Scuola ti voglio bene comune. Con queste parole d’ordine Capannori si mobilita contro i tagli all’istruzione pubblica. Una nuova forma di protesta per dimostrare quanto insegnanti, genitori, bidelli siano fondamentali perché gli studenti possano crescere e formarsi in modo compiuto. Volontari, mamme ed ex insegnanti si mettono al servizio degli istituti e dei cittadini per garantire una copertura negli orari pre e post scuola, offrire un aiuto per la didattica, durante la mattina o nelle ore pomeridiane e per assistere gli alunni disabili. I tagli governativi non risparmiano la provincia di Lucca. E la comunità capannorese, cittadini in testa seguiti dal sindaco e dall’assessore all’istruzione pubblica, Leana Quilici, risponde con un percorso puntuale. Che ha come obiettivo, tra le altre cose, quello di creare un fronte comune di mobilitazione dal personale della scuola alle famiglie. Il progetto, nato all’interno del “Patto per la scuola” (ideato un anno fa dalla collaborazione del Comune con gli istituti comprensivi del territorio, il liceo Majorana e le famiglie) intende proporre due progetti specifici, “Banca del tempo didattico” e “Abilmente diversi”, che hanno lo scopo di denunciare la gravità della situazione scolastica nazionale e allo stesso tempo ridurne i disagi a livello locale. «La banca del tempo didattico – spiega Quilici -, vuole offrire con l’impegno di volontari sorveglianza per il tempo prima e dopo l’inizio e la fine della scuola, per non lasciare soli gli studenti impossibilitati ad arrivare a scuola ed essere portati a casa in orario a causa degli impegni lavorativi dei genitori. Inoltre l’idea è quella di offrire, senza volersi sostituire a nessuno, sostegno didattico, pomeridiano e nella collaborazione con gli insegnanti durante l’orario di lezione portando idee, progetti e competenze da mettere in comune e da condividere. Si tratta di genitori. Insegnanti in pensione. E precari. Figure indispensabili». Sempre più bidelli tagliati significa minor sorveglianza, gestione e pulizia delle scuole. Alla scuola media di San Leonardo in Treponzio, ad esempio, la riduzione del personale Ata comporterà l’assenza del servizio pre e post scuola. Idem alla primaria di Guamo, San Ginese e Massa Macinaia. I bidelli, infatti, caleranno di due o tre unità per ciascun istituto comprensivo.
«Abilmente diversi, invece – continua l’assessore -, è un progetto di collaborazione con le associazioni del settore socio-sanitario per programmare azioni specifiche come laboratori e assistenza per gli alunni disabili sempre affiancati da insegnanti di sostegno. Basti pensare che al liceo scientifico Majorana le ore di sostegno da nove sono passate a sette e che il rapporto insegnante-alunno disabile è passato da 1 a 1,9 a 1 a 2,13». I volontari, quindi, entreranno nelle scuole del territorio (32) per iniziare un discorso costruttivo sul futuro della scuola. «La banca del tempo didattico – dice il sindaco, Giorgio Del Ghingaro -, rappresenta una scelta compiuta da molti soggetti attivi sul territorio capannorese perché nell’agenda della Gelmini sia posta la questione della qualità della didattica. Si tratta di una proposta concreta in aiuto alle famiglie più deboli, che sono quelle maggiormente colpite dai tagli alla scuola. Gli insegnanti, il personale Ata, i dirigenti e tutte le figure professionali che contribuiscono ad ampliare l’offerta didattica e a far funzionare bene la scuola sono fondamentali». E sono i cittadini i primi a mobilitarsi per la difesa della scuola pubblica e contro il precariato: il progetto è nato dalla comunità, attraverso assemblee e incontri ripetuti».

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