In tempi di crisi si può ripartire di slancio. Basta avere un’idea originale, risorse e forza di volontà. E’ la storia della Società Cooperativa Ilaria, che domenica ha ricevuto il premio per l’innovazione dalla Camera di commercio. Sulle ceneri di una vecchia società è nata una cooperativa (la sede è a Guamo) che il 27 e 28 maggio farà parte della delegazione lucchese in visita a Panama.
Dove sarà ricevuta dal presidente di origini lucchesi Riccardo Martinelli. Nata nel 2005 a seguito della dismissione dello stabilimento ex Cof (cooperativa operai frigoristi) di Lucca, 15 dipendenti rimasti senza lavoro, hanno ricostruito un capannone preso in affitto, autofinanziandosi, e forti del loro bagaglio di esperienza si sono rimessi in gioco. Ora “Ilaria” è una ditta con un trend positivo e capace di aprirsi a nuove frontiere. Non solo nel settore della refrigerazione e dell’impiantistica, ma anche negli arredi e nel design. Eppure cinque anni fa sembrava la fine.
«Il sogno – spiega il presidente Roberto Guidotti – è nato in uno dei momenti più difficili della nostra vita umana e professionale. Ci siamo chiesti se mandare tutto all’aria o cogliere questa difficoltà e trasformarla in un’opportunità, per ripartire, sfruttando le nostre professionalità e le nostre conoscenze. Quando si tocca il fondo spesso si osa di più e noi siamo stati coraggiosi. Con la crisi è dura, ma le commesse non mancano. Abbiamo da poco progettato e realizzato un risto-bar molto avveniristico a San Filippo. Adesso siamo 15 soci e 13 soci-lavoratori. Quasi tutti lucchesi e del Capannorese. Essere premiati per la nostra innovazione e qualità produttiva è stato il coronamento ad una sfida iniziata cinque anni fa, quando siamo partiti da “sotto zero”. Eravamo di fronte ad un bivio: accettare passivamente i licenziamenti o sfruttare la chiusura per cercare nuove idee. Pensiamo di avere vinta la nostra sfida. La crisi economica ha messo in ginocchio molte aziende. L’innovazione non basta, ma può aiutare la ripresa. Il nostro capitale sociale è fatto soprattutto di entusiasmo e professionalità».
All’epoca della chiusura e della rinascita la favola della cooperativa Ilaria è stata anche al centro di una puntata di Report su Rai 2 che raccontò dai loro stabilimenti questo esempio virtuoso di come i lavoratori di un’azienda siano riusciti a realizzare un sogno ambizioso.
«Prima abbiamo iniziato a lavorare per conto terzi per aziende della zona – racconta il presidente – poi abbiamo inserito una figura commerciale per migliorare il servizio ai clienti ed affacciarsi su nuovi mercati. Nel giro di pochi anni la fase di crescita si è consolidata».
In accordo con il gruppo Carmassi ha provato anche ad esportare il gelato a Shangai, in Cina. Ma quella cinese non è stata l’unica sfida. Altre commesse sono in cantiere in Toscana, Italia e nel vecchio continente.

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