Enrico Rossi inizia dal carcere. Il neopresidente della Regione si improvvisa portatore di doni verso gli «ultimi» come lui stesso li ha definiti. E così ieri ha visitato il carcere fiorentino di Sollicciano consegnando 412 materassi per i detenuti, 717 guanciali e oltre 5.000 kit per l’igiene personale. Tutto materiale acquistato con un finanziamento proposto dallo stesso Rossi.
La richiesta, in qualità di assessore uscente per il diritto alla salute, è arrivata alla giunta regionale che poi ha approvato uno stanziamento di 620mila euro. Sono 2.300 in totale i materassi che saranno distribuiti nei vari istituti penitenziari della regione: ci sono poi 2.700 cuscini e 15mila kit per l’igiene personale. Prima di entrare nel carcere, Rossi ha ricordato che la consegna dei materassi era un impegno da lui preso a conclusione della visita compiuta a Sollicciano lo scorso 15 novembre. Il neogovernatore era accompagnato dai consiglieri regionali del Pd Severino Saccardi ed Enzo Brogi, dall’assessore comunale alle politiche sociali Stefania Saccardi e da Franco Corleone, garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze.
Al suo ingresso Enrico Rossi è stato accolto dal vice- provveditore regionale Aldo Vitelli, dalla vice-direttrice del carcere, Antonella Tuoni e dal comandante della polizia penitenziaria Francesco Salemi. Al termine della visita sono emersi alcuni degli impegni presi nel corso dei colloqui: fra questi, la verifica degli accordi presi per la tutela sanitaria dei detenuti, in particolare la realizzazione di un reparto dedicato a Careggi, e l’apertura di un tavolo regionale permanente a cui chiamare anche le amministrazioni locali e la magistratura per monitorare costantemente esigenze e avanzamento di specifici progetti.
«Tutti i cittadini, liberi o detenuti, hanno diritto alla dignità personale – ha detto Rossi – e questa passa anche dal rispetto per le più elementari regole di igiene personale e degli ambienti dove si vive. Chi sbaglia giustamente paga una pena, io sono per l’ordine; però si tratta sempre di una persona che va trattata con senso di umanità».
«La Regione Toscana pensi anche agli agenti di polizia penitenziaria, non solo ai detenuti», ha scritto commentatoin una nota il segretario generale del Sappe Donato Capece commentando la visita del neopresidente della Regione a Sollicciano.
«La Toscana – scrive Capece – è una delle regioni italiane “fuorilegge” dal punto di vista penitenziario. A fronte di una capienza regolamentare pari a 3.215 posti letto, oggi le 18 carceri regionali ospitano quasi 4.500 detenuti, dei quali oltre il 52% stranieri. Siamo in una situazione di sovraffollamento reale a tutto discapito delle difficili condizioni di lavoro delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria».

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