Insegnanti in pensione e giovani volontari per sopperire alle carenze della scuola pubblica. Il progetto si chiama “Banca del tempo didattico” ed è stato messo a punto nell’ambito del “Patto per la scuola”, promosso dal Comune per cercare di risolvere i molti problemi che affliggono il sistema scolastico. C’è anche “Abilmente diversi”, dedicato agli alunni disabili.
L’impegno dell’ente locale, degli addetti ai lavori e dei semplici cittadini va nella direzione di cercare di aiutare un “sistema scuola” ormai agonizzante. Così l’assessore Leana Quilici spiega la nascita delle iniziative che interesseranno gli istituti capannoresi a partire dall’inizio del prossimo anno scolastico. Tutto è nato nel giugno scorso, nell’ambito di un’assemblea pubblica organizzata nella fase attuativa del “Patto per la scuola”.
«Promotori di tutto questo sono gli insegnanti, i genitori e i cittadini – dice Quilici -. L’amministrazione comunale non fa altro che porsi come portavoce delle loro idee e delle loro richieste verso i livelli superiori. Gli incontri sono stati molti e partecipati e la linea complessiva da tenere ha preso il titolo di “Scuola ti voglio bene comune”. Dalle testimonianze di addetti ai lavori e cittadini, infatti, è emerso che la scuola pubblica è vittima di un progressivo impoverimento. Da qui la richiesta di iniziative e progetti in grado di arginare la deriva incontrollata della qualità didattica causata dal progressivo taglio dei fondi governativi e dalla riforma Gelmini».
Deriva che si traduce in classi sempre più numerose, nella diminuzione del numero di insegnanti e bidelli, per non parlare della sempre più grave mancanza di sostegno didattico-educativo dedicato agli alunni disabili.
È nata così l’idea del volontariato didattico, denominata “Banca del tempo didattico”. «Insegnanti in pensione e in servizio, docenti precari, studenti universitari e neolaureati, cittadini con specifiche competenze fruibili a livello didattico potranno aiutare a sopperire alla mancanza di personale per il pre e post scuola in quei casi in cui i genitori non possono andare a prendere i figli al termine delle lezioni – spiega l’assessore – o supportare la creazione di laboratori per il consolidamento disciplinare (destinato a scomparire insieme al tempo pieno). Per non parlare della necessità di aiuto da utilizzare in modo specifico nei casi di disagio grave».
Accanto a questo progetto c’è “Abilmente diversi”, fortemente voluto dai genitori dei bimbi portatori di handicap e elaborato in collaborazione con le specifiche associazioni del territorio e con quelle del settore socio-sanitario del Forum delle associazioni. L’obiettivo è preparare azioni (laboratori e assistenza) per gli alunni disabili, sempre meno affiancati da insegnanti di sostegno.
I progetti saranno attivati con l’inizio del prossimo anno scolastico e coloro che decideranno di collaborare lo faranno a titolo di puro volontariato.

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