IL TIRRENO

C’è bisogno di circa 2,8 milioni di euro per realizzare il collegamento fra la terza rotonda della strada del nuovo ospedale San Luca e la via Romana. Un tratto di 1,5 chilometri che consentirebbe di convogliare tutto il traffico proveniente dalla Piana, quindi potenzialmente 60mila persone. La stima è dei tecnici dell’Asl per i quali, in attesa della realizzazione degli assi viari della Piana, non c’è un’altra soluzione per creare un’alternativa all’attuale unico accesso da via di Piaggia. Un ospedale senza almeno due vie di accesso è davvero a rischio, basta pensare a quello che potrebbe succedere se si verificasse un blocco sull’unica strada. Lo stesso assessore regionale Luigi Marroni ne ha preso atto quando lunedì, nel corso del sopralluogo al cantiere, è salito sul tetto dell’edificio in compagnia del direttore generale dell’Asl 2 Antonio D’Urso e del presidente della conferenza dei sindaci Giorgio Del Ghingaro. Da quell’altezza, Marroni ha potuto osservare la zona e verificare come la situazione viaria sia davvero precaria. E la presa di coscienza dell’assessore regionale potrebbe essere importante nel caso in cui – come probabile – si debba bussare alle casse della Regione per chiedere fondi per i lavori. La conferenza dei sindaci. A fine mese, o al più tardi nei primi giorni di luglio, il presidente Del Ghingaro convocherà una riunione della conferenza dei sindaci proprio per affronterà questo tema (oltre a quello dell’ubicazione del nuovo ospedale della Valle del Serchio). La posizione di Del Ghingaro è chiara, il sindaco di Capannori ha avuto modo di esternarla più volte: è assolutamente necessario fare presto, la viabilità è una priorità, anche alla luce dei tempi tecnici necessari per realizzare un’opera di questo tipo. L’impegno di Tambellini. Il sindaco neoeletto si è ritrovato questa pesante eredità. Per il momento non ha potuto fare altro che assumere un impegno verbale: lo ha fatto sia per la viabilità che per i parcheggi, ipotizzando nuovi espropri per realizzare un’area di sosta gratuita per chi deve recarsi all’ospedale per motivi di salute. Logico che adesso ci si attenda che dalle parole si passi ai fatti concreti, a partire da un incontro fra tutti gli enti interessati, e i loro tecnici, per risolvere la questione. L’accordo di programma. L’intesa sottoscritta nel 2005 era chiara e in base a quella la Regione Toscana ha girato al Comune 3,9 milioni per realizzare la viabilità di servizio al nuovo ospedale. Che però è rimasta monca all’altezza della terza rotonda:la strada si infrange in un boschetto mentre doveva continuare per circa 300 metri per raccordarsi con i nuovi assi viari mai realizzati. In attesa che questo intervento vada in porto, si deve trovare un’alternativa. Caro-espropri. Il Comune ha pagato più del previsto i terreni che è stato necessario espropriare per realizzare il tratto di strada che arriva al nuovo ospedale. Ed ha messo risorse proprie,che hanno fatto lievitare il costo dell’intervento a circa 4,2 milioni. Determinante è stata una sentenza della Cassazione arrivata nel 2008 che ha imposto una maggiore valutazione dei terreni agricoli. Il nuovo tracciato. Scartata l’ipotesi di collegare la terza rotonda con la via di Tiglio (secondo i tecnici, chi arriva dal Compitese può agevolmente raggiungere via Piaggia e quindi proseguire per l’ospedale), la partita adesso si gioca sul raccordo con la via Romana, nella zona tra l’Hotel Guinigi e Antraccoli, per recepire tutto il traffico dei cittadini che dalla Piana vogliono recarsi al S. Luca. Circa 1,5 chilometri, con un percorso a schiena d’asino, la cui realizzazione dovrebbe costare 2,8 milioni circa, compresi gli espropri dei terreni interessati. L’accesso al cantiere. Una delle ipotesi che era emersa era quella di utilizzare nella fase di emergenza – in attesa della nuova viabilità – l’accesso dei mezzi del cantiere, che si stacca dalla via Romana nei pressi dell’Hotel Guinigi. Ma secondo l’ingegner Gabriele Marchetti, che ha seguito per l’Asl tutto l’iter del nuovo ospedale, si tratta di una ipotesi che non è percorribile: «Andrebbe a impattare con la sistemazione esterna di progetto – spiega – e inoltre sarebbe disastrosa una immissione a T sulla via Romana». Ecco perchè c’è l’urgenza di fare presto, altrimenti raggiungere il San Luca sarà un’odissea.

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