Il Tirreno

LUCCA. L’ospedale che non ci doveva essere invece c’è. Il monoblocco sulla cui ubicazione diversa rispetto a S. Filippo, Favilla aveva scommesso in campagna elettorale, sta prendendo corpo a grande ritmo, a colpi di cemento e acciaio. Nel grande cantiere alle porte della città 70 operai ogni giorno lavorano per realizzare 500 metri quadrati di solaio con tecniche innovative.
 L’ospedale che non ci doveva essere, contornato com’è da abitazioni e insediamenti produttivi, cresce a vista d’occhio. Già fatto il piano interrato, tra un mese sarà completato il solaio del primo piano. A marzo la struttura portante sarà al tetto, la direzione dei lavori è decisa a rispettare la tabella di marcia che prevede la consegna a settembre del 2012.
 Si lavora dalle 7 del mattino fino a che c’è luce e a volte anche di più. «In questa fase – dice l’ingegner Genovese, direttore del cantiere – dobbiamo fare il più possibile, visto che poi quando arriverà la pioggia ostacolerà l’attività». E allora spesso si accendono le grandi torri faro che illuminano la zona e si va avanti fino a notte.
 Il Tirreno in esclusiva ha visitato l’area di San Filippo dove operai e gru operano incessantemente. In questa fase ci si dedica soprattutto ai cementi armati e alle opere di impermeabilizzazione, la manodopera è specializzata e qualificata, l’impresa che sta realizzando le opere strutturali ha già costruito l’ospedale di Mestre.
 Per costruire il monoblocco servono 5.500 tonnellate di acciaio, 25mila metri cubi di calcestruzzo che viene preso dalla ditta Luciani, altre aziende lucchesi sono coinvolte, a conferma di come questa opera metta in movimento anche l’economia locale.
 «Sono soddisfatto di come stanno procedendo i lavori, della professionalità e della pulizia che ho riscontrato – dice il direttore generale dell’Asl 2 Oreste Tavanti, presente al sopralluogo con l’ingegnere Gabriele Marchetti -. Siamo convinti di poter rispettare i tempi per aprire l’ospedale nel 2013 e Lucca avrà una struttura all’avanguardia di cui andare orgogliosa».
 Durante il sopralluogo proprio l’ingegner Marchetti spiega le varie zone della struttura: dall’area spogliatoi a quella per la dialisi, al bunker per l’acceleratore. C’è tempo anche per dare un’occhiata ai lavori per la strada, che procedono di pari passo.
 «Invito il sindaco Favilla – dice il presidente della conferenza dei sindaci Giorgio Del Ghingaro – a prendere atto che l’ospedale c’è e a effettuare un sopralluogo insieme a me e al direttore Tavanti. In modo da dare un segnale alla comunità che le diatribe del passato sono finite e che si guarda avanti nel segno dell’innovazione. Tanto più che il Comune ha chiesto alla Regione fondi per una bretellina tra la seconda rotonda della nuova strada per l’ospedale e la via Romana».

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