scarti verdi” come gli sfalci e potature – ma si otterrebbe dell’ottimo ammendante tal quale per la coltivazione di alcune specie di funghi tra l’altro molto richieste dal mercato.
Ed è proprio questo uno dei progetti che lo workshop del 23 marzo metterà a punto per passare poi allo studio di fattibilità del sistema di “ritiro dedicato” e di attuazione della sperimentazione della coltivazione di funghi che richiede spazi molto modesti.
L’workshop sarà preceduto venerdì 22 marzo dall’inaugurazione di uno Showroom nella sede comunale di piazza Aldo Moro  intitolato ‘Separare il caffè dal suo contenitore si può: sempre!” al quale interverrà anche  il sindaco, Giorgio Del Ghingaro. La mostra sul caffè sostenibile con degustazione  sarà interamente dedicata alle soluzioni per rendere  riciclabili le capsule di caffè  ‘usa e getta’ che, secondo un caso studio del centro di ricerca rifiuti zero del Comune, in Italia costituiscono una parte considerevole dell’indifferenziato se si pensa che se ne consumano 1 miliardo l’anno (il 10% di quante ne vengono consumate nel mondo). Saranno presenti vari tipi di macchine da caffè, dalla classica macchina per espresso  da bar  a  cloni delle  macchinette del caffè domestiche, che verranno tutte utilizzate con capsule di nuova generazione. Tra queste la più rivoluzionaria è ‘Tablì ‘una compressa di caffè monoporzione di macinato di caffè compattato e autosostenuto con un procedimento del tutto naturale, inventata e brevettata dall’ingegner Gianpaolo Belloli.

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